Dieci giorni di full immersion. Dieci giorni di Nazionale, di Conte, dopo le polemiche del campionato, quelle dei ritiri. Dieci giorni dove le chiacchiere, da bar, dovranno far posto ai fatti, agli allenamenti, al sudore. E, quantomento per quanto riguarda Antonio Conte, su questo, possiamo metterci la mano sul fuoco. Lavoratore instancabile, puntiglioso quanto pretenzioso, assillante per dettagli e minuzie. Ma si sa, il segreto per arrivare al successo è anche, se non soprattutto questo. E allora testa bassa e pedalare, in vista delle sfide contro la Bulgaria, importante, e contro l'Inghilterra, meno sulla carta, più per quanto riguarda il blasone.
All'inizio di questa dieci giorni, l'allenatore della Nazionale è intervenuto, come da prassi, in conferenza, parlando dei temi caldi di giornata, delle due sfide che sono in programma e, ovviamente, delle convocazioni. Ecco le sue parole.
Si parte dalle convocazioni, tema scottante soprattutto per quanto riguarda le esclusioni (Pirlo e De Rossi su tutti) e per gli oriundi (Eder e Vazquez): "Posso dire che non sono il primo e non sarò l'ultimo a convocare gli oriundi. Penso che in passato abbiano fatto parte diversi calciatori fra cui anche Camoranesi, Paletta, Ledesma, Amauri. Basti pensare che all'ultimo Mondiale 83 giocatori su oltre 700 erano oriundi. Queste sono le regole. E' inevitabile che a prescindere si può sempre creare della polemica, ma rispetto qualsiasi opinione. Non ho fatto niente di strano rispetto al passato. Li avrei visti un volentieri un mese fa se ci fosse stata la possibilità di fare lo stage. Ho deciso di chiamare questi due calciatori, li valuterò e deciderò se assegnargli una maglia o meno. Le esclusioni di De Rossi e Pirlo? Sono due giocatori forti che possono ancora dare molto, ma può essere una possibilità per chi, come Verratti, può dimostrare di poter prendere in mano questo centrocampo. E' giunto il momento di scoprire le carte e vedere effettivamente che situazioni si possono aprire all'orizzonte. La Nazionale la scelgo in base allo stato di forma, monitoriamo tutti i calciatori e guardiamo le loro condizioni fisiche e psicologiche. Vogliamo fare il meglio per l'Italia".
Successivamente Conte si concentra sui temi del campionato, parlando anche della sua ex squadra, la Juve che è saldamente al comando della classifica: "La Juventus ha dimostrato in tutto e per tutto di essere più forte, le altre per un motivo o per un altro hanno trovato dei problemi quest'anno. Il secondo, terzo e quarto posto sono tutti vicini, è una bella lotta. La Juventus ha fatto qualcosa di straordinario anche quest'anno, e non era facile dopo tre stagioni di successi. Merito dei calciatori, della società e dell'allenatore".
Infine, un commento sulla situazione delle italiane nelle Coppe Europee, con il calcio italiano che sta tornando, pian piano, protagonista in Europa: "Bisogna essere contenti di avere tre squadre nei quarti di Champions e di Europa League: la Juve sta facendo qualcosa di straordinario non solo in campionato, dimostrando di essere la più forte. Fiorentina e Napoli hanno fatto bene e con loro avrebbero potuto esserci anche il Torino, che è stato sfortunato, o l'Inter. Io credo che tutto questo vada considerato come un buon segnale, rispetto al passato sono più ottimista. Ci sono Paesi che iniziano a zoppicare come l'Inghilterra. Quanto stiamo facendo deve renderci felici e farci sperare di riportare lustro al nostro calcio, riaccendendo l'interesse nei suoi confronti da parte di tanti calciatori".