I primi in classifica sono i primi a scendere in campo: la Juventus apre infatti il quadro della 35esima giornata di Serie A da Campione d'Italia, titolo conquistato settimana scorsa sul campo della Sampdoria grazie alla vittoria per 0-1. Un pensiero in meno per i bianconeri, ancora impegnati in Champions League, con il ritorno della sfida con il Real Madrid da disputare mercoledì, oltre che la finale di Coppa Italia contro la Lazio, fissata per il 7 giugno ma che potrebbe essere anticipata al 20 maggio in caso di approdo alla Finalissima di Champions.

Nel frattempo bisognerebbe anche pensare al presente, perchè ci sono ancora 12 punti da conquistare per superare quota 90: di certo non saranno partite facili, come quella di oggi contro il Cagliari, squadra rigenerata dalla cura Festa (o dall'addio di Zeman?) che ha raccolto 6 punti in 3 partite, riproponendosi prepotentemente per la salvezza, anche se l'Atalanta, attualmente la quart'ultima, dista ben 6 punti e restano solo 4 giornate per provare il miracolo. Sicuramente i sardi affrontano la trasferta di Torino da sfavoriti, ma scordiamoci l'idea di vedere in campo la Juve dei titolari, più che a ragione per giunta. Il Cagliari può giocarsela, mentre Allegri darà spazio a chi ha giocato meno e vuol mettersi in mostra: insomma, sarà partita vera.

I PRECEDENTI

Sarà la 79esima volta che Juve e Cagliari si troveranno l'una di fronte all'altra, la 70esima però se si considerano solamente i precedenti in Serie A: in totale i bianconeri sono decisamente avanti, con 33 vittorie a 11, e ben 25 pareggi. A Torino i sardi sono riusciti però a strappare due vittorie (a fronte di 13 pareggi e 19 sconfitte): la prima volta fu nel 1968, mentre la seconda e ultima risale al gennaio 2009, quando sulla panchina bianconera sedeva Alberto Zaccheroni, e ad essere decisivo fu Alessandro Matri, che oggi veste la maglia della Juventus. Ecco gli highlights di quella sfida, terminata 2-3:

Il trend rossoblu a Torino negli ultimi tempi non è comunque troppo negativo, soprattutto vista la differenza di calibro delle due compagini: lo scorso anno i bianconeri si imposero per 3-0, mentre l'anno prima terminò 1-1. Due partite totalmente ininfluenti, visto che in entrambi i casi (e come accade anche quest'anno) la Juventus si era già aggiudicata il titolo di Campione d'Italia. Nella stagione 2011/12 il risultato fu ancora di pareggio, ancora di 1-1, mentre la stagione precedente la spuntò la Juve grazie a una tripletta di Krasic. Questo quanto successo lo scorso anno:

Le squadre si sono affrontate nella gara d'andata, quando la panchina Sarda era occupata da Zdenek Zeman, che decise di schierare 4 difensori centrali e due terzini, snaturandosi completamente. Il finale fu 3-1 in favore dei bianconeri, e il boemo fu esonerato per fare posto a Zola, prima del successivo nuovo avvicendamento dopo 10 partite di Magic Box in cui raccolse 10 punti (11 in 21 partite il bottino del nipote di Vycpalek). Il resoconto di quella sfida:

Il Cagliari è anche la squadra che la Juve affrontò e battè il giorno della conquista del primo scudetto di questa serie di quattro: 2-0 con i gol di Vucinic e l'autorete di Canini. La partita non si giocò però in Sardegna, viste le note vicende intorno agli stadi (Is Arenas e Sant'Elia) dei rossoblu, ma a Trieste, al Nereo Rocco.

QUI JUVENTUS

In attesa della gara del Bernabeu, è stato deciso di sospendere la squalifica che aveva chiuso la Curva Sud dello Juventus Stadium. La Corte sportiva d'appello della Figc ha sospeso fino al 22 maggio la sanzione di due giornate di chiusura del "Settore Sud" dello Juventus Stadium (squalifica comminata dal giudice per il lancia di una bomba carta durante nel settore occupato dai supporters del Torino durante il derby), disponendo nuovi accertamenti istruttori da parte della Procura Federale per verificare la responsabilità dei fatti contestati. Una decisione che farà sicuramente discutere.

