#iocicredo, diceva Massimiliano Allegri su Twitter qualche giorno fa. Rimontare una sconfitta in casa era un'impresa che alla Juventus in Coppa Italia non era mai riuscita in 7 tentativi, ma c'è sempre una prima volta: è arrivata stasera, perchè i bianconeri hanno divorato la Fiorentina, espugnando il Franchi con un netto 3-0, che vale un 4-2 totale, visto il 2-1 subito in casa all'andata. Una rimonta a tratti insperata, ma arrivata con pieno merito, soprattuto grazie all'allenatore che aveva dimostrato di crederci probabilmente più di tutti. Ed ora la Juve volerà a Roma, per giocarsi la finale, che mancava dal 2012, e aspetta l'altra semifinale di ritorno, quella di domani tra Lazio e Napoli, per scoprire quale sarà la sua avversaria. Per tornare a vincere un trofeo che manca a Torino dal 1995.

LE SCELTE - Montella può sorridere per il recupero di Savic, ma non può contare sui due registi di centrocampo, oltre a Pasqual e ai lungodegenti, su tutti Rossi e Bernardeschi: Badelj è squalificato e Pizarro non ha recuperato. Si va con il 3-5-2, con Joaquin largo a destra e davanti la coppia formata da Salah e Gomez. Tanti problemi per Allegri: gli ultimi forfait sono stati quelli di Tevez e Lichsteiner, oltre ai vari Pirlo, Pogba, Caceres, Asamoah e Romulo. Recupero fondamentale quello di Marchisio che guida il centrocampo dove c'è Sturaro, mentre davanti, al posto dell'Apache, gioca Matri.

PRIMO TEMPO - Altissima intensità a centrocampo nelle prime battute della gara, tanta velocità e palla spesso tra i piedi della Juve, che deve fare la partita, ma suda un po' dopo soli cinque minuti: Salah mette la palla in rete dopo aver sfondato, anche eccessivamente, spingendo Padoin, ma Massa fischia e annulla il gol. Episodio che potrebbe girare la partita a favore della Fiorentina, che prova a controbattere offensivamente cavalcando Marcos Alonso sulla sinistra, ma sulla stessa fascia soffre e al 13' rischia di provocare un rigore: ancora protagonista Padoin, che viene a contrasto con Basanta, ma si continua a giocare. L'uomo in più per i bianconeri in attacco è sicuramente Morata, che svaria molto sul fronte non dando punti di riferimento, e risultando alla fine uno dei migliori.

Il primo gol lo trova però il suo partner a sorpresa, ovvero Alessandro Matri: il cross dalla destra di Padoin trova proprio l'attaccante, che dopo un involontario uno-due con Pereyra, si ritrova la palla e da pochi passi batte Neto per il vantaggio bianconero. La rete scuote positivamente la squadra di Allegri, che con un'azione simile va vicinissima al secondo gol, ma Sturaro in allungo sul secondo palo non riesce a indirizzare bene la palla verso la porta. Il mastino ex Genoa è uno dei grandi protagonisti della sfida, si spinge in avanti e non concede spazio dietro, dando una grossa mano ai suoi difensori, in particolare a Evra. Al 36' ci prova da piazzato la viola: Gonzalo Rodriguez stacca e mette in porta, ma Di Liberatore ha ancora la bandierina alzata, e la decisione è giusta, anche se per molto poco. Secondo gol annullato alla Fiorentina, che inizia lentamente a sciogliersi e a soffrire oltremodo gli spunti di Morata: al 39' il suo destro a giro finisce a lato di un soffio, con deviazione provvidenziale di Neto; cinque minuti dopo, ancora il portiere brasiliano interviene sul tiro dello spagnolo, ma sulla respinta arriva prima di tutti Pereyra, che mette dentro il secondo gol e manda la Juve all'intervallo in vantaggio.

SECONDO TEMPO - L'argentino chiude i conti nei primi 45 minuti, ma anche a inizio ripresa continua a martellare e a correre, risultando decisivo con i suoi tagli. La reazione della Fiorentina è piuttosto esigua e consiste in un tiro da fuori di Salah e un destro in area di Mario Gomez, entrambi che non inquadrano la porta. Al 54' ci riprova ancora l'egiziano ancora con il sinistro, dopo un paio di contrasti fortunati: prova a metterla all'incrocio e Storari resta immobile, ma la sfera passa poco oltre il sette. A suonare la carica per la Juve ci pensa ancora Pereyra: azione perfetta di Matri per l'ennesimo inserimento azzeccato del Tucuman, Neto chiude sul primo palo. Dal corner che ne deriva è Bonucci a realizzare la terza rete, che chiude virtualmente il match: il centrale bianconero si smarca e si avventa sulla palla, e stavolta il portiere brasiliano, arrabbiatissimo con la sua difesa, non può nulla.

Entra in grossissima difficoltà a questo punto la squadra di Montella, che prova anche a inserire Diamanti: mancano però le azioni da squadra che ci ha abituato a vedere. Brividi al 65' per un destro da fuori al volo di Aquilani, che sfiora solo il palo, ma solo cinque minuti dopo è ancora Matri che rischia di gelare ulteriormente il Franchi, sfruttando l'ennesima cavalcata di Pereyra: Neto è ancora una volta pronto e mette in corner, dopo un bel po' di parole dure alla sua difesa. Dentro anche Babacar, che rileva uno spentissimo Gomez, mentre Allegri inserisce Coman, che però non resta in campo molto, visto che a un minuto dal termine gli subentra a sua volta Llorente. Sulla partita della Juve ci sono solo due nei: il giallo a Marchisio, diffidato, e il rosso (ingiusto) mostrato a Morata per un fallo su Diamanti. Entrambi in finale non ci saranno. Il finale, con la Juve a difendersi in 5, con anche Ogbonna, è un mezzo assedio della Fiorentina: Storari si prodiga in un ottimo intervento su mati Fernandez, poi Sturaro ed Evra salvano un paio di volte.

Alla fine però la gioia è tutta bianconera, alla conquista della decima Coppa Italia, un trofeo che manca dal 1995. La Fiorentina lascia il campo con un rammarico enorme, visto il vantaggio non indifferente che aveva conquistato un mese fa: tanti i rimpianti, per una partita giocata male, soffrendo troppo e proponendosi male. Una vittoria per i bianconeri firmata soprattutto da colui che ci credeva più degli altri, Massimiliano Allegri: questa Juve, se ci fosse il bisogno di rimarcarlo, è sempre più sua.

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About the author
Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]