Roberto Donadoni non si aspettava di restare senza una panchina all'inizio di questa stagione. L' ex allenatore del Parma e della Nazionale era convinto che la sua esperienza avrebbe convinto qualcuno a puntare su di lui. Non è stato così, ma c'è ancora il tempo di rientrare in corsa.
Ecco come racconta le sue sensazioni alla Gazzetta dello Sport: "Credevo avrei ricominciato ad allenare fin da inizio campionato. Mi spiace non avere una panchina, ma per carattere non sono uno che guarda troppo indietro: si va avanti, e non escludo nulla. Lo stress non mi fa paura, voglia di rimettermi in gioco ne ho tanta, ma c’è bisogno di un progetto, ho bisogno di lavorare come si deve. Non voglio più soffrire come l’anno scorso." Annus horribilis con il Parma, concluso con il fallimento del club, dopo una stagione ai limiti del paradossale. Anche il suo Milan non se la passa tanto bene. Lì dove c'è quel Jose Mauri da lui lanciato nella scorsa stagione: "Josè avrebbe bisogno di andare in prestito, per avere continuità ed essere protagonista. E Paletta non è inferiore agli attuali difensori rossoneri." Un futuro sulla panchina rossonera non spaventa Donadoni: "Milan? Se ce ne sarà la possibilità, la valuterò. E’ evidente che con i rossoneri ho un’affezione particolare. In un passato non troppo passato c’è stato qualche contatto, ma il club ha deciso diversamente. Mihajlovic lo conosco, è uno corretto, mi auguro superi il momento e dia continuità. Bisogna lasciarlo lavorare. Il Milan è cambiato molto, e quando si cambia molto occorre pazienza. Certo, visti gli investimenti era lecito pensare a una classifica migliore. Ma c’è ancora tanto tempo per risollevarsi. Comunque credo che l’anno buono per rivedere il Milan davvero in alto sarà il prossimo."
Chiusura su Berlusconi: "Berlusconi? Lo immagino molto amareggiato, perché si rende conto che il suo Milan negli ultimi anni sta facendo molta fatica. Ma il Berlusconi che conosco io, nei momenti topici faceva l’entrata giusta che dava la scossa. Sono convinto che un tackle lo farà ancora.." Una scossa, una scintilla per ripartire. Quello di cui ha bisogno il Milan. Quello che aspetta Donadoni per tornare in panchina.