"Non temo l'esonero, non potrei. Fa parte del mio lavoro e delle regole del gioco." Davide Nicola è una persona schietta, che sa il fatto suo. Ma non è uno sciocco. E sa, come tutta la squadra amaranto, che tra poche ore potrebbe non essere più il mister del Livorno.
La quarta sconfitta consecutiva della compagine livornese contro il Parma dell'ex Donadoni ha lasciato il segno: Spinelli ha detto che la decisione finale sarà presa dai due direttori sportivi, Capozzucca e Perotti, e che arriverà nella giornata di domani, dopo che i tre si saranno incontrati a Genova. Se fosse per lui, dunque, l'allenatore piemontese avrebbe già le valigie pronte.
La situazione di classifica del Livorno è oggettivamente disastrosa: 13 punti al giro di boa del capionato sono pochi e anche se la famosa quota salvezza dovesse abbassarsi dai famosi "40 punti", farne almeno altri 15 sembra un'impresa impossibile per questa squadra. Ed è proprio questo il punto focale della questione: il problema è davvero Davide Nicola? L'organico che Spinelli e soci hanno messo a disposizione del mister è di poco superiore a quello che la passata stagione compì un miracolo conquistando la promozione nella massima serie; sono arrivati giovani interessanti comen Bardi, M'Baye, Benassi. Altri già affermati come Greco e Biagianti (l'ex catanese versa in condizioni fisiche abbastanza precarie). Ma il tasso tecnico e qualitativo della squadra è cresciuto di pochissimo.
Paulinho appare sempre più come un predicatore nel deserto, spesso isolato, a combattere e a fare a sportellate contro blasonati difensori. Il Livorno gioca a tratti un buon calcio, ma segna con il contagocce e viene perforato con troppa facilità, soprattutto nei primissimi minuti di gara. C'è sicuramente, in questo momento, un problema di mentalità e di approccio alle gare da parte dei giocatori ma i limiti tecnici generali non sono trascurabili. Spinelli è davanti ad un bivio: o tenta di fare un sacrificio investendo, tramite Capozzucca e Perotti, per rinforzare la squadra in questa finestra di mercato. Oppure la sorte del Livorno è già scritta e dopo una solo stagione in serie A si ri-spalancheranno le porte della cadetteria.
Di Carlo, Cosmi, addirittura Trapattoni o la soluzione interna con la promozione di Zanetti, mister della Primavera e fratello del più famoso Javier. Di nomi se ne stanno facendo tanti per la successione di Nicola, ma chiunque arrivi, a meno che non abbia doti magiche, non potrà far molto per cambiare verso alla rotta di una nave che fa acqua da tutte le parti.