Insieme nel ritiro della Nazionale di Antonio Conte, separati nei rispettivi club, ma con la stessa voglia di vincere. Stephan El Shaarawy e Claudio Marchisio si sono presentati in sala stampa e hanno parlato del presente in Azzurro e del loro futuro personale. Ecco le loro parole, cominciando dall'Italia.

El Shaarawy: "Questa convocazione è stata una grande soddisfazione, a maggior ragione dopo essere stato fuori quasi 4 mesi per l'ennesimo infortunio. Sono tornato a tre partite dalla fine, riuscendo a festeggiare le 100 presenze ed a siglare la doppietta contro il Torino. Ho sentito tanto la fiducia di Conte, soprattutto in questo finale di stagione. Sono contento che mi sia venuto a vedere nella partita contro il Torino, lo devo ringraziare molto e voglio ripagare la sua fiducia. Titolare contro la Croazia? Diciamo che con il 4-3-3 potrei esaltare maggiormente le mie caratteristiche. Io sono ovviamente disponibile e ho tanta fiducia e voglia di riscatto per come ho lavorato in questi mesi. Sono stati periodo difficili che mi hanno segnato dal punto di vista calcistico e personale. Ero comunque convinto di poter tornare a stare bene perchè ho lavorato al massimo per tornare. Non ho mai temuto di dover smettere di giocare, ho sempre lavorato con fiducia, anche grazie alle persone che avevo vicino. Il mio motto è quello di crederci sempre e rimanere umili, perchè nel calcio le cose possono cambiare da un giorno all'altro, prima sei un campione e poco dopo ti buttano giù. Per questo motivo non bisogna nè troppo esaltarsi nè troppo abbattersi."

Marchisio: "Noi bianconeri arriviamo bene alla prossima sfida. Finire la stagione con una sconfitta non ci piace, vogliamo arrivare alla partita di venerdì nel migliore dei modi. La Croazia è davanti a noi, hanno il capocannoniere del girone, Perisic, hanno forza fisica. Insomma, anche se mancherà Modric hanno una rosa completa, che ha esperienza. Per fortuna giocheremo a porte chiuse, anche se non è mai bello, mi è già capitato. Può essere una cosa positiva però mancherà adrenalina, bisognerà alzare la concentrazione. Io comunque sto bene. Avevo avuto un piccolo stiramento al muscolo obliquo, ma non ci sono problemi". Riguardo alla sua polivalenza, Marchisio spiega: "Detto che la cosa migliore è sempre scendere in campo, preferisco giocare da mezzala, ma da due anni sto prendendo il ruolo di regista sempre più sul serio, anche se ci sono qui Pirlo e De Rossi. Sono giocatori diversi, con caratteristiche diverse, ma anche per questo stiamo provando un altro tipo di modulo perché abbiamo giocatori che si possono adattare. E' presto per dire se ci siano i presupposti per tornare a 4 anni fa, quando l'Italia era vice campione d'Europa. Ora siamo ripartiti. Cercheremo in questo anno di prepararci al meglio. Con la crescita di qualche giovane possiamo arrivare all'Europeo per fare bene. Se penso al Mondiale mi vengono in mente cose negative, ma è meglio ricordarsele per il prossimo Europeo. Balotelli? Gli auguro che possa rimettersi in carreggiata. Tutti hanno alti e bassi, spero abbia un ruolo importante in qualunque squadra possa giocare. El Shaarawy? Credo possa darci una mano in un reparto in cui avevamo avuto qualche mancanza". I miei paragoni con gli azzurri juventini? Il più frequente è quello con Tardelli. Mi ci sto avvicinando come presenze, ma queste contano poco se non si vincono trofei. Speriamo che arrivino."

L'attaccante del Milan e il centrocampista della Juventus si sono poi concentrati anche sulla loro situazione nei rispettivi club.

El Shaarawy: "Ho un contratto con il Milan, mi auguro di restare e di tornare ad essere grande con il Milan. La cresta? Rispecchia un po' il mio cambiamento di persona che ho avuto in questo ultimo periodo. Balotelli? Mario lo conosciamo tutti, ha grandi qualità. Ha avuto qualche problema quest'anno, spero però che possa tornare ad esprimersi al meglio perchè è un grande giocatore."

Marchisio: "Pirlo e Tevez: sono grandissimi campioni, spero possano dare ancora tanto alla Juve. Andrea, poi, spero di non perderlo neppure in Nazionale. Ora poi arriva anche Khedira. E' stata un'operazione fatta molto bene. Ultimamente sono arrivato molti centrocampisti a pochissimo costo, è giovane e ha vinto. Il Milan? Da dove arrivano i soldi non lo so e non mi faccio la domanda. Spero, che Milan e Inter tornino ai posti che meritano e così cresca il livello della Serie A. Per noi comunque vincere il campionato non è facile, perché non è facile ripetersi. C'è un percorso di crescita, e così siamo migliorati anche in Europa. Certo tornare in finale non è irripetibile ma è difficile, incontri sempre squadre fortissime. Il Real Madrid non è arrivato in finale e sembra deludente. Per la Juve è un punto di partenza, dobbiamo rimanere tra le prime 6 d'Europa. Conte e Allegri? Sono completamente diversi, anche come gioco. Allegri ha accettato un ruolo difficile, se siamo arrivati a giocarci il Triplete è merito anche suo. E' stato il primo a fra credere alla squadra che potevamo stare tra le grandi d'Europa. Eppure non avevamo cominciato bene, temevamo di ripetere la stagione precedente. Io non sono rimasto sorpreso dalla Juve, ma dopo ottobre abbiamo avuto una crescita importante ed è cresciuta la fiducia in se stessi. Mai fatto battute a Conte sul fatto che non ci dava fiducia. Ci può stare che dopo tanto tempo possano scendere le ambizioni. Ora è importante che Allegri rinnovi. Il mio futuro? Quando toccherà a me si parlerà tranquillamente. A Berlino ho tolto anche io la medaglia del secondo posto. Sono contento che un giovane come Morata non voglia tenerla in casa, mostra carattere per fare bene nella Juve. A me però piace guardarla, perché spero di metterci presto a fianco quella d'oro."