Dopo appena due giornate di campionato e zero punti, in casa Juve, sono venute a galla palesi difficoltà nel creare gioco, ma soprattutto vere e proprie azioni da gol. Ne è la prova la deludente prestazione messa in campo domenica scorsa contro la Roma all’Olimpico, in quell’occasione si è visto infatti come la mancanza di un giocatore dell’intelligenza calcistica di Pirlo manchi dannatamente alla truppa di Allegri, il quale ha provato a sostituire “il Maestro” con il buon Padoin, lavoratore instancabile ma non certo un mostro di tecnica e visione di gioco. Il risultato che ne è uscito è stata una completa debacle a centrocampo con la Roma che è riuscita a tenere il pallino del gioco per quasi tutta la partita. Nota di demerito anche per Pogba, lontanissimo parente di quello apprezzato nella scorsa stagione, il francese dopo essersi preso la numero 10, deve prendersi anche la Juve, basta “gigioneggiare” (cit. Allegri) e basta numeri da giocoliere a centrocampo, più concretezza e più umiltà e la Juve ricomincerà a girare.

Intanto mentre in campo si giocava Roma – Juve, Marotta e Paratici erano al lavoro per portare a Torino il tanto agognato trequartista. I nomi fatti sono stati tanti, dallo sfuggente Draxler, al gioiellino Gotze, passando per Oscar e Isco; calciatori di primissima fascia ma mai veramente ad un passo dalla Juve. Per questo la dirigenza nell’ ultimo giorno di mercato ha deciso di virare su Hernanes, giocatore sempre apprezzato da Allegri e ormai indietro nelle gerarchie di Mancini. Con il brasiliano la Juve trova finalmente quel giocatore di cui aveva bisogno, un trequartista tecnico, ambidestro e che possa ricoprire anche il ruolo di mezz’ala; Hernanes inoltre è uno specialista dei calci piazzati sia di destro (5 gol segnati) che di sinistro (1 gol segnato) e non disdegna l’inserimento senza palla come dimostrano i suoi 48 gol tra Lazio e Inter.

Allegri in questo momento vista le difficoltà riscontrate a centrocampo e l’arrivo del trequartista potrebbe optare per un più moderno ed “europeo” 4-2-3-1, con Marchisio e Pogba davanti la difesa, Dybala a sinistra, Cuadrado a destra ed Hernanes dietro a Morata (o Mandzukic). Con questo modulo la Juve affiderebbe la creazione del gioco alla qualità e all’estro dei tre giocatori lì davanti, tutti e tre in grado di saltare l’uomo e concludere a rete o di andare sul fondo per crossare. Inoltre in questo modo verrebbero favoriti Morata e Mandzukic in quanto dovrebbero presenziare l’area di rigore, evitando di sprecare energie per andarsi a cercare palloni giocabili a centrocampo.

Le variabili interne di questo modulo sono molteplici, ad esempio la possibilità di giocare con le cosiddette “inverted wings” o “ali invertite” che dir si voglia. Ossia un destro a sinistra e un mancino a destra, favorendo in questo modo le sovrapposizioni dei terzini che approfitterebbero dello spazio lasciato dagli esterni, i quali taglierebbero costantemente dentro al campo portandosi la palla sul piede preferito, andando al tiro e cercando il dai e vai con il trequartista. Con questo tipo di modulo si lascerebbe grande libertà di espressione e manovra ai 4 davanti ma si rischierebbe di rimanere con la coperta corta. Inutile aggiungere quindi la fase difensiva che si chiederebbe agli esterni alti, infatti con questo modulo se non si difende tutti insieme e con un certo equilibrio si rischiano imbarcate (vedi Real e Dortmund la scorsa stagione).

I due mediani, in questo caso Marchisio e Pogba, dovrebbero garantire una granitica e costante fase difensiva, fornendo il giusto equilibrio tattico alla squadra, evitando contropiedi o di lasciare scoperta la difesa. Il compito dei centrocampisti sarebbe anche quello di recuperare palloni sporchi per dare il là alla manovra offensiva e vista la mancanza di Pirlo e Vidal questa dovrà essere incentrata su verticalizzazioni rapide e sul dribbling degli esterni capaci di creare superiorità numerica in qualsiasi zona del campo. Inoltre la difesa a 4 con Alex Sandro a sinistra, Chiellini e Bonucci centrali e Lichtsteiner a destra, dovrebbe garantire un’ottima tenuta in fase difensiva e un’importante spinta in fase offensiva, con i terzini pronti a salire per garantire un importante supporto alla manovra.

A questo punto i giri di parole sono inutili, Allegri dovrà dimostrare tutta la sua bravura e capacità nel gestire il primo accenno di crisi dopo una stagione che ha portato la Juve tra le migliori d’Europa. E’ evidente come il vecchio ciclo sia ormai terminato, la Juventus deve guardare avanti imparando dal passato, due partite perse non sono niente, c’è tutta una stagione davanti. Tempo al tempo, ma soprattutto tempo a Max.