Un sogno da vivere, una strada da non smarrire, un obiettivo da centrare dopo 12 anni: dopo settimane di domande, stasera arriveranno le prime risposte. Si è parlato di tantissime cose negli ultimi giorni, partendo dalla possibilità di arrivare in fondo, fino all'idea che la squadra non sia pronta per giocarsela. Tra infortuni, dubbi e risultati positivi e controversi. Stasera, la parola passa al campo: la Juventus attende il Monaco per giocarsi una semifinale che manca dal 2003. Quell'anno l'avversario era il Barcellona, oggi invece i bianconeri devono vedersela con i francesi, compagine sorprendente e probabilmente squadra migliore da pescare nell'urna di Nyon, piuttosto benevola. Ma ogni partita fa storia a se, e per arrivare in alto, bisogna buttarsi tutto alle spalle, concentrarsi solo sulla singola partita. La chance è comunque ghiotta, e la Juve non la deve sprecare. Il sogno Champions League vuole rimanere vivo a Torino.
I PRECEDENTI - Juventus e Monaco si sono affrontate solo una volta in partite ufficiali nella loro storia, in un'occasione piuttosto prestigiosa: la semifinale di Champions League della stagione 1997/98. La gara d'andata si giocò l'1 aprile, e a Torino i bianconeri si imposero nettamente per 4-1. Le marcature le aprì Del Piero su punizione, prima del pareggio di Costinha, ma ancora il numero 10 bianconero segnò altre due reti, prima che Zidane mettesse il punto esclamativo nel finale. Al ritorno nel Principato, dopo due settimane, il Monaco si impose per 3-2. La Juve passò in vantaggio con Amoruso, subentrato a Inzaghi, dopo un quarto d'ora, prima di subire la rimonta dei padroni di casa (Henry e autogol di Conte). Ancora Del Piero, al 74’, rimette in parità il match, e la rete di Spehar nel finale fissa solo il punteggio, ma in finale ci vanno i bianconeri.
Queste le formazioni e il video della gara d'andata di quel doppio confronto:
Juventus - Peruzzi, Torricelli (Conte 59), Montero, Iuliano, Pessotto (Birindelli 46'), Di Livio (Tacchinardi 66'), Davids, Deschamps, Zidane, Del Piero, Inzaghi.
Monaco - Barthez, Sagnol, Konjić, Christanval, Martin (Henry 68'), Djetou, Diawara, Pignol (Costinha 38'), Benarbia (Carnot 74'), Ikpeba, Trezeguet.
I NUMERI E GLI INCROCI - Contro le francesi la Juventus si è qualificata per 10 volte su 10, e in casa il rendimento è eccellente: 9 vittorie e 2 pareggi. L'ultimo testa-a-testa risale allo scorso anno, quando nei quarti di finale di Europa League i bianconeri eliminarono il Lione, vincendo 1-0 in Francia e 2-1 a Torino. Lo Stadium si sta dimostrando un fortino, visto che nelle coppe la Juve cavalca una striscia di 11 risultati utili consecutivi tra le mura amiche, e solo il Bayern Monaco è riuscito a violarlo, 2-0 nel 2013. Per il resto, 9 vittorie e 6 pareggi nelle 16 sfide europee disputate in casa. Quello con i tedeschi rappresenta l'ultimo quarto di finale giocato dalla Juve, che manca dalla semifinale dal 2003, raggiunta a spese del Barcellona (1-1 al Camp Nou e 2-1 in casa ai supplementari, con gol nel recupero di Zalayeta).
Numeri negativi per il Monaco invece contro le Italiane: una sola volta è riuscito a qualificarsi, su 6 tentativi. Bisogna tornare al 1992, quando l'allora squadra di Wenger eliminò la Roma nella Coppa delle Coppe, vincendo 1-0 in casa e pareggiando per 0-0 all'Olimpico. Quella rappresenta l'unica occasione in cui i monegaschi non hanno perso in Italia, visto che per il resto hanno collezionato 5 sconfitte. Cerca la quarta qualificazione alle semifinali, dopo averle raggiunte nel 1994, nel 1998 e nel 2004: in quest'ultima occasione riuscì anche a raggiungere la finale, l'unica nella sua storia, dove venne però sconfitto dal Porto per 3-0.
