Ieri sera la Juve si è vista per pochissimo, è stata meno pericolosa di quanto potrebbe essere. Vero. Ha portato a casa solamente un punto contro un'avversaria comunque inferiore sulla carta. Altrettanto vero. E' stata penalizzata da errori banali ed evitabili dei singoli giocatori. Vero anche questo. Ci ha pensato Buffon a salvare un risultato estremamente in bilico dalla parte del Borussia. Verissima anche questa affermazione.
A caldo, analizzando la partita di ieri sera della Juventus contro il Borussia Moenchengladbach, erano queste le affermazioni più comuni. A più di 20 ore dal termine del match, rivedendo la gara, c'è molto di più da dire. In primis, bisogna fare i conti con un girone nel quale ai bianconeri bastano due punti per la qualificazione agli ottavi, e stiamo parlando di quello che in tanti hanno definito il girone di ferro, il gruppo più insidioso e difficile della competizione.
In questo senso il punto ottenuto ieri sera al Borussia-Park nella gara terminata per 1-1 è stato utilissimo, perchè ora i bianconeri sono sì al secondo posto in classifica alle spalle del Manchester City, ma a +5 sulla terza classificata, ovvero il Siviglia, che deve ancora affrontare la trasferta in Germania contro la squadra di Schubert. Inoltre, il 24 novembre allo Juventus Stadium ci sarà lo scontro diretto con i Citizens: chi vince si prende la qualificazione, in caso di pareggio solo il City avrebbe la certezza matematica. I bianconeri dovrebbero perdere 3-0 contro il Siviglia per lasciarsi scappare il passaggio del turno. Inoltre, la realtà dei fatti dice che il bilancio è di due vittorie e due pareggi, quindi il pareggio per 1-1 non è del tutto da buttar via, anzi.
In secundis, per come si era messa la gara il pareggio è stato il risultato migliore possibile. L'errore tecnico di Chiellini era senza dubbio evitabile: quel rinvio sbagliato ha permesso di fatto a Johnson di segnare il gol del vantaggio, che era nell'aria visto che i tedeschi già si erano resi pericolosi. Ma l'approccio stavolta non è stato sbagliato. Alla lunga la squadra ha cominciato a impaurirsi, arretrando il baricentro e trovandosi di fronte un Borussia arrembante e soprattutto in fiducia, visto che in Bundesliga cavalca una striscia di 6 vittorie consecutive.
Dopo la mezz'ora però i bianconeri hanno preso il controllo delle operazioni, Pogba è salito in cattedra e il meritato pareggio è arrivato grazie a un grandissimo gol di Lichtsteiner, assistito proprio dal francese. E anche nella ripresa la Juve ha giocato nettamente meglio, chiudendo di fatto gli avversari nella propria metà campo. Il punto di svolta è arrivato con l'espulsione (giusta) di un Hernanes che non aveva così mal figurato nel primo tempo ma che entra in maniera ingenua.
Giocare in 10 uomini provando ad attaccare una squadra come il Borussia sarebbe stato un suicidio calcistico, prestando il fianco alle ripartenze dei velocisti, evitate abilmente con un'ottima prestazione difensiva e grazie anche a un paio di parate di Buffon. Gli errori della Juventus rimasta in 10 non sono assolutamente relativi all'atteggiamento, bensì all'incapacità di ripartire in contropiede, causata anche da un Morata visibilmente provato, un Dybala non in serata di grazia e un centrocampo che, Pogba escluso, non ha troppo inciso sulla partita.
L'idea di Cuadrado unica punta non è stata in se sbagliata, ma è stata sbagliata l'interpretazione che ha dato il colombiano a quel ruolo: con la sua velocità avrebbe dovuto dettare più spesso la profondità, magari cercando di sorprendere un Gladbach sbilanciatissimo in avanti. Ma i bianconeri non ne sono stati capaci, anche perchè stanchi soprattutto mentalmente dopo una gara complicata. Questa è stata la faccia cattiva del pareggio di ieri sera, quella di non riuscire ad adattarsi alla situazione e non pungere in ripartenza.
Il primo tempo è stato anch'esso dai due volti. I primi e gli ultimi minuti ottimi, la parte centrale disastrosa. Non tanto per il gol subito, che come abbiamo già detto è nato da un errore tecnico, bensì per un atteggiamento che ha ricordato molto quello di Sassuolo. La difesa avrebbe retto bene, i pericoli sono arrivati più da fuori area con le botte di Xhaka e Dahoud, probabilmente i migliori in campo: i centrocampisti hanno accorciato troppo poco, concedendo spazio alle conclusioni, e gli attaccanti non hanno aiutato a sufficienza in fase difensiva e non sono stati in grado di tenere alta la squadra.
Massimiliano Allegri nel post partita si è detto convinto che "senza l'espulsione, l'avremmo vinta". Probabilmente avrebbe avuto ragione, anche perchè le scelte non sono state sbagliate: il trequartista tra le due linee del Gladbach avrebbe potuto pungere di più se i bianconeri fossero stati in grado di gestire meglio la palla, forse un Mandzukic in quella situazione sarebbe stato utile. Ma il punto è stato portato a casa, e per la Juve ora è già tempo di guardare avanti: la pausa arriva in un momento cruciale, il 21 e il 24 ci saranno le sfide casalinghe contro Milan e City, e in mezzo la trasferta di Empoli. Tre vittorie potrebbero rimettere in carreggiata una squadra che è ancora troppo pericolante sul ciglio della strada.