"Ma quand'è che lo mandi via questo?" Silvio Berlusconi si sarebbe rivolto così ad Adriano Galliani nel post partita del Trofeo Berlusconi perso con l'Inter. Se l'indiscrezione, riportata dalla Gazzetta dello Sport, fosse vera allora sì che per il serbo la situazione sarebbe davvero complicata.
Eppure fino ad un mese fa non c'era traccia di tutto questo malessere e malcontento da parte del numero uno del Milan. Anzi, Mihajlovic era stato sostenuto e difeso pubblicamente dalla società, intesa come Berlusconi e Galliani. Le cose in campo sono però peggiorate vistosamente e così dopo le sconfitte contro Genoa e Napoli, il pareggio con il Torino e un altro k.o. contro l'Inter bis l'altra sera, Mihajlovic sembra essere finito sotto stretta, strettissima osservazione. Ecco perchè Sassuolo e Chievo in tre giorni a San Siro potrebbero segnare in un modo o in un altro l'avventura al Milan dell'ex allenatore della Sampdoria. Sei punti puntellerebbero una situazione instabile, in caso contrario bisognerebbe drizzare le antenne, ogni minimo segnale potrebbe far capire l'evoluzione della situazione. Inizialmente era stato chiesto ai giocatori di dare di più, adesso è il turno di Mihajlovic. A lui si chiede di portare il Milan fuori da una spirale che da qualche anno ha intrappolato i rossoneri tra ansie, paure, insicurezze e poca personalità. Il compito non è facile, ma Mihajlovic ha sempre detto che lui non avrebbe mollato.
Chi lo conosce bene, però, dice che nei suoi occhi si intravede qualcosa di diverso rispetto al suo arrivo a Milanello. E non certo in senso positivo. Con Inzaghi e Seedorf già a libro paga, Berlusconi accetterà di pagare per nulla un terzo allenatore? Oggi è difficile dirlo. Da Domenica intorno alle 17 sicuramente se ne potrà capire di più.