La Juventus ha da poco ufficializzato la cessione di Arturo Vidal. Una vera e propria mazzata per i tifosi bianconeri nonostante l'accordo con il Bayern fosse già stato raggiunto da tempo.
Poco conta. Perchè tra le conferme dell'esito positivo della trattativa da parte dei giornali e di Beppe Marotta, e il dover vedere la foto del cileno mentre firma il suo nuovo contratto con i tedeschi, c'è un vero e proprio abisso a livello di emozioni e di sentimenti.
Parlavo di "mazzata", ma sarebbe più corretto parlare di "ennesima mazzata". La partenza di Vidal, infatti, si somma a quelle di Pirlo e Tevez. Tre dei principali fautori delle vittorie della Juventus negli ultimi quattro anni.
Se la dirigenza probabilmente conosceva da tempo il rischio di perdere Tevez e Pirlo a fine stagione (da qui le operazioni Dybala e Khedira portate a termine già a maggio), la situazione di Vidal appare un poco più complessa.
Marotta ha dichiarato recentemente che è stato lui stesso ad avere consultato Vidal prima di partire verso la Germania per trattare con il Bayern ed inoltre ha più volte affermato che è stato il centrocampista cileno a chiedere la cessione. E qui già qualcosa non convince: se è stato Vidal a chiedere la cessione, senza che la società avesse la minima intenzione di vendere il giocatore, perchè Marotta afferma di avere consultato Vidal prima di partire per Monaco? Non dovrebbe essere avvenuto l'esatto opposto? Inoltre è Marotta che si reca in Germania per trattare il giocatore, non sono i dirigenti del Bayern a recarsi a Torino, come vorrebbe un caso in cui una società cerca di convincere un altro club a cedere un giocatore che magari non vuole neanche vendere.
Detto questo, il punto non è tanto chi voleva questa trattativa, se il giocatore, la società o entrambi, anche perchè, seguendo la logica degli eventi, sembra proprio che quest'ultima ipotesi sia la più plausibile: Arturo Vidal voleva cambiare aria e provare una nuova esperienza ed inoltre aveva un contratto in scadenza nel 2017, motivo per cui la Juventus, una volta ricevuta l'offerta del Bayern, ha semplicemente stappato lo spumante.
Ma, come dicevo, non è questo il vero problema e non sono certamente questi i dettagli che interessano realmente ai tifosi, quanto i piani della società per mantenere la squadra davvero competitiva in Italia e soprattutto in Europa, alla luce delle pesanti partenze. Come si dice: i giocatori passano, la Juve resta.
In questo momento la situazione, se non può essere definita preoccupante, sembrerebbe quantomeno confusa.
Direi di partire dall'attacco, dove la dirigenza ha rimpiazzato la partenza di Tevez con gli arrivi di Dybala, Mandzukic e Zaza. Il giovane argentino è sicuramente la più grande scommessa (40 milioni di euro), ma è difficile che al primo anno in bianconero possa avere lo stesso impatto di un campione come Carlitos Tevez. Mandzukic si presenta come un attaccante prolifico, che mediamente porta a casa a fine stagione un bottino di 18-20 reti, ma è anche un giocatore dalle caratteristiche completamente diverse da quelle di Tevez, molto più simile a Llorente, anche se più dinamico. Come lo spagnolo, la grande abilità del croato risiede nel colpo di testa e nel concludere l'azione d'attacco dentro l'area piccola, e a questo proposito è molto strano che la dirigenza bianconera non abbia ancora risolto il problema "qualità" sulle corsie laterali. Un attaccante come Mandzukic (come l'esperienza Llorente dovrebbe avere insegnato) ha bisogno di giocatori che lo riforniscano di cross di una certa fattura regolarmente, altrimenti è ovvio che il suo potenziale non può essere sfruttato. Anche in questo caso, finora la Juventus non si è mossa e, in questo momento, non è affatto detto che Dybala e Mandzukic possano garantire i gol e il peso offensivo di Tevez. Infine, per citare un'altra volta Llorente, com'è possibile che lo spagnolo sia ancora a Torino? Bravissimo ragazzo e professionista esemplare ma, a livello tattico, quasi un doppione del nuovo arrivato Mandzukic. Il croato ha tutte le caratteristiche e le qualità per rimpiazzare Llorente (e non Tevez), ma per entrambi non c'è spazio.
