La storia non si misura solo dalla gloria e dalle coppe, ma anche dallo spirito di appartenenza e dall’amore reciproco tra una squadra e la sua tifoseria. Quella del Sassuolo Calcio è una scalata lunga ed impervia che ha origine il 17 luglio 1920 quando la neonata squadra emiliana inizia a destreggiarsi nei vari tornei dilettantistici, senza raccogliere grandi risultati. Mentre la nazionale italiana si laureava per due volte consecutive Campione del Mondo, il Sassuolo era poco più che una squadra locale destinata a restare nella polvere delle serie minori ancora per decine di anni. Nel giugno del 1966, però il Sassuolo Calcio e un'altra realtà della stessa città, il Sassuolo Football Club, decidono di fondersi in un’unica società che darà vita alla Sassuolo Sportiva Football Club. Nata sotto i migliori auspici, la squadra non delude le aspettative, conquistando nella stagione 1967/68 la promozione il Serie D. Nel 1974 però, La Sassuolo SFC, si unisce ad un altro club della città, la Sassolese, dando vita all’attuale Unione Sportiva Sassuolo Calcio. Dopo anni di alternanza tra Serie D e Promozione, nella stagione 1983/84 arriva la svolta: Il Sassuolo viene promosso in C2 affacciandosi per la prima volta al calcio professionistico. La squadra Sassolese milita in Serie C2 per sette anni alternando ottime stagioni, a salvezze sul filo di lana, prima di cadere nuovamente nel campionato interregionale. Anni anonimi accompagnano la città di Sassuolo, che torna a vedere la luce nel 1999 quando torna in C2 grazie ad un ripescaggio.

Con l’avvento del nuovo millennio per il Sassuolo e per i suoi tifosi si apre una nuova era; Giorgio Squinzi, patron della Mapei, entra nella società neroverde, prima come sponsor ufficiale nel 2002, per poi diventarne proprietario nel 2003: è l’inizio di un corso societario di grande concretezza in cui si pongono le fondamenta per la scalata verso l’élite del calcio italiano. Dopo l’ennesimo ripescaggio nel 2003, nella stagione seguente il Sassuolo resta a galla dopo dei combattutissimi play-out con la Pro Vercelli. Successivamente al grande spavento, il Sassuolo Calcio sfiora la promozione in C1, che verrà solo rimandata all’anno successivo. Dopo aver sfiorato la Serie B, nella stagione 06-07, alla corte del Presidente Squinzi arriva un giovanissimo Massimiliano Allegri capace di conquistare la Serie B, vincendo il campionato con una giornata d’anticipo. Con la promozione fra i cadetti i neroverdi trasferiscono la sede delle proprie gare casalinghe allo stadio Braglia di Modena, causa l’inadeguatezza del Ricci per gli standard della Serie B. Nella stagione 2008-09 la squadra viene affidata ad Andrea Mandorlini che sfiora un’inaspettata qualificazione ai play-off, centrati l’anno successivo da Stefano Pioli, poi sconfitto in semifinale dal Torino di Ventura. Il 2010-11 si apre con grandi speranze per il Sassuolo, che però soffre terribilmente i cambi di panchina: si avvicendano Arrigoni, Gregucci e Mandelli, che nelle ultime giornate riesce a raggiungere la salvezza. Dopo le difficoltà del precedente campionato, la società decide di attuare un’autentica rivoluzione che porta all’arrivo di un nuovo ed emergente tecnico, Fulvio Pea. I neroverdi terminano la stagione al terzo posto e accarezzano nuovamente il sogno della promozione. Il Sassuolo si qualifica per i playoff ma in semifinale deve arrendersi alla Sampdoria. La stagione 2012-13, si apre con l’arrivo di Eusebio Di Francesco, che grazie al suo gioco offensivo e divertente riuscirà a portare il Sassuolo in Serie A.

Memorabile il 18 maggio 2013 con la vittoria per 1 a 0 sul Livorno all’ultimo minuto di recupero nell’ultima giornata che sancisce il primo posto assoluto nel campionato. In uno stadio Braglia ribollente di tifo neroverde si celebra il più grande trionfo della storia del club: Sassuolo è la città più piccola (40.000 abitanti) che raggiunge la Serie A dal dopoguerra ad oggi.

L’ALLENATORE - Eusebio Di Francesco non è solo l’uomo che ha realizzato i sogni del patron Sqinzi e di tutti i tifosi, ma soprattutto colui che ha reso l’Unione Sportiva Sassuolo Calcio una realtà stabile ed affermata del nostro calcio.

I sorprendenti risultati ottenuti dal Sassuolo sono il giusto merito per la famiglia neroverde che ha avuto il coraggio di perseguire le proprie idee e le proprie ambizioni, mettendo il Sassuolo al centro di ogni azione e previsione. Il lavoro del Presidente Squinzi e del suo staff, ha agevolato il lavoro del mister, che è riuscito a plasmare una rosa quasi interamente italiana, piena di giovani talenti e calciatori affermati, nello spazio di pochi mesi. Il lavoro del tecnico alla fine è stato premiato, nonostante le difficoltà incontrate al primo approccio con la massima serie. I problemi che Di Francesco e il Sassuolo hanno affrontato nella prima stagione di A però, sono serviti da lezione per la squadra, ma anche per la società, che forse con troppa fretta aveva deciso per l’esonero del tecnico pescarese, richiamato giusto in tempo per evitare la retrocessione. Nella stagione appena conclusa, il Sassuolo di Eusebio si è consacrato tra le squadre più belle e spettacolari del nostro campionato, adottando con frequenza il 4-3-3 per esaltare al massimo le caratteristiche dei suoi talenti offensivi. Nella stagione ormai alle porte, il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, che ha prolungato il suo contratto con il club emiliano, avrà come obbiettivo principale il raggiungimento dei 40 punti, anche se, c’è da scommettere che una squadra come il Sassuolo possa regalare ai suoi tifosi un campionato di grande tranquillità, magari con l’obbiettivo di finire tra i primi dieci, o di superare il record di punti della scorsa stagione. Di Francesco, l’uomo che ha reso possibile, l’impossibile è pronto per un’altra stagione da protagonista.

