La prova di personalità offerta da Daniele Verde nell'ultimo turno di campionato non lascia indifferente il CT dell'Under 21 Gigi Di Biagio. Il tocco sotto a ispirare Ljajic, prima dell'appoggio per Paredes, un distillato di classe e sfrontatezza che coglie lo sguardo di tutti gli addetti, una scossa d'energia che riaccende una Roma monotona. Dal dimenticatoio che accoglie tanti giovani talenti in attesa d'opportunità alla ribalta in terra sarda, ora le domande sul futuro, col rientro imminente di tanti nomi altisonanti, Gervinho e Doumbia su tutti. 

I giovani, un argomento che stuzzica l'ambiente del calcio, spesso propenso a privilegiare stranieri e giocatori d'esperienza, rinnegando sul nascere creature costruire in casa, nella tanto celebrata cantera. Verde è l'ultimo di una lunga lista e ora chiede spazio, alla Roma e perché no alla Nazionale. L'Europeo Under 21 è un appuntamento che interessa da vicino il fantasista e le porte dell'Italia, socchiuse, concedono uno spiraglio ai sogni del ragazzo. 

Queste le parole di Di Biagio a Tele Radio Stereo 92.7 "Complimenti alla Roma, che ha puntato su Daniele Verde: ha tecnica, personalità, fisico. Questo, per lui, è il momento più difficile, quello in cui non deve perdersi, perché questo è il momento in cui piovono i complimenti. Deve mantenere i piedi per terra e continuare a fare quello che sa fare. Verde agli Europei? Le porte sono aperte, il gruppo è completo al 90 per cento - prosegue l'allenatore - ma siamo sempre molto attenti alle novità. Che poi, per noi, Verde non è una novità, visto che fa già parte delle Nazionali giovanili. Lui deve semplicemente essere se stesso. Per la crescita dei giovani siamo a buon punto, è ancora poco rispetto agli altri Paesi, ma ci stiamo mettendo al passo. Anche in vista della fase finale degli Europei".

Nalla massima serie differente l'approccio verso i ragazzi di qualità, a seconda dello spessore delle società di questione. Se nelle zone di provincia, nei club con minor pressione, in termini economici e di risultati, i giovani sono lanciati con meno paura, quasi in cerca di un'àncora a cui aggrapparsi, diversa è la tendenza nelle squadre di peso, "costrette" ad evitare il minimo rischio. 

Così continua Di Biagio "Ci sono più scuole di pensiero tra gli allenatori di A; c'è chi, come Sassuolo, Cagliari, Sampdoria, Empoli, Genoa, punta con convinzione sui giovani, e chi li impiega in caso di necessità. Non si tratta di crederci o meno, per un giovane l'esordio in uno stadio davanti a 60 mila spettatori non è semplice, un tecnico di una grande squadra deve stare attento agli equilibri, anche dei ragazzi". "Purtroppo negli ultimi anni è mancato il senso di appartenenza: sarebbe bello se nelle squadre giovanili ci fossero tanti calciatori nati nella città del club. Ma è anche vero che chi è forte riesce a uscire".

Daniele Verde si prende i titoli e ascolta le considerazioni di Di Biagio, la Roma e la Nazionale, la carriera a un punto di svolta, in attesa di conferme.