La Juventus si ferma a Verona e raccoglie il terzo pareggio della stagione, dopo quello contro l’Inter alla terza di campionato e quello contro la Lazio due domeniche fa. I bianconeri rimangono tuttavia imbattuti da 15 giornate, ma ciò che ha scatenato l’ira di Conte è stato soprattutto il modo in cui il pareggio è maturato: in vantaggio di due gol, i suoi uomini si son fatti raggiungere al 49’ per un errore della difesa su una palla inattiva. Un problema che torna come campanello d’allarme, dopo che a inizio stagione si era più volte fatto riferimento a errori evitabili che costano punti importanti nella corsa scudetto.
JUVE A DUE FACCE – La Vecchia Signora sembrava aver messo la partita in cassaforte dopo solo 45’. Con la doppietta di Tevez, infatti, la squadra ha gestito il primo tempo senza troppi problemi, non concedendo nulla al Verona e gestendo la gara con possesso palla e creando occasioni da gol. E non a caso l’argentino è andato a segno dopo 3 minuti, mentre il secondo gol è arrivato con azione simile. Con il rientro in campo, è parso subito evidente che qualche bianconero fosse rimasto negli spogliatoi. E così tra leggerezze e passaggi sbagliati tra gli juventini, gli uomini di Mandorlini hanno preso confidenza e hanno cominciato a mettere in difficoltà i bianconeri. Tuttavia i gol sono arrivati da palle ferme, da una punizione che ha colto la difesa impreparata e portato Luca Toni al gol. Lo stesso è successo per il secondo gol quando, allo scadere, l’unico obiettivo era quello di tenere la palla lontana dalla propria area di rigore.
STATISTICHE – Nonostante il risultato finale, i numeri della gara non sarebbero da buttare, a dimostrazione che i due gol sono stati frutto di errori che si sarebbero potuti evitare. La Juventus ha tenuto palla per il 69% del tempo, contro il 31% dei padroni di casa, ha realizzato l’87% dei passaggi giusti. Inoltre non sono mancate le occasioni create, ben 14 di cui 4 in porta e due gol realizzati. Un dominio quasi assoluto, che avrebbe potuto portare a qualche altro gol e soprattutto ai tre punti.
GOL | TIRI TOTALI | TIRI IN PORTA | POSSESSO PALLA | TIRI CONCESSI | GOL SUBITI |
2 | 14 | 4 | 69% | 3 | 2 |
TEVEZ MIGLIORE IN CAMPO– Una doppietta, il ritorno al gol che mancava da dicembre e i tre punti sfiorati. Sembrava poter essere la domenica per celebrare Carlitos Tevez e il suo ruolo di leader in casa Juventus. E, infatti, l’argentino è stato il migliore in campo, con quattro conclusioni di cui la metà andate a segno. Inoltre l’Apache, con 13 gol finora segnati in Serie A (senza neanche un rigore), è a una sola lunghezza da Giuseppe Rossi nella classifica dei capocannonieri, seguito da Immobile, Higuain e Berardi a quota 12.
PIRLO-SHOW– Il bianconero è tornato titolare dopo aver riposato nella gara contro la Lazio. Ma il numero 21 è fondamentale per questa squadra e lo ha dimostrato ancora una volta ieri: 170 i palloni giocati, i passaggi riusciti sono stati 135, ha provato 13 lanci e ha creato tre occasioni. In tutto il campionato, la percentuale di passaggi riusciti sfiora la perfezione (89,5%), anche a fronte di una media di passaggi a partita pari a 70.
DIFESA DA AGGIUSTARE – Con le due reti di Verona, salgono a 11 i gol subiti dalla Juventus in trasferta, per un totale di 18 in stagione. Un problema quello delle reti subiti che Conte accetta con rabbia, soprattutto per come il più delle volte questi gol sono maturati. Due gol di testa, su palle inattive, proprio come contro l’Inter dove in una mischia di gioco dopo un corner, la difesa si è lasciata sorprendere e ha subito gol. A Bergamo era finita la striscia di otto gare di fila senza subire gol. Da allora, la porta della squadra bianconera è rimasta inviolata solo nella gara contro la Roma, mentre ha subito, nel 2014, 7 reti in 6 gare, più di un gol a partita e in ben due occasioni, con Verona e Sampdoria, l’avversario è segnato due reti.