Una vita da mediano. Una vita al Sassuolo. Dal 2005 ad oggi, le strade di Francesco Magnanelli, centrocampista uscito dalle giovanili del Gubbio e passato prima per il Chievo, poi per la Fiorentina dove non ha mai trovato fiducia e continuità, viaggiano sullo stesso binario. Magnanelli è il Sassuolo: ne incarna spirito combattivo e gagliardo, umile quanto operaio. 

Alla vigilia della decima stagione in maglia neroverde, il capitano della squadra di Di Francesco che ha giocato in tutte le categorie, passando dalla C2 alla Serie A negli ultimi due anni, ha parlato della gara d'esordio che aspetta gli emiliani contro il Napoli di Sarri ai microfoni di Tutto Sassuolo Web. 

"Cominciamo con una partita difficile, delicata ma sarebbe stato così contro chiunque. C'è curiosità di vedere come risponde la squadra e a che punto siamo. Vogliamo iniziare nel modo giusto in termini di prestazione, di conduzione di gara. Il primo anno era l'esordio e non andò benissimo, l'anno scorso meglio ma arrivò solo un pareggio".

Sassuolo-Napoli, una sfida particolarmente sentita per Sime Vrsaljko, oltre che dai numerosi ex come Cannavaro e Floro Flores presenti in rosa. Soprattutto per il croato, che aveva accettato la destinazione azzurra, sarà una gara particolare: "Di lui si è parlato tanto, credo ci sia stato più di un contatto, ma la società ha confermato la sua identità, il suo progetto solido. Vrsaljko è una conferma importante".

Riguardo i prossimi avversari, Magnanelli analizza il passaggio dalla gestione Benitez a quella di Sarri, che ha avuto come allenatore alla Sangiovannese. Ecco il pensiero del mediano di Umbertide: "Sono stato un suo giocatore, so come lavora, è meticoloso. Giocheranno molto in verticale, col trequartista. Bisognerà essere compatti, questo farà la differenza nei novanta minuti".

Il suo Sassuolo è una delle protagoniste dell'estate italiana. La squadra neroverde non ha mai perso nelle amichevoli prestagionali e si presenta con tanta fiducia all'esordio in Serie A. Questa l'analisi del capitano sulla condizione fisica della sua squadra: "Ci stiamo preparando per essere al top, ora è difficile esserlo ma è normale. Lo saremo quando avremo messo minuti nelle gambe. Ma abbiamo lavorato bene, praticamente abbiamo avuto zero infortuni, abbiamo fatto bene in ritiro e nelle amichevoli. C'è voglia di partire bene. Abbiamo perso persone importanti, soprattutto dal punto di vista umano, ma sono arrivati altri, credo che la società si sia mossa bene".

Sul vice-Magnanelli in rosa: "Pellegrini può crescere, la società ha investito su di lui, ha tanta qualità e questa è la piazza giusta per crescere bene. Lui lo sa. Ben vengano i giovani. Io spero di poter far meglio anno dopo anno, a trent'anni credo possa essere un anno importante. Ho lavorato bene in questo periodo, dopo i mesi finali dello scorso anno in cui ho sofferto per problemi fisici".

Sull'obiettivo stagionale della squadra e sulle richieste di Squinzi che ha chiesto una decina di punti in più, questa la chiosa: "Il dottore è un uomo di sport, di grandi obiettivi ma non possiamo fare il passo più lungo della gamba. Dobbiamo migliorarci, ma per farlo bisogna passare per i 36-37 punti il prima possibile, con grande umiltà".