Dovunque sia andato ha creato un rapporto speciale con tutti i propri calciatori. Difficile, forse impossibile trovarne uno che parli male di lui. Carlo Ancelotti è un vincente e un grande allenatore, ma soprattutto uno che sa gestire uno spogliatoio come pochissimi altri. Soprattuto se pieno zeppo di campioni e super star, come spesso gli è capitato in carriera.
Ora è fermo, ma in estate il Milan ci ha provato sul serio per lui, ma adesso guarda avanti come conferma alla Gazzetta dello Sport: " Ritorno in panchina? La prossima stagione, se qualcuno mi vuole. Sicuramente un club, non una nazionale. A me piace lavorare tutti i giorni sul campo, avere un contatto con i giocatori. Milan? Se tornassi in Italia sarebbe l’unica squadra dove potrei andare. Beh, forse c’è anche la Roma... Comunque io penso soprattutto all’estero. Sono stato vicino ai rossoneri, ma volevo prendermi un anno sabbatico." Inevitabile parlare del Milan e di Mihajlovic: "Con il Milan ci vuole pazienza, sono stati fatti tanti cambiamenti e serve tempo per sistemare le cose. La società ha investito tanto e pensava di partire meglio in campionato. Ecco perché adesso Mihajlovic è sotto pressione. Il Milan ha qualità dal centrocampo in su e quindi bisogna trovare un sistema di gioco che valorizzi le caratteristiche dei giocatori. Con Montolivo, Kucka e Bertolacci si deve provare a tenere il possesso del pallone, e con Bacca, che è bravissimo, si finalizza. Ma queste cose Mihajlovic le conosce benissimo."
Panoramica poi su tutte le altre del campionato. Inter: "L'Inter è una squadra solida. Ha fatto un mercato intelligente. Miranda e Murillo sono ottimi difensori. L’Inter, con Melo in mezzo al campo, ha personalità e carattere. E Mancini è un allenatore che sa tirare fuori il meglio dai suoi ragazzi." Fiorentina: "Sousa è molto bravo, l’ho affrontato quando allenava il Basilea e mi ha messo in difficoltà. In generale, comunque, la Serie A è ancora molto incerta, nessuno ha preso il largo." Juventus: "Se quelli davanti non accelerano, la Juve rientra. Ha avuto problemi perché ha cambiato molto: quando vanno via Pirlo, Tevez e Vidal, fai fatica a sostituirli. Però la squadra è solida, forse la più solida." Roma: "Per me ha l’attacco più forte, perché Dzeko, Gervinho, Iago Falque e Salah non ce li ha nessuno. Bisogna trovare un equilibrio. Quando segni 4 gol in trasferta, com’è successo a Leverkusen, di solito vinci. Se non lo fai, devi correggere qualcosa." Napoli: "Lo seguo con interesse. Ha fatto ottimi risultati e Sarri è stato bravissimo a riproporre le idee che applicava a Empoli in una realtà più importante e con giocatori più forti. Il calcio del Napoli è molto dinamico, m’intriga parecchio."
Raffica di pronostici in chiusura: "Lo scudetto lo vincerà la Roma, la Premier Il Manchester City, la Liga il Real Madrid. La Champions League? A sorpresa il Paris Saint Germain e l’Europeo la Francia." Difficile non tenere almeno in considerazione queste ipotesi se a dirle è Carlo Ancelotti.