Aggressività, coraggio, mentalità. Il dictati di Andrea Mandorlini è chiaro e netto. Ripetere la sfida contro il Napoli, di un mese fa, il credo dell'allenatore degli scaligeri, che carica l'ambiente dopo il deludente (per com'è arrivato e s'è sviluppato) 3-3 casalingo contro il Cesena. Servirà maggiore attenzione al cospetto di una squadra che, rispetto ai romagnoli, in attacco ha calciatori del calibro di Shaqiri, Icardi, Palacio e non solo.

"Speriamo di ripetere la gara che abbiamo giocato contro il Napoli, ma ogni partita ha la sua storia. L'Inter ha altre caratteristiche e qualità rispetto agli azzurri, noi dovremo scendere in campo con grande intensità e spirito da battaglia. Dal punto di vista della qualità c'è troppa differenza, ecco perché dovremo fare una partita di carattere. Atteggiamento? Col Cesena abbiamo giocato bene, abbiamo fatto la partita che dovevamo fare ad esclusione di quei famosi dieci minuti di blackout. Poi i gol hanno cambiato tante situazioni. Con l'Inter dovremo avere massima concentrazione nelle situazioni di gioco, e dobbiamo avere il coraggio che sicuramente non ci mancherà".

Mandorlini si sofferma, successivamente, a parlare dei prossimi avversari, che non stanno attraversando un periodo felice, e alla domanda sul perché i neroazzurri stiano facendo fatica, ha così risposto: "Con il nuovo allenatore e gli acquisti di gennaio c'è stato un periodo di adattamento, non è automatico trovare subito i giusti meccanismi. Poi c'è sempre il campo che parla. Non so se riusciranno a rimettersi in piedi, mi auguro che questo accada ma da domenica, non da sabato. Io comunque penso solo al Verona, dobbiamo fare bene, loro saranno concentrati, vengono da una settimana tosta e sappiamo che sarà una partita difficile".

All'andata era tutto diverso. Altro allenatore, altra gara, altra storia. Cosa cambia rispetto ad allora? "E' passato tanto tempo, ricordo quella serata e il gol di Nico Lopez su splendido assist di Saviola. Avremmo meritato di vincere, eravamo molto contenti. Non so che partita sarà questa, i momenti sono cambiati e loro saranno carichi per fare una gara importante, che li proietterà al derby della settimana seguente. Sono una squadra di qualità, noi grande dovremo avere grande attenzione e concentrazione".

Si torna a parlare della gara, focalizzando l'attenzione sul momento dei propri giocatori: lo stato di forma, condizione e, soprattutto, la formazione che intende schierare domani sera: "A parte Ionita ho tutta la rosa a disposizione. Siamo contenti, abbiamo recuperato i calciatori infortunati e c'è tanta possibilità di scelta. Deciderò nell'allenamento di rifinitura, voglio che i calciatori stiano sulla corda. Sala? Può giocare in tanti ruoli, anche da terzino destro. Le scelte in difesa? Marquez ha recuperato ma è da tanto che non gioca, devo valutare. Anche Pisano sta facendo bene ma solo giovedì si è allenato con il gruppo. Siamo comunque contenti, grazie allo staff medico la rosa è al completo. Ionita? Non credo lo recupereremo da qui alla fine del campionato, ma comunque ci sono tante alternative. Tachtsidis, Greco e Obbadi possono giocare in quel ruolo. Toni? Lo potevano prendere tutti, poteva anche rimanere a Firenze. Lui si è rimesso in gioco, ha trovato l'ambiente giusto che ha fatto uscire il vero Luca Toni. A lui va il maggior merito, si è messo in discussione anche con il lavoro, è sempre il primo a scendere in campo. Benussi titolare? Vedremo nella rifinitura e valuteremo"

Infine a Mandorlini viene chiesto un suo parere riguardo il futuro, ma l'allenatore non intende pensare a nient'altro che non riguardi la salvezza. Successivamente si penserà alla prossima stagione: "In questo momento non mi sfiora, il mio obiettivo, come quello di tutti, è rimanere concentrato sulle partite. Tutte le altre cose mi scivolano addosso. Io devo pensare solamente alla partita, ora conta soltanto fare bene da qui alla fine. Oltre alle mie volontà ci sono tante cose da prendere in considerazione, prima arriviamo al traguardo e prima si pianificheranno tutti i discorsi futuri. Divertirsi è sempre difficile, c'è rammarico per la sfida con il Cesena ma i segnali sono chiari. Dovremo stare lì fino alla fine, ora abbiamo partite importanti e dobbiamo pensare a fare punti contro chiunque, in ogni campo, a cominciare dall'Inter. Io allenatore da odio e amore? Fa parte del gioco, mi piace che sia così, o bianco o nero. Da bambino il mio cuore è sempre stato nerazzurro, ora faccio l'allenatore e mi piacerebbe battere l'Inter per la prima volta. Vincere e fare una gran gara sarebbe il modo migliore per onorare il mio passato".