Oltre alla sospensione della squalifica, è arrivata un'altra notizia ad allietare l'ambiente bianconero, il rientro a pieno regime di Paul Pogba. E' stato lo stesso Allegri a comunicarlo nella conferenza stampa di questo pomeriggio. La Juventus potrà quindi contare anche sul fuoriclasse francese per tentare l'impresa al Bernabeu, e guadagnarsi così l'accesso alla finale della Champions League. Un'arma in più nell'arsenale di Allegri, che ha già dimostrato di sapere come arginare lo strapotere Blancos.

QUI CAGLIARI

Una rincorsa disperata verso una meta. Difficile, ma non impossibile per il Cagliari rigenerato dalla cura Festa: vittoria per 3-1 sul campo della Fiorentina e il 4-0 casalingo col Parma, intervallati dalla sconfitta per 1-0 sul campo del Chievo. 6 punti in 3 partite che hanno dato nuova linfa, insieme anche all'atmosfera nuova che si respira in terra Sarda. L'addio di Zeman è stato positivo sotto tutti i punti di vista, anche perchè l'allenatore boemo ha raccolto davvero pochissimo, come detto in precedenza.

Il reale problema è però che la salvezza non dipende solamente dai rossoblu, ma anche dall'Atalanta, quart'ultima in classifica e attualmente sopra di 6 punti rispetto al Cagliari: se i nerazzurri dovessero raccogliere 6 punti nelle prossime quattro partite, i sardi potrebbero anche vincerle tutte, ma non sarebbe sufficiente, perchè i Bergamaschi hanno avuto la meglio negli scontri diretti, vincendo 2-1 sia all'andata che al ritorno. Impresa difficilissima insomma, ma tentar non nuoce sicuramente, anche perchè il calendario non è così impossibile: questa è sicuramente la partita più complicata, poi in casa con Palermo e Udinese, con in mezzo la trasferta di Cesena.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Come confermato anche da Allegri in conferenza stampa, i bianconeri effettueranno un turnover molto ampio, visto che il Real incombe e l'impegno, oltre a essere ininfluente ai fini della classifica, non è nemmeno eccessivamente impegnativo, anche se non va sottovalutato il Cagliari. Nella lista degli indisponibili restano solo Caceres, che ha terminato in anticipo la sua stagione, e Asamoah, il cui recupero pare ancora lontano. Allegri dovrebbe dunque optare per un modulo già visto, ma non un classico: il 4-3-3. Tra i pali sicuramente ci sarà Storari, e anche la difesa sembra già decisa: Padoin a destra, De Ceglie a sinistra e Barzagli a fare coppia con Ogbonna al centro. In mediana troveranno posto Pereyra e Sturaro come interni, mentre al centro dovrebbe giocare Marchisio dal primo minuti, anche se Pogba ha altissime probabilità di riassaggiare il campo, ma non dal primo minuto. Davanti si va col tridente composto da Pepe, Matri e Coman.

Il Cagliari arriva invece a Torino con un'assenza decisamente pesante: quella di Paul Josè M'Poku, fermato per un turno dal giudice sportivo, come anche Dessena. Fuori causa anche Alejandro Rodriguez, per una tendinite. Festa potrebbe cambiare leggermente il modulo, passando a una sorta di 4-3-1-2, con Joao Pedro ad agire alle spalle di Cop e Farias, anche se Sau spinge per una maglia. Rientra a centrocampo Daniele Conti, che però non dovrebbe trovare spazio dal primo minuto, con il trio composto da Donsah, Crisetig ed Ekdal in pole position per partire da titolare. Certezze invece per quanto riguarda la retroguardia: davanti a Brkic la linea sarà composta da Pisano, Ceppitelli, Rossettini e Avelar.

