Si è appena conclusa la conferenza stampa più attesa dell'anno, quella della vigilia della finale di Champions League. A parlare davanti ai giornalisti il tecnico della Juve, Massimiliano Allegri.
Il mister si è soffermato innanzitutto su quello che era l'obiettivo della Vecchia Signora in questa stagione e, quello che è riuscito a dare alla squadra per la maturazione definitiva: "Il nostro obiettivo era arrivare ai quarti, siamo in finale e dobbiamo vincere. Ho cercato di aggiungere qualcosa a quello che la squadra sapeva già fare migliorandola in Europa".
Per quanto concerne la sfida con Luis Enrique, anche lui outsider, il mister dichiara: "Per Luis Enrique parlano i risultati, uno di noi due fa il Triplete, speriamo che sia la Juve. Faccio i complimenti a lui perché non era facile anche se a qualcuno potrebbe sembrarlo. I valori li aveva anche a Roma, aveva idee di calcio giuste".
Sulla tensione per la gara e la perdita di Chiellini, aggiunge: "La squadra ha lavorato serenamente questa settimana. Dispiace per Chiellini, abbiamo perso un giocatore importante. Ho giocatori che possono rimpiazzarlo". Per quanto concerne le tante indiscrezioni di mercato delle ultime ore, il tecnico non ha dubbi: "Credo che queste cose disturbino poco prima di una partita del genere. Siamo tutti concentrati sulla finale, dovremo essere bravi e avere un pizzico di fortuna", e a tal proposito su uno degli uomini più al centro del mercato, Paul Pogba, aggiunge: "Tutti devono dare il meglio di loro stessi, non c'è rivincita, non solo Pogba. Siamo nelle migliori condizioni fisiche e psicologiche. Anche il Barça ha dei punti deboli".
Per quanto riguarda la chiave di lettura della sfida con il Barca, afferma che non ha nulla a che fare con la squadra che fermò ai tempi del Milan: "No perché non è la stessa squadra. Hanno il centravanti e un uomo come Rakitic che si inserisce più di Xavi". Il tecnico non ha dubbi sul fatto che sarà fondamentale segnare, in quanto il loro potenziale offensivo è troppo elevato con Messi, Suarez e Neymar: "Sono tre giocatori straordinari, bisognerà essere bravi. Ma sappiamo che difficilmente finirà 0-0, dovremo segnare. Dobbiamo pensare a come fare gol e fare una buona partita tecnica. Loro fanno della fase offensiva la loro forza", ma è certo che la partita si deciderà sulla mediana: "Il termometro della nostra partita saranno i quattro centrocampisti".
Allegri torna poi, sull'aspetto emotivo e sull'apporto dato alla squadra con il suo lavoro: "No, la squadra è concentrata su domani. Sia noi che loro abbiamo vinto e perso finali. In Champions gli episodi sono decisivi, abbiamo giocato bene qualche partita e altre meno. Non si può sempre giocare bene. Ho provato a cambiare il modo di interpretare le partite, ma spesso le cose cambiano per dettagli. Quest'anno è stato straordinario comunque vada e la società si è consolidata per potersi stabilire tra le prime otto in Europa".
Inevitabile una battuta sui due uomini cardine della squadra, Buffon e Tevez, che il tecnico incorona: "Sono da pallone d'oro sia che si vinca che altrimenti. Tevez ha fatto una grande annata, Gigi è stato determinante in molte partite". Infine sulla sua carriera, riassunta in dieci anni, dalla Serie C alla finale di Champions, chiosa: "Credo che vincere una Champions, ma anche giocarla, sia una cosa straordinaria. Quelli che determinano sono i giocatori, l'allenatore deve metterli in condizioni di farli rendere al meglio. La gavetta è importante e ho ancora da imparare molto".