E' forse uno dei registi più forti degli ultimi 20 anni insieme a Xavi. Vanta 1 Coppa del Mondo, 2 Champions League, 5 Scudetti e tanto altro ancora. Naturalmente stiamo parlando di Andrea Pirlo, tornato in campo contro il Monaco martedì sera nei quarti di finale della Champions League. Il sogno nel cassetto del numero 23 bianconero è quello di tornare a Berlino, questa volta per la finale della "Coppa Campioni". Indimenticabile la finale della Coppa del Mondo giocata proprio all'Olympiastadion, e Pirlo farà di tutto insieme ai suoi compagni per rivere quei momenti magici, anche se con la maglia di club.
Pirlo, intervenuto ai microfoni di SkySport, inizia con l'elogiare il lavoro svolto da Max Allegri, che è riuscito là dove Conte aveva fallito: "Allegri ha portato grande tranquillità. Non ha dato troppa importanza alle partite, come se dovessimo vincerle tutte per andare avanti, specie dopo le non bellissime prestazioni degli anni precedenti. Ha dato sicurezza, di partite ne ha fatte un bel po' in Champions col Milan e questo ci ha aiutato parecchio".
Il numero 23 bianconero si sofferma poi sul Monaco, senza però dimenticare la sfida di sabato, che vedrà i primi della classe opposti alla Lazio, seconda forza del campionato: "Parliamo di una squadra ben organizzata, capace di subire un solo goal in tutto il girone di qualificazione - ricorda il centrocampista della Juventus - Ci aspettiamo che adotti un atteggiamento simile al ritorno, magari per tre quarti di gara, e poi tenti il tutto per tutto nel finale. Dovremo stare attenti, perché la qualificazione è ancora tutta da giocare". "La partita con Lazio sarà fondamentale per noi e soprattutto per il campionato. Dobbiamo cercare di vincere per aumentare il distacco sulle inseguitrici e prepararci bene per il ritorno col Monaco".
Infine Pirlo torna sul rientro dopo l'infortunio e racconta un retroscena della partita di Martedì scorso: "Mi serviranno due o tre gare per essere al meglio. All'inizio della partita col Monaco ho incontrato qualche difficoltà, quando rientri c'è sempre il timore di farsi male. Il mio assist per Morata da cui è scaturito il rigore? C'eravamo messi d'accordo: visto che il difensore lo aggrediva sempre, gli avevo detto di far finta di venirmi incontro e poi andare in profondità. Alvaro è stato bravo".