La Roma riparte da Firenze. Perchè in fondo, l'1-1 agguantato nella ripresa da un Keita che pare proprio essersi messo in testa di passare dal ruolo di professore a quello di condottiero, visto come si sono ultimamente messe le cose, non è poi così male. Perchè al Franchi, i giallorossi vengono immediatamente travolti: prima, dalla grande bellezza esposta dalla Fiesole, poi, dal duo Salah-Ilicic, che preme forte sulle incertezze di una squadra frastornata, che ultimamente ha perso anche i propri storici leader.
Perchè se Totti, costretto a restar lontano dalla Toscana per infortunio, si era già beccato le critiche dei più dopo il match pareggiato all'Olimpico contro la Juventus, De Rossi, prima spiana la strada al vantaggio dei viola, poi esce dal campo con in bocca l'amaro dei fischi, quelli che ormai piovono copiosi dalle bocche degli altri.
L'uomo della provvidenza è un 35enne passato dalle parti della Catalogna, che oggi più che mai tesse la tela di un centrocampo che senza Strootman e con un Pjanic in piena crisi di rendimento non è certo quello della scorsa stagione.
Metteteci anche un Gervinho post-Africa, che non riesce più a far brillare un reparto offensivo, che, fino a qualche mese fa, metteva paura un po' a chicchessia.
Insomma, considerato il fattore differenza reti, l'1-1 di Firenze sorride a Garcia, ma tra una settimana, l'Olimpico, avrà senz'altro voglia di gioire per un qualcosa in più di un semplice pareggio, a buon intenditor....