E’ un Antonio Conte soddisfatto dopo la supersfida Juventus – Roma. Come aveva anticipato alla vigilia, la partita era da considerarsi "una come le altre". Anche per questo, otto punti di distanza dalla seconda sono importanti ma non decisivi. Rimane la prova di forza dei bianconeri, che rifilano tre goal alla squadra che ha subito finora meno e non concedono praticamente nulla.

LA GARA - L’allenatore salentino dimostra di aver preparato la partita nei dettagli. E a chi chiede come abbiano fatto i suoi a limitare le qualità di Maicon, Totti e Gervinho, risponde: “Si fa così, fermare i loro punti forti, senza snaturarci. Quello che noi facciamo sembra scontato, ma la Roma è un avversario temibile, ha fatto grandi investimenti. Se oggi la Juventus non preparava la partita nella giusta maniera credo sarebbero stati dolori di pancia. Diciamo che un allenatore italiano è stato bravo a prepararla. Abbiamo reso i lati forti della Roma il più debole possibile e lo facciamo contro tutti. Dai giallorossi, fino all'ultima in classifica. C'è uno spartito per questa partita e alla vigilia avevo detto che chi suonerà meglio lo spartito vincerà. E così è stato”.

LLORENTE - Le domande che arrivano nel post-partita sono tante e riguardano anche i singoli. Tra i più citati, Fernando Llorente. Conte non ha dubbi sul talento spagnolo: "Quando la palla arriva a Llorente, la palla rimane. Quest’anno riusciamo ad avere un terminale offensivo in cui quando la palla arriva rimane. Avere un giocatore così è molto importante, si è calato in questa realtà. Gioca di fisico, di testa e dialoga perfettamente con gli altri, per me ha fatto una grande partita”.

LA VITTORIA E LO SCUDETTO -"Finché non si raggiungono i traguardi, la mia è una moderata soddisfazione. Gli otto punti non devono farci perdere la concentrazione". Il tecnico bianconero è contento, ma vuole che i suoi uomini rimangano coi piedi per terra: “C’è moderata soddisfazione, non sono ancora situazioni definitive. Manca ancora un girone, può succedere di tutto”. Ma sull’idea di cosa significhi per la Juventus raggiungere gli obiettivi, Conte ha una risposta che pare essere la stessa dal suo arrivo a Torino: "La voglia di vincere è una filosofia di vita. Ci sono elementi come Buffon, Tevez e Pirlo che hanno già vinto tanto in carriera, ce ne sono altri che hanno iniziato con me hanno visto quanto è bello. Vincere è molto bello e i miei giocatori vogliono continuare a farlo. Ci vuole umiltà e voglia di mettersi a disposizione".

LA CHAMPIONS - In chiusura, si torna ancora sulla Champions: “C'è stata un pizzico di presunzione quando siamo andati a Copenaghen o in casa con il Galatasaray e abbiamo pagato di non azzannare al collo l'avversario. Meritavamo di più in Champions e non abbiamo giocato una partita. Se lo avessimo fatto, saremmo andati avanti. Siamo usciti in maniera dolorosa, ma è a livello di esperienza che troverete la risposta sul perché siamo usciti”.