Nessuna scintilla, ma avanti per la nostra strada, sicuri. È questo, in breve, il sunto delle parole rilasciate oggi dal patron Pozzo ai microfoni di Sky Sport 24, dove il numero uno di casa Udinese ha fatto il punto della situazione in campionato e non solo: “È un anno di transizione – ha affermato - Ma stiamo lavorando per rendere la quadra competitiva in prospettiva. Ogni anno mandiamo via pezzi importanti e la sostituzione non è sempre immediata. I nuovi hanno sempre bisogno di un periodo di ambientamento”.
Nuova stagione numero zero, quindi, e affidata a un tecnico alle prime esperienze in Serie A ma che piace già molto: Stramaccioni. “E' giovane, come la nostra squadra, e andiamo avanti con lui – proseguito - Noi puntiamo sempre su elementi di prospettiva, sia in campo che in panchina. Siamo contenti di lui, che deve continuare a crescere e migliorarsi". Sicuramente è il nome giusto per incentivare una politica legata alle giovani leve, come si è visto in questo campionato con l'esordio di giocatori interessanti quali Geijo e Wague.
Non si gettano, però, solo le basi per la nuova squadra. Il discorso è molto più ampio e riguarda anche il nuovo stadio Friuli, per il quale “sono serviti dieci anni. Adesso in un anno completeremo i lavori”, e ogni volta che si passa vicino al quartiere udinese dove sorge, i Rizzi, si vede il cantiere ormai in dirittura d'arrivo. Certo, “l'impegno più grande è stato superare la parte burocratica” afferma Pozzo, tanto per riconfermare la tragedia dei club che vogliono rimodernare gli impianti in Italia. Ecco perché “Il tema degli stadi deve essere risolto anche a livello generale” e bisogna provvedere al più presto, perché già a Udine lavorano “società internazionali che mirano al mercato italiano e sarà un impianto pilota da cui questi investitori partiranno anche per nuove realtà”. Il Friuli apripista per l'intero calcio nostrano, insomma.
Se parla la massima autorità dell'Udinese, però, non è possibile che non si tocchi il capitolo mercato. Ecco, quindi, che dopo l'acquisto da parte dei bianconeri del diciasettenne Leandro, si pensa anche alle trattative in uscita: “Ci sono giocatori interessanti che ancora non sono esplosi e ne sentiremo parlare. Allan e Heurtaux sono due giocatori che stanno facendo bene”. Chi si aspetta gli “sconti” si sbaglia di grosso, conoscendo il patron. Perché “il prezzo lo fa chi compra, è inutile fare cifre. Quando i nostri giovani fanno bene e arriva un club importante come facciamo a trattenerlo?”. Un problema che afflige da tempo il club, basti pensare i vari Pizzaro o Iaquinta partiti per lidi più ricchi. Comunque sia, si punta tutto sullo stadio: i giocatori vanno e vengono, ma i tifosi devono tornare. A casa loro, al Friuli.