I primi 25 minuti di Cesena - Inter possono essere letali per un giovane tifoso indeciso su quale partita guardare nella sua personalissima domenica pomeriggio. La Serie A continua a perdere punti per diritti tv, spettacolo e appeal in generale. Colpa degli allenatori.
L'attuale classifica rispecchia i valori in campo, ma non rende giustizia a chi gioca meglio. La cultura distorta della 'vittoria ad ogni costo' si sta diffondendo come un virus letale, e i vaccini che stiamo sperimentando non funzionano. É bastata la sconfitta della Roma in Champions per frantumare le certezze di un calcio italiano moribondo. Roma e Juventus, dominatrici in Italia, soffrono e si rivelano fragili oltre confine. Colpa del gioco. Se i giallorossi esprimono indiscutibilmente il calcio migliore d'Italia, la corazzata di Allegri scricchiola. Le 'crepe' hanno nomi e cognomi, vedi il caso Vidal. La qualità delle rispettive rose consente comunque alle due formazioni di portare la barca in porto senza particolari patemi.
Capitolo Inter. Non può essere questa la versione ufficiale del giocattolo pensato da Thohir. La società é ancora debole, soffre gli spifferi mediatici e, colpevolmente, ha dato fiducia al comandante sbagliato. La realtà giusta per Walter Mazzarri non é certamente quella della lotta allo scudetto.
Rimangono Milan e Sampdoria, Udinese, il Torino. Qui in settimana si lavora sul gioco, sulle proprie potenzialità, su un progetto. Complimenti ai granata per l'avvio strepitoso in Europa League, che rende onore alla storia di un club dalle tradizioni forti. La Samp di Mihajlovic sta percorrendo un tragitto che non conosce il luogo d'arrivo ma che é nel mentre entusiasmante e ricco di soprese. Il gioco, la proposta, soltanto dopo e come conseguenza il risultato. Pensiamola diversa questa disciplina, interpretiamola come un gioco di squadra in cui offrire il meglio. Vinceranno lo spettacolo e le emozioni.