Per carità, siamo ancora a fine novembre, ci stiamo ancora addentrando nel periodo più caldo della stagione, non vogliamo dare già sentenze scontate. E’ doveroso però, spendere due parole all’indirizzo di Massimiliano Allegri. L’ex allenatore del Milan ha ereditato la Juventus nel giro di mezza giornata, dal tardo pomeriggio del 15 luglio alla mattinata del giorno dopo, non è stato per niente facile prendere le redini di una squadra al secondo giorno di ritiro precampionato, ritrovatasi senza l’artefice dei tre scudetti consecutivi, e con voci di mercato che davano Arturo Vidal sicuro partente. L’obbiettivo principale era soprattutto tenere unito lo spogliatoio, cercare di far tornare tutto nella normalità. Lo scetticismo era forte nei suoi confronti, vista l’ultima esperienza rossonera, culminata con l’esonero, la contestazione è stata imponente.
Nonostante ciò, almeno in Italia, la Juventus continua a dominare incontrastata, sulla falsa riga delle annate di Conte. L’unica antagonista, la Roma di Rudi Garcia, segue a tre punti, le altre 18 compagini, almeno per ora, stanno giocando un campionato tutto loro, e quasi sicuramente fino alla conclusione della stagione, salvo improbabili – a dir poco impossibili – colpi di scena. Nelle prime partite della nuova gestione, Allegri non ha differito dal collaudato 3-5-2 dell’attuale ct azzurro, confermando nella maggior parte dei casi anche gli uomini, salvo l’assenza annunciata di Andrea Barzagli e gli acciacchi di Chiellini, sostituiti a loro volta da Ogbonna e Caceres. Nelle prime battute di campionato, la Juventus, come da copione ha recitato la sua parte, ma le sconfitte contro Atletico e Olympiakos in Europa, ed all’ultimo respiro a Marassi contro il Genoa di Gasperini, hanno fatto suonare i campanelli d’allarme.
Forse era l’ora di cambiare, vuoi perché i cicli iniziano e finiscono, vuoi perché ormai il modulo usato per ben 3 anni diventava prevedibile, Allegri passa alla difesa a quattro, con tre centrali in mezzo al campo ed un trequartista che possa assistere le due punte. L’avvento del tanto auspicato 4-3-1-2 ha avuto luogo nella fondamentale sfida di Champions allo Stadium contro l’Olympiakos, battuto 3 a 2 in una rocambolesca sfida. Nella successiva sfida contro il Parma in campionato, i primi frutti del nuovo modulo consegnano un netto 7 a 0 alla squadra di Allegri. L’ultima sfida all’Olimpico contro la Lazio ha confermato un gioco eccezionale ed una squadra in gran forma, che può contare su un Paul Pogba appartenente ad un altro pianeta ed una difesa solida. La sfida in terra svedese contro il Malmo dirà molte cose, una vittoria potrebbe significare tanto per la qualificazione agli ottavi. Fino ad ora però, Allegri merita solamente applausi, ha dimostrato grandi doti tattiche ed umane, contro i pregiudizi e lo scetticismo.