I TANTI EX - Le due squadre hanno avuto in comune tantissimi calciatori. Il primo grande nome che viene in mente pensando a questo è quello di Vladimir Jugovic.Il serbo, che con la Juventus ha vinto tutto quello che era possibile, dopo aver giocato a Torino per due stagioni, ha anche militato nella squadra del Principato, mettendo assieme 19 presenze, senza tuttavia andare mai in rete. A fare il percorso inverso di Jugovic, invece, sono stati due tra gli attaccanti più forti della storia del calcio francese: Thierry Henry e David Trezeguet. I due hanno vinto insieme un campionato e raggiunto due semifinali europee e si sono trasferiti alla Juventus a un anno di distanza l’uno dall’altro, con fortune diverse, ma senza aver mai giocato insieme. Non sono stati gli unici due attaccanti ad aver militato in entrambe le squadre, perchè ci sono anche Christian Vieri e Marco Di Vaio.
Un altro celebre ex della sfida di domani sera è il difensore Lilian Thuram, che in carriera ha disputato 155 incontri con i monegaschi, con cui ha vinto la Coppa di Francia nel 1991, e 145 con la Juventus, con cui si è laureato per quattro volte campione d’Italia. Tuttavia non tutti i giocatori che hanno fatto parte delle due squadre sono stati protagonisti di grandi successi: un esempio ne sono Sergio Almiron e Olivier Kapo. Stasera ci sarà in campo un solo ex: si tratta di Patrice Evra, terzino sinistro titolare della squadra di Massimiliano Allegri, al primo anno nella Juventus. Prima di vincere tutto alla corte di Sir Alex Ferguson con il Manchester United, ha giocato con il Monaco dal 2002 al 2006. Ad allenarlo nel Principato è stato Didier Deschamps, autentica leggenda del club torinese, con cui ha giocato dal 1994 al 1999.
IL PERCORSO DELLA JUVE - Guardarsi indietro oggi può fare capire due cose: quanta strada è stata percorsa e quanti insegnamenti si sono tratti dalle sconfitte. La strada bianconera era cominciata in discesa sotto un certo punto di vista: 2-0 facile in casa con il Malmo con doppietta di Tevez, poi la sconfitta piuttosto accettabile per 1-0 al Calderon. La paura arrivò al Pireo, quando con lo stesso risultato fu l'Olympiakos a imporsi, con la rete di Kasami. A Torino, i bianconeri ottennero però una fondamentale vittoria per 3-2, con tanto di possibilità di 4-2 nel recupero con Vidal, che sbagliando il rigore aumentò le sofferenze. Sul campo del Malmo arrivarono altri tre punti pesanti, che non sancirono però la certezza della qualificazione, proprio a causa di quel rigore sbagliato; nell'ultima sfida però bastò lo 0-0 con l'Atletico per raggiungere gli ottavi di finale. L'urna allora decise che l'avversario doveva essere il Borussia Dortmund, avversario "storico" degli anni '90: 2-1 a Torino che lasciava aperto ogni pronostico, prima che Tevez trascinasse i suoi al ritorno, 3-0 in terra tedesca e quarto di finale.
