Stephan Lichtsteiner è tornato in campo mercoledi sera, 32 giorni dopo l’intervento di ablazione al cuore ed ha subito segnato un gol decisivo per la Juventus sul campo del Borussia in Champions. Una scelta imprevedibile, quella di Allegri, che lo ha schierato subito titolare in un match molto delicato, ripagata a dovere dallo svizzero. Tutto è bene ciò che finisce bene.

Il terzino bianconero si lascia alle spalle i problemi cardiaci come ha raccontato quest'oggi al Corriere della Sera, più di un mese senza pallone, cominciato tra riflessioni inquiete e paure sottili: “Prima dell’operazione avevo paura e ho pensato che avrei smesso di giocare a calcio. Non è stato un momento facile, un intervento al cuore non è cosa di poco conto".

Sicuramente è stato uno dei periodi più bui della sua carriera: "Per fortuna avevo accanto la mia famiglia, gli amici e i tifosi che mi hanno fatto sentire il loro affetto. Non solo quelli juventini, tutti. Anche questo è il bello del calcio. Ho sempre avuto un solo obiettivo, farmi trovare pronto quando sarebbe arrivato il mio momento. Sapevo che dopo 40 giorni di stop non potevo essere al massimo, ma non mi sarei mai tirato indietro. Allegri mi ha chiesto un paio di volte ‘Come ti senti?’. Io gli ho risposto semplicemente ‘bene”.