"Dopo la partita di martedì siamo passati dalla depressione totale di lunedì, all'euforia totale di martedì. Questo è giusto per voi, ma non è giusto per noi. Bisogna capire che abbiamo vinto una partita, ce ne sono 50 da giocare e questo è un altro obiettivo di crescita di questa squadra. Ci sono dieci giocatori nuovi, tra cui un po' di ragazzi giovani. Ragazzi che non sono abituati ancora a giocare una partita ogni tre giorni per vincere, quindi è giusto l'entusiasmo, ma ci vuole come sempre un grande equilibrio".

Tre partite di campionato, un punto in classifica. Uno dei peggiori inizi di stagione della Juventus da anni è stato interrotto, in Europa, dalla scintillante vittoria dell'Etihad Stadium in quel di Manchester. La Champions ed i gol di Morata e Mandzukic rinvigoriscono i quattro volte campioni d'Italia, che alla vigilia del match delicatissimo di Marassi si ritrovano con rinnovata fiducia in vista del ciclo di ferro che vedrà i piemontesi impegnati contro i sempre ostici e temibili rossoblù di Gasperini prima di volare a Napoli domenica prossima (mercoledì il Frosinone allo Stadium).

Importantissimo, dunque, riprendere il cammino in Serie A con una vittoria che potrebbe scacciare quelle voci di una crisi che troppo presto hanno invaso Vinovo ed il centro sportivo della Juve, dove quest'oggi Massimiliano Allegri ha tenuto la classica conferenza stampa pre partita, nella quale ha predicato prima di tutto calma, equilibrio e serenità, sottolineando successivamente l'importanza della vittoria europea.

"La partita di Manchester è stata una vittoria importante per la Champions, perchè partire con una vittoria in trasferta, con la favorita del girone, una delle favorite della Champions, credo sia stato un bel risultato per i ragazzi e per tutti. Il campionato è un'altra cosa. In campionato abbiamo un punto, non siamo partiti bene, anzi, siamo partiti male come risultati, non come prestazioni, perchè le prestazioni con Udinese e Chievo sono state due buone prestazioni, ci è mancato il gol. Però bisogna essere realisti, guardare la classifica e quindi domani bisognerà cercare di fare la prima vittoria su un campo molto difficile, che è quello di genova, contro una squadra molto aggressiva".

Sulla gara di domani il livornese ci va cauto, analizzando soprattutto l'aspetto psicologico della sfida: "Domani è una di quelle partite che durante la stagione diventano fondamentali per il campionato. Di solito durante la stagione ci sono tre momenti e questo momento per noi è arrivato subito alla quarta partita, perchè domani sicuramente è un crocevia importante per noi". Sulle scelte di formazione, il tecnico parte dal recupero degli acciaccati: "Innanzitutto dovrò vedere quelli che avranno recuperato, qualcuno ha giocato un po' di partite di seguito, quindi dovrò vedere oggi. Stanno tutti in buona condizione eccetto Caceres che purtroppo dopo le due partite in Nazionale, nella gara con il Chievo ha accusato un po' di affaticamento e domani non sarà a disposizione. Per gli altri dovrò vedere. Non è questione di provare, è normale che siamo insieme da troppo tempo, con tutti gli uomini a disposizione, quindi è anche il fatto di conoscere non tanto singolarmente i giocatori, quanto come possono stare insieme che è la cosa più importante all'interno di una squadra. Ma credo che in questo momento la cosa più importante, come ho detto lunedì prima della partita, sia pensare solamente a lavorare, stare zitti e cercare di fare dei punti in campionato perchè in questo momento siamo in ritardo".

Sull'identità di squadra e sui moduli che ha nella sua faretra, l'ex allenatore del Milan analizza così la situazione attuale della sua Juventus: "Una squadra ce la deve avere l'identità. Domani possiamo giocare con il sistema di gioco di martedì, come magari possiamo cambiare qualcosa nelle posizioni, negli uomini, devono vedere anche l'allenamento di oggi. I quattro attaccanti? Anche quattro attaccanti, perchè martedì abbiamo avuto quattro giocatori offensivi, quattro e mezzo, perchè Hernanes è un giocatore che gioca davanti alla difesa ma è un trequartista. Io credo che questa squadra possa giocare anche con molti giocatori offensivi, dipende dalla disponibilità che mi danno i giocatori. Se Morata, Cuadrado, o Zaza, o Dybala, o Pereyra, tutti questi giocatori offensivi che abbiamo si mettono a disposizione, la squadra gioca meglion e difende anche meglio".

Sulle prestazioni di Cuadrado e Mandzukic, che avevano prima fatto storcere il naso ai tifosi nelle prime stagionali, poi fatto esultare gli stessi a Manchester, il livornese parla così: "Cuadrado ha fatto mezz'ora bene con il Chievo, ha fatto una buona partita, ma la stagione dura 50 partite, quindi va valutato nell'arco della stagione. Lui ha delle caratteristiche importanti, però credo che alla fine il collettivo esalta il singolo, la squadra deve giocare più ordinata, come ha fatto martedì, con la consapevolezza che le partite non si giocano in 5 minuti ma si giocano in 100 minuti, quindi si possono sbloccare e vincere anche alla fine. Cuadrado è un giocatore importante per la Juventus, può giocare dall'inizio, può entrare a partita in corso, la stagione è lunga e ci sono tante partite. Per quanto riguarda Mandzukic, ha fatto molto bene martedì, è un giocatore importante, un giocatore che a livello europeo ha sempre fatto gol, quindi non è che una settimana, o perchè non ha fatto gol per due partite nel campionato italiano, ha perso le sue qualità. Purtroppo a volte tocchi una palla e fai gol, a volte hai 3-4 occasioni e non fai gol".

Sui giocatori che, per il momento sono stati utilizzati poco, ma che potrebbero risultare decisivi nel corso della stagione, Allegri ha così risposto: "Simone Zaza innanzitutto sta crescendo, in allenamento sta molto meglio. Ha avuto un momento di normale ambientamento, ma non è solo lui. E' lui, Rugani, Padoin che ultimamente non ha giocato, non ricordo tutti i nomi. Quelli che adesso stanno giocando un po' di meno, devono avere un po' di pazienza e soprattutto farsi trovare pronti come al solito, perchè durante l'arco della stagione c'è bisogno di tutti. Alla fine più o meno tutti hanno le loro presenze e poi soprattutto giocare in una grande squadra significa che bisogna lottarsi il posto, che bisogna guadagnarsi dieci minuti, venti minuti durante la partita o una partita intera".

Infine, sull'importanza della gara di Genova, che potrebbe far piombare la Juventus a -10 o addirittura -11 dalle capoliste, Allegri preferisce sorvolare, dichiarando a giustissima ragione che non sono quattro gare a decidere le sorti del campionato: "Non è compromesso perchè mancano ancora tantissime partite. In questo momento non si può parlare di Scudetto perchè siamo a meno 8 dalla classifica, bisogna parlare solo della partita di domani. Al momento, vista la classifica, le favorite del campionato sono l'Inter e la Roma, perchè sono una prima e una seconda. La Juventus in questo momento ha un punto quindi bisogna essere realisti. Un passettino alla volta, con calma e arriveremo, scaleremo le posizioni di classifica. Non possiamo pensare di farlo in una partita, anche perchè nell'eventualità che vincessimo domani, andiamo a 4 punti, non è che andiamo a 12".