IL PERCORSO DEL MONACO - I francesi sono stati bravissimi a fare leva sui loro punti forti nella fase a gironi: inseriti in un girone molto equilibrato, hanno fatto valere l'ottima fase difensiva, risultando molto poco spettacolari, ma terribilmente efficaci. Si cominciò con l'1-0 in casa contro il Leverkusen, firmato da Moutinho; poi arrivarono due pareggi per 0-0, prima sul campo dello Zenit e poi in casa con il Benfica. I portoghesi furono i primi a infrangere l'imbattibilità del Monaco, sia di risultati che di gol subiti: 1-0 al Da Luz, con gol di Talisca, e piani di qualificazione un po' più complicati, ma pur sempre vivi. La vittoria ancora sul Leverkusen alla quinta giornata, ancora per 1-0, firmata da Ocampos, mise i francesi in una situazione privilegiata: tutto era nelle loro mani, nel match da giocare in casa con lo Zenit. Abdennour e Fabinho firmarono il 2-0: primo posto nel girone e qualificazione a sorpresa. Agli ottavi il Monaco si trovò di fronte l'Arsenal, e sorprese tutti vincendo per 3-1 all'andata in quel di Londra, mettendo a nudo tutte le carenze difensive dei Gunners, che al ritorno sfiorarono solamente l'impresa, vincendo per 2-0 al Louis II.
QUI JUVE - La sconfitta di Parma arrivata nel weekend potrebbe rappresentare un campanello d'allarme in vista della partita di stasera sotto un certo punto di vista, perchè la squadra ha espresso un brutto calcio ed è apparsa in difficoltà, trovando pochi spazi e ancora meno spunti. Le assenze sono una scusante fino a un certo punto, perchè perdere contro una squadra che ha raccolto ben 54 punti in meno è comunque negativo, ma sotto un altro punto di vista la sconfitta può essere letta in un altro modo: la Juve è già con la testa al Monaco da mercoledì, dall'indomani della grande vittoria di Firenze in Coppa Italia, che ha sancito l'accesso alla finale. Ampi meriti vanno sicuramente dati anche al Parma, ma la sensazione è che la squadra vista in campo non fosse la Juve reale. Inoltre la sconfitta non rappresenta sicuramente una brusca frenata verso lo scudetto, visto che i punti di vantaggio sulla seconda, la Lazio, rimangono 12.
Insomma, un giro di riposo per una squadra che ha funzionato a meraviglia negli scorsi match, nelle quali aveva schiantato diversi avversari di livello, come appunto la Fiorentina e il Borussia, e che ha dato soprattutto l'impressione di non essere dipendente dai suoi fuoriclasse: al Franchi, nel 3-0, erano assenti Pogba, Pirlo e Tevez. Nelle precedenti partite era anche arrivato un chiaro segnale di efficacia e cinicità: lo dimostrano le tre vittorie per 1-0 ottenute in campionato, e anche il 2-0 contro l'Empoli. Una difesa sistemata dopo un febbraio passato tra alti e bassi, con qualche gol subito di troppo, e un attacco che ha trovato i suoi equilibri. Le assenze non sono un ostacolo insormontabile, come si temeva, ma ora bisogna confermare il trend nella partita sicuramente più difficile.
QUI MONACO - Un periodo positivo lo sta vivendo anche il Monaco, che sta provando a rientrare nella lotta scudetto in Francia, anche se qualche passo falso di troppo sta rallentando la corsa della squadra di Jardim. La Ligue 1 di quest'anno vede una classifica molto corta, e i capovolgimenti di fronte visti fin'ora lasciano ancora aperto ogni tipo di scenario, anche se il PSG sembra aver trovato un ottimo ritmo, e si appresta ad andare in fuga insieme al Lione. I monegaschi sono attualmente a 4 punti di distanza, 7 potenziali, visto che i capitolini hanno una partita da recuperare, e a 6 giornate dalla fine appare complicato pensare di rimontare. L'obiettivo più concreto e realistico rimane quello della qualificazione in Champions league, ovvero il terzo posto, proprio la posizione dove il Monaco si trova attualmente, a +1 dal Saint-Etienne e a +2 dal Marsiglia, con anche il Bordeaux distante solo 4 punti.
