L'anno scorso quella gita costò il dimezzamento del vantaggio sul Real. Da 4 punti a 2, con i Blancos che non si sarebbero più staccati se non alla 36° giornata. Il Barcellona a Siviglia stava per mandare all'aria una Liga, l'anno scorso. Fu 2-2, con il doppio vantaggio firmato Neymar - Messi recuperato da Banega e dal solito gol alla Julio Cruz (ovverossia, entrando dalla panchina) di Kevin Gameiro. Gli stessi che l'11 agosto scorso ai catalani fecero di nuovo paura nella finale di Supercoppa europea. Banega portò in vantaggio il Siviglia, poi rimontato alla grande dalla doppia di Messi e dai gol di Luis Suarez e Rafinha Alcantara. Gameiro invece provedette a ribadire che nonostante il 4-1 sul tabellone il Siviglia non era morto. Firmò il 4-3 prima del "quattro pari" di Konoplyanka, che mandò la sfida ai supplementari. Fu una partita strabiliante, risolta ai supplementari da Pedro.
Non v'è dubbio che se il Siviglia fosse quello ammirato fino all'11 Agosto scorso per il Barcellona sarebbe un successo uscire oggi dal Sanchez Pizjuan, senza Messi, Iniesta e Rafinha, anche con un punto. Quello era un Siviglia che in casa perse una sola gara di campionato e solamente alla 35° giornata (con il Real). Era un Siviglia che avrebbe vinto l'Europa League con le armi preferita di Emery (solidità, ripartenze...), che fino all'ultima giornata si sarebbe giocato il quarto posto con il Valencia. Un Siviglia che sembra essersi perso di brutto se si osserva come la stagione 15/16 è partita: una sola vittoria in sei match di Liga (addirittura sconfitto da Las Palmas e Celta e fermato dal Levante), appena quattro reti segnate (evidentemente Gameiro era una pistola con proiettili da sparare solo in uscita dalla panca) al netto delle sette incassate (solo il Granada ha fatto meglio). Ha convinto esclusivamente nell'esordio in Champions, quando ha sconfitto l'alterettanto in crisi Monchengladbach 3-0.
Quell'unica e sola vittoria dell'attuale Liga è arrivata una settimana fa, in casa contro il Rayo Vallecano: ha risolto ancora Konoplyanka. L'ucraino, arrivato in estate, pare voler prendersi l'eredità di Gameiro: terzo gol stagionale e terzo entrando dalla panchina. In settimana con la Juve è partito titolare per sostituire Banega, il vero ago della bilancia del gioco sevillano. L'argentino non ci sarà nemmeno oggi, bloccato in infermeria con Kakuta, Escudero, il trio di centrali Rami - Nico Pareja - Dani Carriço - che costringe Emery a giocare con Andreolli -, ed il portiere Beto. Non basta: Vitolo e Llorente, che hanno saltato Rayo e Juve, sono stati convocati ma sono in dubbio. Come fa un'orchestra collaudata a suonare i propri cavalli di battaglia se vengono a mancare i migliori musicisti?
La formazione che Emery opporrà al Barça si baserà sul fidato 4-2-3-1. Il giovane Sergio Rico fra i pali. Difesa con Tremoulinas e Coke in fascia, Kolodziejczak ed Andreolli in mezzo. Poi diventa tutto un ballottaggio. Krychowiak, Iborra e N'Zonzi si giocano due maglie, con il secondo che potrebbe anche essere avanzato dietro le punte, fra Reyes - sicuro - ed uno fra Vitolo (se recuperato) e Krohn-Dehli. In attacco Gameiro, a meno di recupero di Llorente che a quel punto potrebbe variare del tutto la formazione, impostandola più verso un 4-4-2 con lui e Gameiro in attacco.
Le numerose assenze del Siviglia sono musica per le orecchie del Barcellona, che in campionato ha sempre vinto eccezion fatta per la trasferta a Vigo. I catalani vengono da una rincuorante rimonta in Champions League, dove il Bayer Leverkusen stava per interrompere la striscia di undici gare consecutive di CLsenza sconfitte al Camp Nou. El Haddadi, a cui era stato preferito Sandro per sostituire Messi, ha ispirato. Sergi Roberto e Luis Suarez hanno messo dentro la porta ciò che c'era da mettere dentro la porta. La punta di origini marocchine ed il centrocampista dovrebbero essere entrambi ripescati per la gara delle 16 di oggi. Munir agirà largo a destra nel tridente completato dalla S e dalla N della MSN. Sergi Roberto andrà invece in mezzo al campo per sopperire all'assenza di Iniesta. L'alterntiva si chiama 4-2-3-1, con Busquets e Mascherano a centrocampo (in difesa entrerebbe in gioco Mathieu), più Rakitic, Munir o Sandro e Neymar dietro Suarez. In porta è recuperato Claudio Bravo, che va a sostituire un non impeccabile ter-Stegen.
Il Barcellona con una vittoria metterebbe il naso davanti a tutti, in attesa che il Villarreal (primo a +1 sui blaugrana e sul Celta, che ieri ha pareggiato, ed a +2 sul Real) se la veda con il Levante domani. Non sarà comunque facile: senza Leo Messi i catalani hanno stentato, sia contro il Leverkusen che nell'ultima giornata di Liga, con il Las Palmas, giocata dall'asso argentino per soli 10 minuti. Ma Luis Enrique non si nasconde: "Mai mi sono nascosto dietro infortuni o squalifica. Malgrado lo stop di Messi non avevo dubbi sulla risposta del gruppo. E la squadra proseguirà su questa via". Della stesse natura i commenti a rigurado di Emery, che mai ha battuto o catalani in carriera: "Avvengono infortuni in ogni giornata ma squadre come Siviglia e Barça sono costuite in modo da sopperire alle assenza".