Guilherme Siqueira. I più appassionati lo ricorderanno certamente in Italia, dove militò tra il 2005 e il 2010 vestendo le maglie di Inter, Lazio, Udinese e Ancona, lasciando un segno tutt'altro che tangibile: 52 presenze, 1 gol in serie B in maglia dorica. Oggi, quello stesso Siqueira sta per tornare, dopo essere esploso nei campionati iberici con Granada, Benfica e Atletico Madrid, club in cui milita attualmente, nel massimo campionato nostrano, dal portone principale stavolta, come terzino sinistro dei campioni d'Italia in carica della Juventus. L'operazione, decisamente avviata, vanta già l'accordo con i colchoneros, a 1 milione immediato più 8 di riscatto obbligatorio. L'unica grana potrebbe arrivare a livello d'ingaggio, con il PSG sulle tracce del calciatore, che potrebbe essere comunque blindato dalla Juve con un triennale da 2,2 milioni più bonus.

Il buon esito della trattativa sarebbe un grande passo avanti nei piani di Massimiliano Allegri, che ha manifestato in più occasioni la volontà di distaccarsi progressivamente dal 3-5-2 ereditato da Antonio Conte e di sviluppare un modulo a lui più congeniale, il 4-3-1-2. Siqueira è una pedina fondamentale in questo progetto: terzino di spinta dall'indiscussa velocità e qualità tecniche notevoli, oltre che dalla solida presenza difensiva, permetterebbe al tecnico di riportare Asamoah al suo ruolo naturale a centrocampo, complentando così il parterre della difesa sulla fascia che attualmente è di Patrice Evra, senza sostituti se non il ghanese adattato. Inoltre, Siqueira si presta perfettamente, insieme a Lichtsteiner sull'altro lato del campo, a quello che sembra essere il nuovo stile di gioco dei bianconeri, fatto di incursioni dalla fascia e cross verso il centro dell'area, dove Mario Mandzukic & co. avranno poi la responsabilità di buttarla dentro.

Sul fronte del trequartista, invece, la pista più calda sembra essere al momento quella che porterebbe a Julian Draxler. L'identikit è perfettamente compatibile col mercato in entrata della Juventus finora: giovane, classe 1993; di discreta esperienza internazionale, sia con lo Schalke 04 che con la nazionale tedesca; grandissima tecnica, con una capacità sopraffina di muoversi nello stretto palla al piede e visione di gioco notevole per la sua giovane età. Per lui, Marotta sarebbe pronto a mettere sul tavolo 15 milioni più 9 di bonus legati alle presenze. Giocherebbe a supporto delle due punte, un ruolo che al momento è di Pogba, di Dybala o di Pereyra, nessuno dei tre naturale. D'altro canto, tuttavia, Draxler ha dimostrato nelle scorse stagioni evidenti guai fisici, che lo hanno tenuto spesso lontano dal calcio giocato, e una predilezione per il ruolo di ala sinistra per il quale sarebbe comunque leggermente sacrificato. Pertanto, il ds bianconero continua a sondare Gotze, Witsel e Cuadrado, con il colombiano messo ai margini del progetto di Mourinho che sarebbe pronto a lasciare Londra, e sembra la pista più percorribile.

Sembra essere chiuso, invece, il tormentone estivo sul numero 10, che è stato risolto premiando con la maglia che fu di Del Piero e Tevez il francese Paul Pogba. Sarà lui, senza dubbio, il leader della Juventus nella prossima stagione, e la prima uscita ufficiale lo ha confermato senza possibilità di errore. Pogba ha dimostrato fin da subito la personalità necessaria per indossare una maglia così pesante, guidando la squadra sul piano del gioco e anche su quello caratteriale. Schierato come centrale a propulsione offensiva nel 3-5-2 contro la Lazio, un ruolo suo fino ad un certo punto, ha creato gioco per tutti i 90 minuti, risultando per distacco il migliore dei 22 in campo. L'arrivo di un trequartista e il suo ritorno totale a centrocampo gli consentirebbero di far valere tutta la sua fisicità nel far ripartire la manovra partendo da una posizione più arretrata. Infine, l'importanza della maglia lo ha già responsabilizzato notevolmente, facendogli privilegiare il lavoro di squadra alla giocata individuale. Quasi sicuramente, Allegri ha trovato il modo giusto per consacrare il suo fenomeno.