La corsa è aperta, ma gli ultimi risultati lasciano ben sperare per il prosieguo della stagione: difesa di ferro contro le grandi e attacco straripante contro le piccole. Un gioco di squadra, condito dalle giocate dei propri talenti: gran parte del merito va comunque dato a Jardim, che con una rosa discreta sta ottenendo grandissimi risultati. In ultimo, la vittoria per 3-0 sul campo del Caen, una delle squadre più in forma del campionato, arrivata grazie alla rete di Martial, classe '95 dal futuro più che roseo e già paragonato a un certo Henry, e alla doppietta di un altro talento, Bernardo Silva. Tanti giovani, misti a giocatori di grande esperienza internazionale come Berbatov, Carvalho e Toulalan, pronti a dare battaglia e affermarsi.
LE SCELTE DI ALLEGRI - Ruota attorno alla presenza o meno di Andrea Barzagli la Juventus di Coppa. Con lui in campo, via libera allo schieramento a tre e al ritorno al 3-5-2; senza, obbligatorio virare su una difesa a quattro, con il centrocampo disposto a rombo e il trequartista alle spalle dei due d'attacco. L'idea primaria è di riproporre la perfetta Juve vista a Dortmund, con il trio davanti a Buffon capace di arginare la marea giallonera. Dubbi anche su Pirlo: il regista da diversi giorni lavora col gruppo, la scelta di non rischiarlo in Coppa Italia e campionato è figlia di età, acciacchi e importanza nel ruolo, ma Marchisio può essere comunque un degno sostituto.
Il principino sarà comunque in campo al 100%, come anche Vidal: saranno loro a dover sostenere il peso del centrocampo, con uno tra Pereyra o Pirlo in caso di centrocampo a 3. Dovesse scegliere di giocare con il trequartista, si aprirebbe uno spiraglio anche per Sturaro, molto positivo nelle ultime uscite. Insomma, tutto dipende dal numero 21. Garanzie anche tra i pali, dove ci sarà Buffon, sulle fasce, Lichtsteiner ed Evra, e davanti, dove ritornano a fare coppia Tevez e Morata. In difesa resta come detto il rebus su Barzagli, mentre Bonucci e Chiellini, che si giochi a tre o a quattro, scenderanno di sicuro in campo. Restano i soliti indisponibili: Pogba, Asamoah, Caceres, Romulo e Marrone.
Questo l'elenco dei convocati di Allegri:
LE SCELTE DI JARDIM - Molti meno problemi di formazione per quanto riguarda invece i francesi, sicuri del modulo e anche degli assenti: fuori sicuramente Lacina Traorè, in forte dubbio resta Bakayoko, che non è stato comunque convocato da Jardim per la trasferta di Torino. I punti interrogativi riguardanti gli uomini da mandare in campo sono comunque molteplici, e riguardano soprattutto ballottaggi in difesa e sulla trequarti: il giovane Wallace ha scalzato Carvalho nelle gerarchie, ma l'esperienza dell'ex Chelsea e Real Madrid potrebbe essere vitale in una partita così importante. Sulla trequarti invece sembra aver conquistato una maglia da titolare Martial, ma Ferreira Carrasco preme.
Nel 4-2-3-1 dell'ex allenatore dello Sporting Lisbona ci sarà dunque Subasic tra i pali, con davanti a lui la coppia centrale formata da Abdennour e il vincitore del ballottaggio tra Wallace e Carvalho, mentre sulle fasce difficilmente verranno scalzati Fabinho e Kurzawa. Centrocampo blindato con Toulalan e Kondogbia, con Moutinho avanzato sulla trequarti, dove agirà insieme a Dirar e verosimilmente Martial, alle spalle dell'unica punta Dimitar Berbatov.
Questo l'elenco dei convocati di Jardim:
PORTIERI: Caillard, Stekelenburg, Subasic;
DIFENSORI: Abdennour, Carvalho, Echiejile, Fabinho, Kurzawa, Raggi, Wallace;
CENTROCAMPISTI: Carrasco, Dirar, Kondogbia, Moutinho, Silva, Toulalan, Traoré;
ATTACCANTI: Berbatov, Germain, Martial, Matheus.
