La Juve per rimontare, il Sassuolo per continuare a sognare. La Juve per l’aggancio, il Sassuolo per entrare tra le grandi. Diverse vedute ma stesso obiettivo: portare a casa la vittoria. Al Mapei Stadium è un turno infrasettimanale “atipico”, dagli scenari impensabili, ma dallo spettacolo garantito. Da una parte una squadra che vuole affermare il diritto di stare nel posto che le compete, il dovere di farsi avanti. Una squadra che con il Bologna ha mostrato le unghie, lottato con i denti, ha detto con fermezza “io ci sono”. La gara con il Sassuolo non è altro che un ulteriore banco di prova, il trampolino per prendere definitivamente il volo in un cielo formato da poche stelle e tante nuvole. Nuvole che si disperdono, si formano e scompaiono nuovamente, possono solo oscurare quelle stelle che rimangono lì fisse in eterno a brillare. Il Sassuolo però è lì, sorprendentemente lì, meravigliosamente lì. A tre punti, ad una vittoria, a tre miseri punti da chi se la gioca per il tricolore. Fa paura solo a pensarla quella parola, eppure è lì, solo a tre punti. Ed Eusebio Di Francesco lo sa, e non vuole lasciarsela sfuggire. È pronto a sfoggiare le armi migliori, vuole comandare a casa propria. Mette in prima linea il gioiellino migliore, colui che ha rifiutato tante volte gli avversari per continuare a sudare con la maglia neroverde, sa che prima o poi la lascerà, ma meglio tardi.

Solo due i precedenti tra Juventus e Sassuolo a Reggio. Il primo risale al 28 aprile 2014 quando la Juventus si impone per 3 reti a 1. Ad aprire le danze  ci pensa un giovane che la Juve sta sondando, un certo Simone Zaza, al minuto numero 9, il suo numero, con un tiro micidiale da posizione molto angolata. Pareggia i conti il solito Carlos Tevez, con una fucilata dal limite dell’area. Il vantaggio arriva con un lancio illuminante di Pirlo per Marchisio che chiude con il piattone verso la porta, Pegolo battuto e 2-1. Chiude i conti Fernando Llorente con uno splendido colpo di tacco. Nel match del 18 Ottobre invece  le compagini si dividono la posta in palio: ancora una volta il Sassuolo passa in vantaggio con Simone Zaza al 13’ ma Paul Pogba ci mette solo 6 minuti a riportare tutto in equilibrio con un tiro a giro dei suoi. Arbitrerà il signor Gervasoni della sezione di Mantova.

Max Allegri non cambia e conferma il suo camaleontico 3-5-2 con Buffon tra i pali, Barzagli che torna dopo il turno di riposo, Bonucci e Chiellini al centro della difesa. Sugli esterni ballottaggio tra Alex Sandro, favorito, e Evra a sinistra e Cuadrado torna a sprintare sulla fascia destra. Marchisio dirige dalla cabina di regia, il numero 8 verrà affiancato da Khedira e Pogba, che con il Bologna nonostante il rigore fallito ha mostrato ampi margini di miglioramento. In attacco torna “El canterano” Alvaro Morata che sarà affiancato da un Paulo Dybala in forma stratosferica.

Anche Eusebio Di Francesco rispetta le tradizioni. 4-3-3 con Pegolo in porta che sostituisce l’infortunato Consigli, in difesa Vrsaljko a destra, Acerbi e Cannavaro centrali e l’ex Peluso sulla sinistra. Missiroli, Magnanelli, e Duncan formeranno il trio di centrocampo. Il trio d’attacco sarà composto da Mimmo Berardi, destinato alla maglia bianconera nella prossima stagione (?), sulla destra, Defrel cercherà di gonfiare la rete centralmente mentre a sinistra sarà Floro Flores a fronteggiare Barzagli.