Ritiro. Ma tanto la palla non entra comunque. E' questa l'amara conclusione alla quale sono arrivati i tifosi bianconeri dopo aver visto la prova della Juve contro il Sassuolo. "Furia francese e ritirata spagnola" più che altro. Incominci a sperare che Pogba ritorni quello di sempre e puntalmente ti ritrovi a pregare in una giocata illuminante di Morata. Questo inizio di campionato ha la stessa trama di una puntata di Doctor House: la Juve sembra essere stata colpita da un morbo incurabile, da un virus letale. Molti tifosi si sentono in dovere di diagnosticare il male, ma pochi, pochissimi,  in realtà sanno trovare una cura efficace. Insomma, pretendono di diventare medici di fama mondiale dopo aver giocato all'allegro chirurgo. Proviamo quindi ad analizzare e a sfatare alcuni luoghi comuni che si fanno sempre più insistenti nell'opinione pubblica bianconera.

ALLEGRI - C'è poco da stare Allegri. E' il capro espiatorio della situazione, la causa di tutti i mali, anche della fame nel mondo. Molti lo accusano di far marcire in panchina gli strapagati Alex Sandro e Dybala(attaccante più utilizzato), dimenticandosi che lo scorso anno ha fatto esplodere Morata inserendolo gradualmente. Lo spagnolo infatti sino alla pausa invernale aveva collezionato solo due presenze da titolare e diversi spezzoni di gara. Ma nessuno fiatò. Il mister toscano è anche accusato di aver provocato i recenti e crescenti infortuni, probabilmente con l'utilizzo di bambole voodoo. L'unica colpa che gli si può dare in realtà è di non aver gestito al meglio la preparazione estiva, velocizzata a causa dell'impegno in Supercoppa. Ma se avesse perso anche quella, apriti cielo. "Ma non è stato lui l'allenatore che ha sfiorato il triplete?". Nella scorsa stagione ha ereditato la squadra e le idee di Conte. In effetti sembra proprio così: sistema di gioco rivoluzionato, da 3-5-2 a 4-3-1-2, nuovi innesti. Ha ereditato anche le figure barbine ai gironi di Champions e in semifinale di Europa League e l'atteggiamento snob nei confronti della Coppa Italia, o no?

MAROTTA - Pochi soldi spesi davvero male. E' questa la frase che sintetizza l'intero pensiero antimarottiano. Da scopritore di talenti a dirigente provinciale. Da re del parametro zero a "zio Paperone". Un mercato stellare, con gli acquisti di Dybala, Khedira, Rugani, Neto, Mandzukic, Zaza, Alex Sandro, Cuadrado, Lemina ed Hernanes, si trasforma in un totale fallimento a causa dello sgarro dello Schalke 04 nell'operazione Draxler. Tutti da campioni diventano bidoni. E qui entrano in gioco i calciatori.

I CALCIATORI - Perchè gli attaccanti bianconeri davanti alla porta hanno lo stesso problema che ha un miope con un oggetto lontano: non la vedono proprio. Non solo, il muro difensivo degli anni passati sembra esser diventato di cartapesta, e il centrocampo fa acqua da tutte le parti. Mandzukic è un palo della luce, Cuadrado un funambolo, Pogba ormai non vale più di un ferro da stiro e Neto non scalda bene la panchina. Si rimpiangono i tempi di Pirlo (che la maggioranza avrebbe relegato in panchina nel finale di stagione), Vidal (messo al patibolo per le vicende extra campo) e Tevez ("Se è felice in Argentina è meglio che se ne vada"). 

Se pensate che con queste affermazioni intendiamo assolvere tutti, vi sbagliate. Insomma, se la Juve è al 12° posto un motivo ci sarà. Ma non ci sono teorie complottistiche o ipotesi fantascientifiche alla base, semplicemente la Juve non va. C'è qualcosa che non va nella testa dei giocatori che non hanno la giusta determinazione e convinzione nei propri mezzi, elemento che porta a sbagliare anche i passaggi più semplici. C'è qualcosa che non va in un sistema di gioco disorganizzato e confusionario. Semplicemente dopo quattro anni di vittorie e soddisfazioni regalate da una macchina perfetta, qualcosa va storto. Certo, non si può vincere per sempre. Almeno per adesso.