JUVE: LE PAROLE ALLA VIGILIA - Massimiliano Allegri sa bene che l'avversario è di alto livello e per affrontarlo ci vorrà la migliore Juve: nella conferenza stampa di rito della vigilia il tecniche ha parlato molto bene dell'avversario, sapendo che nasconde tante insidie, come dimostrato negli ottavi di finale contro l'Arsenal: "E' stata una sorpresa, ma hanno meritato. Una squadra che elimina Benfica e Zenit, subisce un gol in 6 partite ha dei valori. In Francia ha la miglior difesa. I numeri non sono fatti per caso, la squadra è organizzata e l'allenatore è bravo e furbo. La qualificazione si gioca in 180 minuti, dovremo fare due belle partite. Domani sera bisognerà avere pazienza e giocare bene, difficilmente non si risolverà a Torino, sarà molto difficile. Bisognerà fare molta attenzione, in queste partite bisogna sbagliare il meno possibile. Siamo favoriti? Così dicono, ma per noi sarà molto difficile arrivare alla semifinale se non giochiamo con la stessa intensità tecnica che mentale con cui abbiamo affrontato il Dortmund. Queste due partite sono molto più complicate perchè si gioca contro una squadra che prende pochi gol, non dobbiamo concedere spazi riversandoci in avanti. Il Borussia aveva qualità più offensive, il Monaco è l'opposto. Ci vogliono pazienza, umiltà di sapere che gli avversari hanno una difesa forte. Bisogna fare una partita intelligente".
Conterà avere un'ottima condizione fisica, e quella sembra esserci: "A veder la squadra sembra sembra ottima, domani sera sapremo: è una partita di fascino con un grande obiettivo, gli stimoli li abbiamo e la forza la troveremo. La squadra comunque sta bene". Non può però contare su tutti gli effettivi Allegri: oltre che Pogba ("Ho dei giocatori in grado di sostituirlo, a metà campo possiamo giocare bene lo stesso", ha detto il mister), sono in dubbio anche Pirlo e Barzagli, e da loro dipenderà lo schieramento tattico: "Sono in buone condizioni, mentre sono stati recuperati appieno Tevez e Buffon. Pirlo non gioca da 40 giorni, Barzagli solo in questo periodo. Dovrò decidere, probabilmente domani mattina dopo l'allenamento. Se Barzagli gioca, andremo a 3, altrimenti ci schiereremo a quattro dietro. Difficilmente giocheranno insieme".
Insieme all'allenatore, si è presentato davanti ai giornalisti anche Giorgio Chiellini, pronto a guidare la difesa domani sera, con l'obiettivo di arrivare ai quarti di finale, e magari di riscattare la sconfitta contro Parma, anche se il centrale non fa drammi: "Avremmo preferito vincere, ma non influenzerà minimamente domani. Quando giochi così spesso e raggiungi risultati positivi un calo fisiologico è da mettere in preventivo, non dovrebbe esserci. Abbiamo una settimana per non farci influenzare da quanto successo sabato".
Tanta emozione per questa partita, lui che ha fatto tutta la trafila, dalla Serie B ai due settimi posti: "C'è una crescita che ci sta portando ad affrontare queste partite con una consapevolezza diversa. Questo gruppo sta crescendo e si sta abituando a certi palcoscenici, siamo pronti a fare qualcosa di importante, ma dobbiamo dimostrarlo in campo". Il Monaco è però un avversario solido: "E' una squadra dove c'è un mix di giocatori di esperienza e giovani che stanno crescendo molto, si è riaffacciata al grande calcio negli ultimi anni, quest'anno ha trovato consapevolezza e continuità, lo dimostrano i risultati in Francia e in Champions, dove ha sorpreso un po' tutti. C'è grande rispetto e sappiamo le difficoltà, non ci facciamo condizionare dall'esterno e non sottovalutiamo l'avversario".
