Firenze ribolle. Si, è vero, ci sono più di trenta gradi ma non è certo questo il motivo della trepidazione.
Il batticuore, l'ansia, l'attesa, l'ottimismo o il pessimismo leopardiano, infatti, se ne andranno soltanto alle 21.05 di stasera quando il tedesco Brych fischierà il calcio d'inizio di una delle due semifinali di andata di Europa League: Siviglia-Fiorentina.
L'ultima volta fu il 1 maggio 2008. Ben sette anni fa, decisamente troppi per una piazza come Firenze. Quella era la Fiorentina di Prandelli e dei vari Frey, Ujfalusi, Jorgensen, Santana e Mutu; la Fiorentina dell'eliminazione ai rigori contro i Rangers di Glasgow, quella degli errori dal dischetto di Liverani e Vieri che vanificarono il miracolo di Frey su Ferguson.
Ma oggi è il 7 maggio 2015 e degli interpreti di allora è rimasto soltanto il capitano Manuel Pasqual, in panchina ai tempi della sfida contro gli scozzesi. Adesso i rappresentanti della culla del Rinascimento rispondono ai nomi di Gonzalo, Borja Valero, Joaquin, Salah, Gomez guidati da Montella.
E' a loro che il popolo fiorentino chiede di giocarsela senza paura, rispettosi dell'avversario ma consci del proprio valore. Per riuscire a strappare un risultato utile in casa dei campioni in carica del Siviglia che, al Sanchez Pizjuan, vincono da otto partite consecutive per poi giocarsi tutto nella gara di ritorno del 14 maggio all'Artemio Franchi di Firenze perchè, come disse Fatih Terim: "La Fiorentina con i quarantamila del Franchi può centrare qualsiasi impresa".