Gigi Buffon dal ritiro di Coverciano fa il punto della situazione e assicura che il clima è quello giusto. “C‘è la predisposizione e la voglia da parte di tutto il gruppo qui presente di fare il massimo per la causa e non avere poi rimpianti – ha spiegato – Siamo una squadra matura, con delle certezze, ma che riconosce, con molta serenità, il valore degli avversari. Dire oggi con certezza che potremo raggiungere la finale non me la sento. Sicuramente penso che la nostra nazionale sia diventata una squadra affidabile e riesce a vincere le partite che deve vincere e alcune volte riesce anche a sorprendere nelle gare in cui non parte favorita - ha chiarito -. Credo che dai quarti di finale in avanti sarà ugualmente un buon mondiale, anche perché dipenderà molto dai sorteggi e dalle squadre che si incontreranno nel proseguo del torneo. Però è chiaro che non ci si accontenta mai".
Il portiere azzurro analizza il girone iniziale. ”In questo momento possiamo pensare di andare un po’ più in là rispetto all’Inghilterra, che ha rivoluzionato la squadra inserendo tantissimi giovani. Hanno valori individuali elevati ma anche tante incognite, se riesce a trovare la quadratura può stupire ma ai nastri di partenza certamente non è favorita. L’Uruguay è una squadra simile alla nostra, affidabile, che difficilmente sbaglia quando deve centrare il risultato. Quanto al torneo, ci possono essere sorprese come il Belgio, che non stupirebbe più di tanto in caso di qualificazione ai quarti di finale. Come in ogni Mondiale, penso ci sarà anche un’africana che giocherà un bel torneo”. Buffon prova anche a fare il punto a livello personale. ”Ho 36 anni e, facendo gli scongiuri, dovrei disputare il quinto Mondiale. Per me è un buon traguardo ma non mi appaga completamente, in ogni competizione mi preparo per stupire. Se a questa età sono ancora un punto di riferimento vuol dire che sto maturando bene, è diverso rispetto a invecchiare. Sarà una competizione simile alle altre che ho giocato: una squadra può sorprendere se arriva fresca e se ha un pizzico di fortuna, non è come una Champions che dura un anno"
Poi qualche battuta sui singoli: "Balotelli, Cassano e Pepito? Li vedo bene. C'è la predisposizione e la voglia di tutti di fare il massimo per la causa e di non avere rimpianti. Con questi presupposti si può già capire che c'è la massima serietà e dedizione per lavorare bene e mettersi a disposizione per il bene comune. Se poi qualche singolo riuscisse anche a consacrarsi prepotentemente, ne saremmo molto contenti
Dopo il Mondiale o dopo gli Europei del 2016 il testimone della porta azzurra Gigi Buffon potrebbe lasciarlo ad esempio a Mattia Perin. “Quest’anno è stato uno dei migliori portieri in assoluto come rendimento. Sicuramente è molto esuberante e cio’ gli giovera’in futuro – ha concluso il portiere della Juventus – Ha le carte in regola per fare qualcosa di importante. Amelia lo chiamava ‘Gigi’ ai tempi di Genova? Non lo sapevo. Credo che non gli farebbe schifo fare cinque Mondiali. Gli auguro però principalmente non di essere il nuovo Buffon o il nuovo Marchegiani ma semplicemente se stesso. Abbiamo molti ragazzi in squadra, però in campo non vanno tutti e 23. Ci si va in 11 e di solito il mister riesce a mixare bene questo tipo di equilibrio anagrafico. E' normale che ci siano tanti ragazzi, perché saranno loro i protagonisti futuri. Quando si affrontano queste competizioni, si vince con il gruppo”.