La Juventus si allena, perchè la Serie A, in periodo di Coppa, si presenta talvolta con largo anticipo. La Signora scende in campo domani sera, allo Stadium, contro l'Atalanta, per avere il giusto tempo per preparare la sfida europea col Borussia. Inevitabile pensare a Klopp e ai gialloneri, la consacrazione tra i grandi passa dal successo nel doppio confronto col Dortmund. Allegri punta a conquistare Torino, riuscendo laddove anche Conte ha fallito, di fronte al salto di qualità oltre il suolo italiano. 

Alla Bild, il tecnico elogia il Borussia, aldilà della situazione in classifica dei ragazzi di Klopp. Il periodo buio è alle spalle e il Dortmund, grazie agli ultimi risultati, sommati al rinnovo di Reus, sembra sulla strada del recupero. La filosofia è la stessa da sempre, il risultato attraverso il bel gioco, uno "schema" che in passato ha portato a un passo dalla Champions. Rinnovarsi senza perdere forza non sempre è facile, ecco perché, come in questa stagione, capitano periodi difficili. Allegri non si fida "Possiamo vincere, ma il Borussia è fortissimo, se in giornata, può battere chiunque. L'importnate è non prendere gol in casa, siamo nelle condizioni di poter passare il turno, ma in queste gare spesso a decidere sono testa e fortuna". 

Testa, appunto. Quella che Allegri chiede nell'anticipo con l'Atalanta, perché la Champions non deve distogliere eccessive energie alla Serie A. Le distrazioni di Cesena non vanno giù al tecnico e con i bergamaschi è attesa una prova convincente, perché la Roma boccheggia, ma è comunque sempre a meno sette. 

Possibile un mini-turnover, per salvaguardare la condizione di alcuni giocatori chiave. In mediana, Pereyra e Sturaro puntano a una maglia, perché Pirlo sente il peso dell'età e Pogba è in diffida, dietro scalpita Caceres, al rientro dpo l'infortunio. Dall'altra parte l'Atalanta, che maledice la sorte e accoglie la triste notizia del lungo stop di Biava e Maxi Moralez. A Torino, Colantuono senza Pinilla, Carmona e Benalouane, oltre a Raimondi, Estigarribia e Cherubin. Non un buon viatico per affrontare la prima della classe.