Il tramonto di quest’ultimo calciomercato estivo si è rivelato “di fuoco” per l’Udinese, con cessioni più che acquisti che hanno lasciato basiti i tifosi. Sicuramente a far infuriare i friulani è stato l’arrivo al Watford del colombiano Ibarbo, ex Roma e Cagliari, utile anche alla squadra di Colantuono.

Ma la vera stangata è giunta con l’addio di Giampiero Pinzi, numero 66 sulle spalle bianconere da ormai 13 anni, che ha preferito tornarsene a Verona, sponda Chievo, dove ha già giocato  per due anni, anziché starsene in panchina. Non rientrava più nei piani di Colantuono, infatti, che domenica gli ha preferito il discontinuo ma più giovane Merkel a centrocampo.

Nei cuori dei tifosi, però, Pinzi rientrava perfettamente e lo è tutt’ora. Poco lontano da Udine, infatti, c’è addirittura un Udinese Club intitolatogli, e proprio il suo presidente “Giampi” ha chiamato ieri per comunicargli l’addio, riferisce oggi il Messaggero Veneto. Volti tristi tra i supporters, che sui social manifestano tutto il loro affetto per il giocatore.

Per uno che se ne va…nessuno arriva. Nemmeno in scambio, come si sperava per il talentuoso atalantino Carmona, la cui contropartita sarebbe stata Kone: i bergamaschi hanno detto di no all’ultimo, o forse è stata la stessa dirigenza bianconera a ripensarci, dopo le buone partite giocate ultimamente dal greco.

Nemmeno la difesa esulta, dopo che Angella, idolo per buona parte della tifoseria, è rimasto in Inghilterra, passando dal Watford al QPR in Premiership. Poteva essere un’alternativa ad Heurtaux, che però Giaretta ha definito incedibile, nonostante la brutta prestazione nel debutto casalingo. Il rientro di Felipe aumenta la concorrenza nel reparto arretrato.

In attacco, però, nomi nuovi e mai sentiti prima: Andrea Gava, classe ’97, arriva dai dilettanti del Vittorio Falmec e andrà molto probabilmente in prestito alla Primavera, insieme ad altri due giovanissimi (uno arrivato dalla Juve) che rinforzeranno la rosa di mister Mattiussi.

Insomma, è sempre è la solita Udinese-low cost che si becca insufficienze in pagella a fine calciomercato, ma che sforna due o tre nomi in campionato pronti al salto di qualità. Il primo sembra già quello dell’iracheno Adnan, ma si poteva fare di meglio anche su questo fronte, dato che il nuovo stadio meritava un acquisto top. Che potesse far sentire meno la mancanza di Pinzi, magari, che con sé porta via la penultima bandiera friulana. L’ultima, Di Natale, nessuno sa ancora quando verrà ammainata. E da chi.