Jeremy Menez è senza dubbio uno dei protagonisti dell’ottimo inizio di stagione dei rossoneri, con tre goal in due partite, giocate da fuoriclasse e arma in più del Milan di inizio stagione. Adesso starà a lui dimostrare di essere realmente cambiato e di non essere più quel giocatore di talento ma incostante degli anni passati. L’ex Roma era cercato da diverse squadre in estate, ma alla fine ha scelto il Milan: “Ho analizzato le altre offerte, stavo riflettendo sul mio futuro, poi è arrivato il Milan - ha spiegato il francese alla Gazzetta dello Sport -. Galliani e Inzaghi mi hanno dato appuntamento a Ibiza e mi hanno detto tante cose che per me sono importanti per la carriera e per il futuro. Così è stato facile scegliere di indossare questa maglia”.
Menez non si nasconde pensa anche allo scudetto: "Io allo scudetto ci credo davvero. E l'obiettivo minimo è la qualificazione alla Champions. Il Milan se la gioca con tutti". Una battuta anche sulla Juventus: "Sarà spettacolo puro. Piena di gol e di emozioni, quasi come a Parma. Il calcio italiano è sottovalutato, la Serie A è un campionato duro e pieno di giocatori forti. La Juve è ancora davanti a noi, ma sabato il Milan se la gioca alla pari e può succedere una cosa bella. Questa sfida mi esalta. Se vinciamo sono nove punti in tre partite e il primato in classifica".
Sulla ormai famosa rete di tacco al Parma: "Conta più la vittoria e quindi la cosa più importante di quel gol è che ci ha permesso di conquistare i tre punti. E poi quella rete ha reso felice la mia famiglia, che l'anno scorso ha sofferto molto insieme a me. Ho solo fatto quello che mi veniva in mente: il mio calcio è questo. Divertimento e istinto".
Il ruolo di 'falso nueve' consegnatogli da Inzaghi lo sta facendo rendere al di là di ogni aspettativa: "Da prima punta mi muovo bene perché parto dal centro e posso andare dappertutto e cercare la profondità. Ma mi piace anche giocare alle spalle di un centravanti, non è un problema il modulo. Conta di più lo spirito, siamo una squadra: io faccio il mio lavoro, cioè segnare e fare assist".
Il francese ha due obiettivi per questa stagione, uno di questi si chiama nazionale: "Segnare più di 10 gol: in Italia se qualcuno dice Menez, voi pensate “Ah sì, quello che segna quattro volte all’anno”. Non sarà più così. E poi voglio tornare in nazionale: tra due anni in Francia si gioca l’Europeo e ci tengo a esserci"