Yaya Toure è stato il sogno di mercato di Roberto Mancini per la sua Inter. Campione nel Manchester City e leader della Costa d'Avorio, il centrocampista, in un'intervista all' Equipe non usa mezzi termini per descrivere la sua carriera nel mondo del calcio e alcune cose a cui ha assistito in questi anni.

"Tutti pensano che io sia felice. Ho guadagnato tanto e vinto tanto, ma no, non sono felice. La gente pensava che avrei lasciato il Manchester City per questioni economiche e perché non ero contento del mio contratto, ma io sono una persona onesta e se do una parola non cambia. Si è cercato di infangare il mio nome, dicendo cose poco esatte. Per fortuna, ho una carriera e un palmares che parlano per me. Nelle ultime settimane i giornalisti hanno parlato di un nuovo inizio per me. Ma quale nuovo inizio? Arrivavo da una stagione in cui il City è arrivato secondo in Premier League, il campionato più difficile al mondo. Ho segnato 12 gol, anche se ho dovuto temporaneamente lasciare il club per giocare la Coppa d'Africa: sono stato via per quasi due mesi e mi è stato rimproverato di non aver segnato come nell'annata precedente... Quando sono arrivato dal Barcellona nel 2010, ho sentito dire ad alcuni che avrei ucciso il calcio! Sono arrivato come un calciatore che aveva giocato poco e in tanti dicevano che il mio stipendio (un milione di euro) era esagerato, una vergogna. Ma sono venuto al City per aiutarlo a crescere e a vincere. Molte persone, animali devo dire, ridevano di me: poi però abbiamo vinto tutto.... Sono un po' disgustato."

Sferza tutto e tutti l'ivoriano e non le manda a dire davvero a nessuno. Uno sfogo inaspettato, ma comunque sincero. Il City intanto se lo gode sul campo. Con i risultati, le prestazioni e le vittorie spera di far tornare il sorriso e la felicità a Yaya Toure.