Un match che vale tre punti, ma forse anche qualcosa in più, visto che potrebbe dare alla Juventus la qualificazione matematica alla Champions in caso di vittoria e contemporanea sconfitta del Siviglia. Calcoli, conti, matematica di cui non vuol per ora sentir parlare Massimiliano Allegri, che in conferenza stampa al Borussia-Park ha presentato la sfida, partendo da un confronto con gli avversari, quel Borussia Moenchengladbach che due settimane fa ha strappato un punto a Torino.
"In questo momento il Borussia ha vinto 6 delle ultime 8 di Bundes - dice Allegri - ha vinto in Coppa e ha pareggiato con noi. Noi in Italia non ne abbiamo ancora vinte due di seguito, e ora abbiamo questa partita molto importante per il passaggio del turno". Prima di lui Schubert ha detto che con un determinato tipo di gioco la sua squadra potrebbe battere la Juve, ma anche il tecnico bianconero ha le idee chiare: "Conoscevo le caratteristiche, se ha cambiato sistema di gioco lo saprò domani, come lo saprà anche lui. Indipendentemente dalla tattica, noi dobbiam giocar bene sotto l'aspetto tecnico e non concedere velocità, spazi e ripartenze".
L'ottimo inizio in Europa e il ritmo più lento degli avversari fa ben sperare per un bis, ma è possibile secondo Allegri arrivare nuovamente in fondo? "Quando si partecipa alla Champions l'obiettivo finale è quello massimo, ma è sempre una competizione a se, bisogna arrivare a marzo nelle migliori condizioni fisiche e mentali, furono queste le nostre forze lo scorso anno. Andiamo avanti un passo alla volta, l'obiettivo principale ora è passare il turno, non è semplice e ci sono molti punti in palio".
Una questone sempre sul tavolo è quella dello schieramento in campo, ma l'allenatore livornese non pensa sia la reale difficoltà: "Oramai quest'anno va di moda che cambiamo troppi moduli e non va bene, l'anno scorso abbiamo numericamente cambiato gli uomini e non andava bene. Non c'entra il modulo, bisogna sbagliare poco tecnicamente, avere l'atteggiamento giusto, questo è il calcio. Abbiamo cambiato i giocatori a seconda delle caratteristiche con cui son scesi in campo".
L'obiettivo è comunque chiaro, serve una serie di vittorie che per ora sta mancando: "Dobbiam trovare per forza una sequenza di risultati in campionato e finire il girone in Champions nel migliore dei modi, all'inizio poteva sembrare tutto semplice ma non è così, è normale che quando si cambiano 10 giocatori non ci sia omogeneità, l'alchimia tra i giocatori va trovata. Ora che quasi tutti sono a disposizione e da due settimane lavoriamo insieme, questo ci porta dei vantaggi. Abbiam pagato prestazioni non buone, ma in cinque casi su 10 abbiam preso un gol al primo e unico tiro in porta. Dobbiamo dare continuità, dobbiamo sopperire alla tecnica con il carattere, la fortuna bisogna portarsela dalla propria parte".
Dalla Germania alla Germania: cosa è cambiato da Berlino a Moenchengladbach? "Quel che è stato fatto l'anno scorso fa parte della storia, questa è un'altra annata, bisogna rimettersi tutti in discussione per creare i presupposti per centrare gli obiettivi. La Champions è affascinante, da visibilità mondiale a tutti e quindi bisogna dare il massimo, bisogna giocare ogni partita pensando di non poter sbagliare".
Bypassata invece abilmente la classica domanda di rito sulla formazione che scenderà in campo: "Non ho ancora deciso, ho un po' di dubbi. Hernanes potrebbe giocare, non aggiungo altro altrimenti potrei farvi sbagliare a scrivere la formazione. Lichtsteiner potrebbe essere in panchina, o magari giocherà..."
Secondo Leonardo Bonucci, che ha parlato prima del suo allenatore, il nuovo puntodi partenza dev'essere la vittoria contro il Torino: "Quel gol all'ultima azione nel derby dev'essere il punto di partenza per noi e per i nuovi. Bisogna sempre provare a vincere, dal primo all'ultimo secondo". Una partita anticipata dal ritiro: "Ci siam detti poco, dovevamo cancellare i primi 45 minuti di Sassuolo dove era mancato tutto, a partire dall'orgoglio. Dobbiamo sempre scendere in campo per portare a casa tre punti, noi vecchi abbiam cercato di far capire ai giovani e ai nuovi che non è pensabile passare da una vittoria a una sconfitta".
Un peso specifico maggiore ha la maglia per i nuovi arrivati: "Questa maglia mette pressioni e e aspettative come nessun'altra, è normale perdersi per strada, anche per me non è stato facile passare dal Bari alla Juve. Dobbiamo essere bravi tutti quanti a fare gruppo". Ma il modo per superare i problemi è facile: "Lo abbiamo dimostrato nelle partite che abbiamo vinto, quando diamo il 110% per vincere portiamo a casa risultati importanti, è questo l'aspetto principale, quello motivazionale. Lottare su ogni pallone e fare due fasi in maniera compatta e precisa, è stato il segreto negli anni".
Bonucci dice la sua anche sull'evoluzione del Borussia, reduce da un eccellente rullino di marcia: "Ha dato una scossa il cambio di allenatore, con l'avvento di Schubert non solo si son confermati rispetto all'anno passato, hanno un'impronta difensiva. Non dobbiamo lasciare spazi, le loro punte veloci possono far male e non dobbiamo sbilanciarci troppo". E infine, una battuta sull'amico Tevez, vincitore del campionato col Boca: "Gli ho fatto i complimenti, per me è stato un onore giocare a fianco a un campione come lui".