Saltando il capitolo difesa, avendo già parlato del problema terzini, possiamo analizzare i nodi che riguardano il centrocampo, forse in questo momento il più grande potenziale problema della Juventus.
I bianconeri, in questi quattro anni, hanno costruito la loro fortuna sul centrocampo. Un mix di classe e fisicità dato da quattro nomi: Pogba, Vidal, Pirlo e Machisio. Pirlo, come tutti sanno, è un giocatore unico per qualità e caratteristiche, motivo per cui non potrà mai essere sostituito. La Juventus ha subito optato per Sami Khedira: buone qualità, ottimo interditore, grandissima esperienza internazionale e soprattutto parametro zero. Buon colpo. Ma, ovviamente, non stiamo parlando di un giocatore con le stesse caratteristiche di Pirlo, il che in realtà può contare fino ad un certo punto: neanche Marchisio può essere considerato un giocatore simile a Pirlo, eppure nella posizione di regista la scorsa stagione ha sempre sfoderato ottime prestazioni.
Arrivati a questo punto bisogna riprendere la questione Vidal. Con la cessione del cileno la Juventus non ha perso solo un leader in campo: ha perso un grande centrocampista, un fenomenale rubapalloni e all'occorrenza, secondo la visione di Allegri, un trequartista. E l'ha perso a fine luglio. Quello che ancora non è chiaro è: possibile che la dirigenza, che, come abbiamo visto, probabilmente aveva valutato per conto proprio l'ipotesi di cedere Vidal, non abbia pianificato da tempo delle contromosse per colmare il vuoto di qualità e carisma a centrocampo/trequarti? Difficile pensare che dei dirigenti di esperienza come Marotta e Paratici non abbiano programmato a dovere le mosse di mercato già da tempo, eppure ciò che traspare dalle ultime giornate è una certa confusione: prima si prova a trattare per Gotze (come confermato anche dal giocatore, seppur implicitamente...), poi si sonda il terreno per De Bruyne, poi parte l'assalto a Draxler, ma "alla lontana", iniziando con offerte palesemente troppo basse, quasi irrisorie. Da un paio di giorni, infine, cominciano ad apparire sui giornali gli immancabili nomi "low cost", discreti giocatori, ma che sicuramente non fanno fare alcun salto di qualità alla squadra. Che sia un modo per prendere tempo? E' possibile che Marotta stia dando delle piste false mentre sottotraccia lavora su un altro obiettivo? E il tutto senza considerare che, oltre al fondamentale trequartista per il 4-3-1-2 di Allegri, dopo la partenza di Vidal potrebbe essere necessario acquistare un altro centrocampista (Rabiot? Witsel?).
Insomma, apparentemente sembra che la dirigenza bianconera abbia iniziato a pensare al dopo Vidal solo da una decina di giorni, e non abbia programmato prima il da farsi, magari portando avanti alcune trattative importanti pronte per essere chiuse subito sopo aver ricevuto i soldi per la cessione del centrocampista cileno. Questo sarebbe senza dubbio un grave errore di valutazione: perchè quando il mercato si avvicina alla fase finale, gli esuberi di ogni squadra costano meno, ma chi ha bisogno di un giocatore, il cui club proprietario del cartellino non ha necessità di vendere, è costretto inevitabilmente a sborsare cifre maggiori. Ma siamo sicuri che le cose stiano davvero così? O Beppe Marotta ha già pianificato ogni mossa tenendo all'oscuro i giornali? Soltanto il tempo ci rivelerà la vera strategia di Marotta, e soltanto l'inizio di campionato ci svelerà se le scelte di mercato saranno state le più appropriate.