Se doveva cominciare ieri il vero campionato della Juventus, è iniziato in modo deludente. La Juve ottiene soltanto un pareggio in una partita dove i tre punti erano a dir poco fondamentali.
Tuttavia a preoccupare maggiormente non sono i risultati (che sono conseguenza diretta delle prestazioni), ma il gioco espresso. Si è vista una Juventus grintosa e con la voglia di reagire alle due sconfitte consecutive, questo si, ma anche molto disorganizzata. Una squadra tatticamente in confusione e con poche idee.
E' stato come vedere tanti bravi musicisti riuniti su un palco ma senza un direttore d'orchestra e soprattutto senza uno spartito da suonare. Non si sono mai viste azioni ben costruite, non si sono mai visti movimenti di reparto ben coordinati ed organizzati, non si è mai vista una Juventus che abbia difeso o attaccato con ordine. Incredibile come dopo 10-15 minuti si creassero già voragini fra difesa e centrocampo, con la squadra completamente allungata neanche si fosse già arrivati all'80°.
Allegri attribuisce alla sfortuna il fatto di aver presto due gol ai primi due tiri in porta di Udinese e Chievo, ma se andiamo a riguardare l'azione del gol degli uomini di Maran, c'è poco da prendersela con la sorte. Una squadra che intimorita entra nella propria area con tutti i suoi uomini dimenticandosi completamente delle marcature e lasciando 2-3 uomini del Chievo liberi a pochi metri dal limite dell'area ha davvero poco da rimproverare alla sorte.
E allora sorge spontanea la domanda: dov'è la mano dell'allenatore? Allegri nel post partita si è praticamente addossato la colpa dei pessimi 70 minuti giocati contro la Roma, tirando fuori varie giustificazioni per tutto il resto. Tuttavia, è evidente che il tecnico bianconero non è ancora riuscito minimamente a dare una forma ed un gioco a questa squadra. Tantomeno sembra essere riuscito a trasmettere la giusta cattiveria da dover tirare fuori proprio nei momenti come questi, quando tutto il resto non sembra andare per il verso giusto.
A tal proposito mi sembra molto significativo un dettaglio: vedere Allegri che, per cercare di recuperare la partita e dare una svolta al gioco, passa al 3-5-2. La mia non è una critica a livello tattico, anzi: penso che con questa mossa, sfruttando due come Cuadrado e Alex Sandro, la Juve abbia iniziato a giocare meglio, per cui la scelta di Allegri è stata corretta. Tuttavia, è quello che rappresenta questa decisione tattica che fa riflettere: aggiustare una squadra a partita in corso tornando ancora una volta al "modulo delle certezze", un modulo con degli schemi già assimilati da quasi tutti gli undici in campo grazie ad un utilizzo continuo nei tre anni di Conte e saltuario ma comunque rilevante durante il primo anno di Allegri, è l'immagine di un allenatore che non è ancora riuscito a trasmettere le proprie idee a questa squadra e che deve ancora una volta rifugiarsi nelle vecchie certezze. La Juventus di Allegri, fino ad ora, non esiste o è poca cosa.
Piccola parentesi sui fischi a fine partita: i tifosi hanno ragione ad essere delusi. Esistono delle ragioni per essere arrabiati con la società viste alcune vicende legate al mercato estivo, esistono delle ragioni per prendersela con Allegri. Tuttavia, i fischi non risolvono nulla, anzi, non fanno altro che peggiorare la situazione. Inoltre, fischiare la Juventus, quella stessa Juventus che in questi quattro anni ci ha regalato trofei e soddisfazioni a ripetizione, è un atto a dir poco vergognoso. E' giusto essere delusi, è giusto essere arrabbiati, è corretto criticare il gioco espresso, porsi delle domande sul lavoro della società e del mister, ma i fischi dopo una crisi di tre partite che arriva a seguito di quattro anni di dominio assoluto, andavano francamente risparmiati.