Tutto faceva presagire ad una bella domenica, sole, 25 gradi circa, lo stadio che cresce, voglia di riscattarsi dopo la sconfitta di Parma, la miglior formazione possibile schierata da Stramaccioni per battere il Palermo. Invece, ecco il classico fulmine a ciel sereno, quello di Lazaar, che da 30 metri circa lascia partire un missile che va ad infilarsi là dove non osano le aquile, figuriamoci Karnezis. L'Udinese subisce il colpo e da li in poi cambia atteggiamento, timorosa.
Passano soli 5 minuti e i rosanero raddoppiano. Wague, oggi sotto tono, invece di intervenire deciso su Dybala, lo guarda, l'argentino, lesto, dalla linea di fondo, quasi dentro area, serve Rigoni arrivato a rimorchio. Un gioco da ragazzi per l'ex Chievo appoggiare la palla in rete.
Comincia la contestazione dei tifosi bianconeri, stufi di vedere una squadra così amorfa.
Prima della fine del primo tempo il Palermo sfiora il terzo gol, bravo Dybala a fare tutto bene, compreso dribblare Karnezis, ma il pallone finisce sul palo.
Terzo gol che arriva al 21' del secondo tempo grazie ad un colpo di testa di Chochev. Sarà Totò Di Natale a firmare il gol della bandiera, seppur fino a quel momento inesistente.
Iachini può godersi la meritata vittoria, la sua squadra ha un gioco ben preciso e riconoscibile.
Non altrettanto si può dire di Stramaccioni. Da inizio campionato la squadra ha alti e bassi, più bassi negli ultimi mesi, il gioco è deficitario, l'assenza di idee anche. A sua parziale scusante, l'assenza di qualità in alcuni interpreti.
Se in autunno e inverno lavori bene, a primavera i frutti li raccogli, la qualità del tuo operato viene fuori. E ' consolidato. Questo invece non sta accadendo a Stramaccioni e alla sua squadra, anzi, si va sempre peggiorando.
E mancano 8 partite alla fine, tantissime, troppe, per continuare a vedere un'Udinese così.