Campionato mediocre e tecnicamente non eccelso? Può darsi, intanto la differenza, qui in Italia, la fanno le idee. E la semplicità di un calcio genuino e quasi "contadino". L'Udinese, con un progetto giovani sempre accattivante e un allenatore ambizioso, l'Empoli di mister Sarri, il Sassuolo dei ragazzi terribili Berardi e Zaza. Quante regole semplici per un unico grande obiettivo: la salvezza.
A UDINE PER RINASCERE. La favola Stramaccioni, dopo la ferita Inter, ricomincia dalla realtà ideale per costruire con serenità e poca pressione qualcosa di nuovo. Questione di scelte, come quelle che fecero grande mister Guidolin nel suo ciclo bianconero. Parlare di obiettivo salvezza per i friulani sembra riduttivo, ad oggi mancherebbero soltanto 18 punti alla quota prestabilita, è doveroso sognare. Il mercato di gennaio potrebbe privare la rosa di qualche pedina importante, ma la forza delle idee, alla lunga, porterà la nave in porto.
BENVENUTO MISTER SARRI. Una sorpresa di questo campionato 2014/15 è senza dubbio l'Empoli di Mister Sarri. Data per spacciata a inizio stagione ha fermato Milan e Napoli, mostrando bel gioco e sfumature tattiche di assoluto rilievo. Un mix di giovani e esperti risultato esplosivo e difficile da arginare per le squadre che lottano coi toscani per rimanere nella massima serie. Perchè cambiare uno stile di gioco piacevole ed efficace? Se poi arrivano anche i risultati significa che la strada tracciata sarà meno impervia.
SASSUOLO SOGNA. La forza della società e la convinzione di avere un ottimo tecnico. Un progetto invidiabile e da esportare. Sono loro, i ragazzi di Di Francesco, ad aver condannato Massimiliano Allegri quando ancora sedeva sulla panchina del Milan, con le loro combinazioni in attacco fanno girare la testa ai difensori avversari: si divertono e danno gioia al pubblico del Mapei Stadium. Il 4-3-3 come stile di vita e nessuna voglia di cambiare.
Tante realtà da raccontare, l'organizzazione e il talento, la vittoria e il sudore. Non dimentichiamo le due genovesi, ormai a un passo dall'Europa delle sorelle maggiori. La grande personalità di tecnici "normali" ma estremamente preparati. Il calcio cambia e accoglie novità che non ti aspetti, triangolazioni improvvise in un movimento che guarda al futuro con maggiore ottimismo. D'ora in poi essere "provinciali" potrebbe suonare come un complimento.