Torna il sereno in casa Juve. La tempesta Conte ha lasciato strascichi negativi importanti, ha spezzato l'illusione di un progetto in rampa di lancio. Si riparte da Allegri, il nemico, fino a poco tempo fa. Il calcio, si sa, è multiforme, non ha leggi scritte, capita che l'avversario più agguerrito entri dalla porta principale. Col passare delle ore la protesta del popolo si è sopita e l'avventura del tecnico toscano ha preso il via.
Dopo la diplomatica presentazione, le parole di campo. Con Pirlo, soprattutto. Da ricostruire un rapporto logoro, lontano. I due sembrano aver trovato un'intesa. La permanenza del regista per trascinare un ambiente scosso. Tevez, dopo l'idea d'addio, coltiva ora quella di rivincita. Niente ritorno in Argentina, ma nuovo matrimonio bianconero.
Al suo fianco, in attacco, Llorente permettendo, ecco Alvaro Morata. Nella notte si è chiusa la trattativa per il talento spagnolo, in uscita da Madrid. Affare intorno ai 18 milioni di euro, con il Real che ha preteso la possibilità di ri-acquistare il bomber tra due anni. Prezzo già fissato, 35 milioni. Il Wolsfburg ha provato l'inserimento dell'ultima ora, ma lo stato avanzato dell'accordo tra Juve e Real, con l'ottimo lavoro di Bozzo, ha impedito brutte sorprese. Un altro sgarbo, dopo quello di Iturbe, sarebbe stato mal digerito da società e tifoseria.
Insieme a Morata, in arrivo anche Evra, fondamentale nello scacchiere di Allegri, da sempre amante della retroguardia a quattro. Ora la ricerca verte su un trequartista. Pastore, annoiato, quasi escluso, a Parigi, la prima opzione. Massima allerta anche sul fronte Guarin, cavallo di ritorno.