Devis Mangia ha visto allenarsi sotto i propri occhi tanti giocatori, più o meno giovani. Fino a questo momento, però, nella sua carriera il momento più bello rimane forse l'esperienza con l'Under 21 dell'Italia. La sconfitta nella finale
Ora, in attesa della chiamata giusta per tornare ad allenare su una panchina, Mangia si concentra proprio sui giovani italiani che potrebbero essere protagonisti nella Serie A che scatta fra 10 giorni. Al Corriere dello Sport si parte da Romagnoli, giovane di talento appena passato dalla Roma al Milan: "Se si individuano giocatori giusti con qualità importanti, può essere una strategia che può ripagare. Intanto l'ossatura della Juventus è una certezza. Il numero di convocati si è ridotto negli ultimi anni; è giusto inserire i giovani, ma devono essere bravi. Romagnoli? Il prezzo lo fa il mercato, ma già il fatto che un club di livello abbia speso una cifra del genere per un ragazzo italiano vuol dire che qualcosa sta cambiando. Abbiamo sempre detto che con la crisi economica nel calcio bisogna avere delle idee, affidarsi ai giovani può essere una di queste. Penso a Berardi, Florenzi, Zaza, Rugani."
Non tutti però trovano il giusto spazio nel nostro campionato, ecco allora l'estero come nuova occasione per mettersi in mostra e giocare con più continuità anche in ottica Nazionale: "Vuol dire che valgono, ma per essere considerati hanno bisogno di giocare. Devono aumentare l'esperienza e il minutaggio: Verratti lo sta facendo, Balotelli, Immobile e Borini per ora no. Aspetteremo di vedere El Shaarawy. Sono molti i giovani che devono fare ancora il salto di qualità: da Donati a Caldirola, passando per Rossi." Ultimi pensieri su chi Mangia pensa possa esplodere in questa stagione e una riflessione più generale sui giovani e il calcio italiano: "Quest'anno spero sia una stagione importante per Marrone, confido in Destro e punto su Insigne, penalizzato dal sistema di gioco