Allegri e la Juve, binomio vincente, intercettato sul finire dell'anno. La sconfitta in Supercoppa, per mano di un buon Napoli, condita da errori individuali e scelte fuori dal coro, stona in una stagione firmata dal primato in A e dall'accesso agli ottavi di Coppa. Per la prima volta il tecnico è giunto sul banco degli imputati - la sostituzione di Pirlo è parsa ai più fuori luogo - e la squadra, due volte rimontata e poi beffata dagli undici metri, non ha palesato la consueta solidità mentale.
La pausa porta con sè pensieri differenti e via via emerge la voglia di primeggiare, nuovamente. L'obiettivo primario è di stampo europeo. Scongiurata l'ennesima eliminazione anticipata, occorre conquistarsi un posto al tavolo dei grandi. L'ottavo col Borussia è complesso, ma non impossibile. Ad oggi, Klopp non può sorridere, in piena zona retrocessione.
"E' giusto avere l'obiettivo di vincere il campionato, la Supercoppa e la Coppa Italia, ma credo che il salto più importante vada fatto in Europa, indipendentemente dalla forza dagli avversari che possono essere le prime quattro squadre quest'anno, Real Madrid, Bayern Monaco, Chelsea e Barcellona, a parte queste bisogna avere la consapevolezza di essere forti e di poter andare avanti. E' troppo riduttivo avere una Juventus che si accontenta di arrivare agli ottavi di Champions e di vincere il campionato".
Una mano può giungere dal mercato riparatore. I problemi di Allegri albergano principalmente nel reparto arretrato. La difesa a quattro, apparsa in ambasce contro i partenopei, risente della forzata assenza di Barzagli e i problemi di Asamoah e Caceres limitano le scelte. Rimpolpare è d'obbligo, al centro e sugli esterni.
"La società sa cosa serve per migliorare, non è facile a gennaio, a livello numerico ci vorrà un difensore. Montoya? E' un buon terzino con tecnica, gioca nel Barcellona, ma ci sono anche altri giocatori. Valuteremo se andare a prendere un terzino o un centrale".
Nessun problema invece con Pirlo. Gli attriti del passato lasciano il posto a una virtuale stretta di mano, aldilà di possibili scelte tecniche "Purtroppo con Andrea qualcuno vuole sempre mettere zizzania, ma non c'è alcun problema, io devo cercare di gestirlo. E' inutile nascondersi dietro cose che non esistono, Andrea ha 35 anni, per me dovrebbe giocare tutte le partite ma mi devo confrontare con quella che è l'età, per averlo al meglio in certe partite e certi contesti bisogna che lo gestisca, ma ho parlato con lui e siamo d'accordo. Marchisio? E' un giocatore intelligente e che dà equilibrio a centrocampo, non lo scopro certo io, credo sia uno dei centrocampisti italiano più bravi che abbiamo in circolazione".
Apertura, infine, anche a Conte e alla Nazionale "Ho avuto rapporti di collaborazione con Prandelli, non vedo perché non li debba avere con Conte. Nazionale e club devono andare d'accordo, anche perché vanno di pari passo. Stage? Ne abbiamo già parlato, ci sono delle date Fifa. Nessuno si mette di traverso se a fine campionato visto che c'è l'Europeo da giocare, le partite di qualificazione, le società non daranno i giocatori dopo la fine del campionato. Se poi c'è la possibilità di accorciare il campionato di una settimana per far sì che la Nazionale possa avere tutti i giocatori una settimana prima, credo che questa sia una cosa normale e risolvibile".
Fonte Sky Sport