LE PAROLE DELLA VIGILIA

Massimiliano Allegri, in conferenza stampa, ha parlato del turnover e dei suoi uomini, ma anche della fase di stagione che la squadra sta attraversando: "In questo momento l'importante è essere concentrati. Abbiamo quattro partite di campionato dove dobbiamo fare dei punti, perchè abbiamo il dovere di farli, siamo la Juventus e dobbiamo cercare di fare più punti possibili, poi soprattutto abbiamo due-tre partite fondamentali. Due sicuramente, la prossima semifinale e la finale di Coppa Italia, tre se dovessimo andare in finale. Ma a questo ci penseremo da domenica. Se si comincia a pensare adesso al Real Madrid diventa troppo lunga, arriviamo là e siamo già stanchi. Quindi pensiamoci da domenica, o da lunedì che è meglio. Uno l'abbiamo vinto, ora pensiamo a questa semifinale. E godiamoci il momento che è la miglior cosa. Viviamo il momento, godiamocelo, altrimenti nella vita non si gode niente. Invece la vita bisogna che sia godereccia, altrimenti siamo sempre tristi a pensare a quello che dobbiamo fare domani".

Uno sguardo fisso anche sulla Champions League, obiettivo più che reale dopo il 2-1 in casa ottenuto contro il Real Madrid: "La partita dell'altra sera ha fatto passare in seconda fila il campionato che abbiamo vinto a quattro giornate dalla fine, quindi credo sia un traguardo importante, innanzitutto perchè era il quarto, vinto a quattro giornate dalla fine, e vincere non è semplice. Non era così scontato, come tanti e tutti dicevano all'inizio della stagione. All'inzio un po' meno, poi a campionato in corso è diventato scontato. Quindi è passato in secondo piano. Questo significa che la Champions ha un'atmosfera straordinaria, di fascino e quando giochi una semifinale di Champions non è che ci siano 50 semifinali di Champions, ce ne sono due. E quando sei nelle quattro, se sei bravo e un pizzico fortunato, arrivi in finale, altrimenti vai fuori con una delle squadre più forti d'Europa. Quindi non ci sono vantaggi, il Real Madrid è una squadra straordinaria e noi dovremo fare una partita altrettanto straordinaria, molto migliore di quella che abbiamo fatto a Torino sul piano tecnico".

Gianluca Festa vuole dal canto suo una squadra spavalda, vogliosa di fare bene su un campo difficilissimo, ma non rivela molto sulle sue scelte: "La Juve avrà le curve aperte? Non ci cambia più di tanto, sarà bello perché ci sarà lo stadio pieno. Mpoku e Dessena hanno preso gialli che si potevano evitare, ma sono due combattenti. E comunque chi gioca farà bene. Donsah sta benissimo, Farias e Cop hanno trovato il gol e sfruttato il lavoro dei compagni. sono soddisfatto. Con la Juve serve aggressività, pazienza e ritmo: bisognerà accorciare e dare meno spazi possibile. Chi gli leverei? Sono tutti forti. Ci hanno provato in tanti, non perdono in casa da 45 partite, sono campioni d’Italia e a un passo dalla finale di Champions. Ci proveremo con rispetto, abbiamo motivazioni importanti, cercheremo di farle valere. La difesa? Non è un discorso della linea dei quattro dietro, ma del collettivo. Ora siamo più compatti, i centrocampisti stanno lavorando molto bene. Serve cattiveria e concentrazione: chi non ce l’ha deve guardarsi allo specchio".

Una corsa salvezza difficile, ma Festa sta dimostrando di essere all'altezza: "Tutti a dire che è facile con una squadra retrocessa (parlando del 4-0 al Parma, ndr). Ma vi assicuro che non è così, nessuno ti regala nulla, serve volontà e attenzione. La partita di lunedì ha dimostrato che la squadra è viva e va in campo con grande entusiasmo. Quel che è stato non conta: sappiamo di poter giocare un buon calcio. Non ho dovuto fare il pompiere, siamo qui a lavorare, senza guardare classifica e avversarie. Con il presidente Giulini mi sento di continuo, è un bel confronto. Non credo sia questo il momento in cui possa pensare di chiedermi qualcosa sul prossimo anno. Se sono arrivato in ritardo? No, penso di essere arrivato nel momento in cui dovevo arrivare". E sull'avversario Allegri: "Molto bravo, ha avuto successi dappertutto. Ricordo come è stato accolto alla Juve: sostituire Conte è stato difficilissimo, non ha avuto una bella accoglienza ma è stato umile con personalità, intelligente, molto scaltro". Ma qual è il futuro di Festa? "Non è il momento di pensarci, ho in testa solo la Juve. Preoccupato? Per niente. Alleno la squadra e sono contento per i calciatori che giocheranno contro la Juve".