LA SQUADRA - Per la stagione ai nastri di partenza, Di Francesco dovrà fare i conti con la partenza di Simone Zaza, tornato alla casa madre Juventus. Nonostante l’assenza dell’attaccante della Nazionale, il Sassuolo resta comunque una squadra molto competitiva, formata quasi interamente da ragazzi italiani come Consigli, Acerbi, Missiroli e Sansone. Sin qui, il fiore all’occhiello del mercato sassolese è stato l’acquisto di Gregoire Defrel, prelevato dal Cesena dopo aver disputato una grande stagione in Serie A. Dopo i primi test amichevoli, Di Francesco sembra voglia puntare sulle capacità di Defrel, tanto che il talento classe 92’ è stato provato nel ruolo di attaccante centrale, come sostituto di Zaza.

Nel caso in cui il francese non convinca del tutto da punta centrale, Di Francesco potrà comunque contare su due bomber esperti come Floccari e Floro Flores, pronti a dare il cambio in qualsiasi momento. A completare il reparto offensivo saranno due grandi talenti italiani come Nicola Sansone e Domenico Berardi, riscattato completamente dalla Juventus, in attesa che a giugno 2016, il club campione d’Italia lo riacquisti, proprio come fatto con Zaza. In più dal mercato estivo è arrivato anche Matteo Politano, elemento di grande talento nel Pescara che la scorsa stagione sfiorò la Serie A. Sassuolo protagonista anche a centrocampo, dove Missiroli, Biondini e lo storico capitano Magnanelli garantiscono un rendimento costante e di buona qualità. Il patron Squinzi, però ha deciso di regalare al tecnico anche un altro rinforzo di qualità come Alfred Duncan, classe 93’, scuola Inter, soffiato alla Samp dopo una buona stagione sotto l’occhio di Mihajlovic.

Grande abbondanza per quanto riguarda il reparto arretrato, dove di sicuro qualcuno sarà costretto a fare le valige e migrare altrove. La società ha fatto un grande sforzo per trattenere Vrsaljko richiesto con insistenza dal Napoli, e Acerbi, che dopo le vicissitudini personali che lo hanno riguardato, è tornato un difensore di grande spessore. A completare il pacchetto arretrato ci saranno anche Paolo Cannavaro, Peluso e Longhi, oltre ad Ariaudo e Terranova, che si sta riprendendo dall’ennesimo ko. Anche tra i pali, Squinzi può dormire sonni tranquilli, grazie all’affidabilità di Andrea Consigli e all’esperienza di Pegolo tornato in forma dopo il brutto infortunio alla mano.

LA PROBABILE FORMAZIONE – Al netto delle possibili partenze o arrivi, che però in questo momento sembrano poco probabili, abbiamo ipotizzato l’undici che Di Francesco avrebbe in mente per la stagione sul punto di partenza: Consigli a difesa dei pali, con Vrsaljko, Acerbi, Cannavaro e Peluso a completare il reparto arretrato. Il trio di centrocampo dovrebbe essere formato da Magnanelli in cabina di regia, Missiroli e Duncan nel ruolo di mezz’ali, la prima di qualità, la seconda di copertura. Il tridente d’attacco invece, sarà formato da Sansone, Defrel e Berardi.

LA STELLA – Non è in discussione il ruolo di Domenico Berardi, che a suon di gol e assist si è guadagnato le copertine dei principali quotidiani sportivi negli ultimi due anni. Il Sassuolo gli deve tanto e lui deve molto al Sassuolo.

Di Francesco lo ha fatto crescere sotto la sua ala, lontano dallo stress delle grandi città e dei media, che spesso lo hanno disegnato come un ragazzo irruento per alcuni comportamenti in campo. I fatti parlano di qualche gomitata e qualche protesta di troppo, ma la carta d’identità parla alla stessa maniera, anzi, in modo ancor più altisonante. Sì perché, Domenico ha solo 21 anni e un futuro ancora tutto da scrivere. Sin qui, il talento calabrese ha stupito l’Italia intera, realizzando 31 gol in 61 presenze nei suoi primi due anni nel calcio che conta. Lui, in sintonia con la società ha deciso di restare ancora un anno per maturare insieme al Sassuolo, prima di volare a Torino dove ad attenderlo ci sono campioni del calibro di Marchisio e Pogba. La Juve lo aspetta, ma ora, ancora per una stagione, Berardi vuole essere il simbolo del Sassuolo, indossare i colori neroverdi con orgoglio e passione prima di salutare i suoi tifosi come solo un vero campione sa fare…

LE ASPETTATIVE - In casa Sassuolo, come dicono il Presidente e l’allenatore, non fa bene parlare di obbiettivi ed aspettative. L’unica cosa certa è che il club vuole crescere, continuando sulla strada intrapresa negli ultimi anni. L’obiettivo minimo sarà ancora una volta la salvezza, anche se, raggiungerla come fatto nelle ultime stagioni, ovvero proponendo una buona organizzazione di gioco mista a delle ottime individualità farebbe grande piacere a tutti. Pensare ad una squadra che possa lottare per traguardi più importanti sembra ancora inverosimile, anche se per il Sassuolo già essere in Serie A per il terzo anno consecutivo è un grande successo.