MONACO: LE PAROLE ALLA VIGILIA - Tra i tanti giocatori in campo per i francesi, ce n'è uno per cui la partita è un po' più speciale: è Andrea Raggi, emigrato nel 2012 nel principato e divenuto un senatore, tant'è che si è presentato in conferenza stampa alla vigilia. Queste le sue idee: "La partita di domani è difficile, ma ce la giocheremo come con l'Arsenal, con tranquillità e concentrazione, vogliamo fare una grande partita. Per noi è un match molto importante, domani andiamo a giocare per vincere, senza paura e senza timore, non siamo qua per caso, ci siamo meritati di arrivare a giocare questa partita. C'è grande soddisfazione, giochiamo contro una grandissima squadra, non abbiamo festeggiato. La Juve è una squadra di altissimo livello, non so se sia più forte dell'Arsenal ma è una grandissima squdra. La nostra forza è il nostro gruppo: i nostri giovani domani dovranno giocare con tranquillità e spensieratezza, come con l'Arsenal, perchè la pressione è soprattutto sulla Juve".
Un ritorno dunque, molto gradito, dove ritroverà un vecchio compagno di squadra: "Giocare dopo anni in italia, in un quarto di finale di Champions League, è una doppia soddisfazione, è una partita molto importante. Ho giocato con Marchisio ad Empoli, lo reputo un top player nel suo ruolo, ero convinto potesse diventare un grandissimo giocatore, è completo e sarà un pericolo per noi". Il principino non rappresenta però l'unica insidia per i francesi: "L'assenza di Pogba è un brutto colpo per la Juve, ma a Dortmund anche senza di lui ha fatto una grande partita, ha tantissimi top player. Grande assenza, ma chi giochera al suo posto sarà comunque di livello. Tevez è un grandissimo attaccante, ha fatto la differenza nella Juventus, mi ha veramente impressionato. Ha davvero tutto, pressa ed è anche tecnico".
Ha ovviamente detto la sua anche Leonardo Jardim, l'allenatore del Monaco, sulla partita e sulla qualificazione ottenuta a sorpresa: "Noi meritiamo questi quarti di finale, abbiamo chiuso la Fase a gironi da capolista. La Juve è favorita e per qualità e per esperienza: ha calciatori per cui parla il curriculum. Faremo il nostro gioco rispettando totalmente l'avversario e cercando di centrare un grande obiettivo. Quest'anno la Juve è più forte dell'Arsenal: i bianconeri sono ai quarti di Champions, i londinesi no". Occhi puntati in particolare sul numero 10 avversario, ma senza trattamenti speciali: "E' il capocannoniere della Serie A e ha enorme qualità, nonché grande esperienza. Dovremo tenere gli occhi ben aperti con lui, ma la Juventus non è solo Tevez".
Dalla sua però Jardim ha due giocatori fondamentali sulle fasce offensive: "Martial ha diciannove anni, è ancora giovane. E' migliorato tantissimo quest'anno e ha ancora grandi margini di miglioramento. Dirar è un giocatore importante sia in campionato che in Champions League. Lavora tanto sotto il profilo dell'intensità, sempre presente a centrocampo. Rappresenta un valore sicuro e potrà fare la differenza domani".
L'ARBITRO DELLA SFIDA - l'arbitro della sfida sarà il ceco Pavel Kralovec, alla sua gara numero 20 in Champions League, la numero 77 in orbita UEFA in assoluto. Ha incrociato la Juventus nei sedicesimi di Europa League lo scorso anno, nello 0-2 ottenuto in Turchia contro il Trabzonspor, e il Monaco nella fase a gironi di quest'anno, quando battè il Leverkusen per 1-0 in terra francese. Il classe 1977 sarà assistito dai guardalinee Slysko e Wilczek, con gli addizionali Prihoda e Michal Patak.