Il pallone d'oro 2013 esula addirittura dal già grandissimo valore che ne ha l'assegnazione stessa. Poichè la vittoria di Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro significa per il giocatore portoghese sia il riconoscimento per aver interrotto l'egemonia del tiranno Messi sia la consapevolezza di poter guardare l'argentino se non dall'alto in basso perlomeno da pari. Si tratta difatti della prima, evidente, vittoria di CR7 nei confronti di Léo sin dal trasferimento al Real del portoghese. Acquisto che ha dato vita ad una rivalità in cui Ronaldo era sempre visto come la parte lesa della dualità a netto dei trionfi della pulga.


Il 2013 ha invece invertito i ruoli, donando al Beckham del nuovo decennio un nuovo premio da collocare in bacheca ed ulteriori stimoli per il 2014. Sin dall'inizio Cristiano inizia in quarta, una doppietta al debutto in liga contro il Real Sociedad per festeggiare l'epifania e la successiva tripletta ai danni del Celta Vigo in copa del Rey non sono che la prima parte del bottino che il portoghese collezionerà nel periodo che va da Gennaio a Maggio e che terminerà con Ronaldo autore di 33 gol frutto di 5 doppiette e tre "hat-trick", tesoretto al quale va aggiunto il titolo di capocannoniere della UEFA Champions League ottenuto con 12 reti in 12 incontri. Eppure al termine della stagione Ronaldo ha solamente raggiunto il traguardo personale di segnare 200 gol con i blancos in 197 partite, media surreale, ed il trofeo collettivo sella supercoppa Spagnola contro gli arcirivali del Barcellona, sfida decisa dallo stesso Cristiano con un gol realizzato dopo un superbo aggancio in corsa con il tacco che non necessita certamente di descrizioni in quanto perla da rimirare più e più volte.


Chapeau

Né l'addio alle merengues del connazionale Josè Mourinho né gli arrivi di Carlo Ancelotti e Gareth Bale distolgono il luisitano dal proprio obbiettivo. Vincere. Dopo aver dominato e rivaleggiato alla distanza con lo stesso Mourinho in un torneo estivo in quel di Miami Cristiano si presenta ai nastri di partenza della Liga apparentemente scarico, ma dopo 180 minuti di digiuno sigla una tripletta ai danni del Siviglia che lo catapultano nuovamente in linea con le sue medie stratosferiche. A fine 2013 ha già segnato 27 gol in 21 partite, frutto di tre doppiette e cinque triplette, miglior partenza di sempre per il luisitano il quale guida la rimonta del Real ai danni dei concittadini dell'Atlético e degli eterni rivali del Barcellona. Allo stesso tempo il "7" si toglie lo sfizio di fissare un nuovo record, segnano 9 gol in cinque partite durante la fase a gironi della Champions League.

Eppure il passo decisivo verso la conquista del trofeo viene compiuto da Cristiano il 19 novembre, pochi minuti dopo la controversa scelta di Blatter di riaprire le votazioni del pallone d'oro.
Il campione iberico trascina la propria squadra alla vittoria con un ennesima tripletta, i gol simili fra loro, non sono che l'icona dell'evoluzione del calciatore Ronaldo, il quale da esile giocoliere ha ormai compiuto la propria metamorfosi che lo ha portato ad essere il prototipo dell'atleta perfetto (185x80) capace di tagli mortiferi sulla linea difensiva avversaria che lo conducono davanti al portiere avversario per il quale la scena assume quasi contorni di Deja Vù in quanto l'esito è sempre lo stesso. Gol.


Uno...

Due...

"Hat-Trick"

Curioso focus andrebbe fatto sulla scelta del presidente della FIFA di riaprire le votazioni solamente 20 giorni dopo le controverse dichiarazioni di Blatter stesso che definiva il portoghese come un soldatino che pensa sempre alla propria capigliatura.
La risposta di Cristiano non si fa attendere, realizza un'altra tripletta, nel caso ai danni del Siviglia ed al primo gol esulta con il tipico saluto militare volto a richiamare le dichiarazioni dello svizzero.


In conclusione il pallone d'oro 2013 non poteva andare ad altri se non al fuoriclasse del Real Madrid, il quale nell'anno solare duemilatredici ha segnato 69 gol, ben uno in più della somma delle reti di Messi e Ribery. Segnature fra le quali spicca un'ennesima perla, probabilmente uno dei migliori gol della fantastica stagione giocata dal luisitano.
Cristiano punta Chedjou all'altezza del vertice basso sinistro dell'area di rigore, serie di finte e tocco per rientrare all'interno, ennesimo cambio di direzione per annullare il rientro di Selçuk İnan e dopo una poderosa accelerazione nello spazio di cinque metri bolido ad incorciare di sinistro che si insacca alle spalle di Muslera. Un capolavoro di un giocatore criticabile ma sicuramente unico ed inimitabile. Un giocatore da pallone d'oro.