LE TRE MERAVIGLIE - Se il portiere era incerto, la difesa colabrodo e il centrocampo senza personalità, la Roma targata Zeman/Andreazzoli aveva un unico punto positivo: l'attacco. I protagonisti di questo reparto furono Erik Lamela, Pablo Daniel Osvaldo e Francesco Totti: se la difesa totalizzava 56 gol al passivo, l'attacco della Roma ne collezionava 71 all'attivo, 43 dei quali fatti dal trio menzionato. La Roma della prima parte del 2013 poteva contare su un attacco di tutto rispetto, sulla grande esperienza di gioco di Totti, sull'esplosività di Osvaldo e sull'estro di Lamela. Ma per gli ultimi due i mesi estivi a Roma non furono facili. Per Osvaldo si aprì un caso dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia, avendo "insultato" pubblicamente su Twitter l'operato di Andreazzoli e la sua scelta di far giocare Destro al suo posto dal primo minuto. La vicenda finì con la partenza del numero 9 verso la Premier, precisamente al Southampton, dopo le tante contestazioni dei tifosi sul suo poco attaccamento alla maglia. Per Lamela invece si parlò di una cessione di bilancio: il brasiliano, che inizialmente non era inserito nella lista trasferimenti, fu ceduto al Tottenham.
NUOVI ARRIVI - Come coprire le partenze di due pilastri come Osvaldo e Lamela? Sabatini era chiamato ad un compito arduo. In attacco erano rimasti solo Francesco Totti e Mattia Destro, ancora infortunato, insieme a Marquinho e Florenzi, che venivano impiegati principalmente a centrocampo. La Roma doveva adattarsi ai bilanci e così si decise di attuare costi mirati e decisi. Il primo acquisto per la Roma di Garcia portò il nome di Gervinho. Nonostante lo scetticismo generale, l'ivoriano è diventato uno dei pilastri di questa squadra: con i suoi 4 gol messi a segno e le sue prestazioni di velocità e grande sacrificio, Gervinho si è ritagliato uno spazio d'onore nella tifoseria giallorossa. Poi fu il turno di Ljajic, chiamato a sostituire Lamela. Anche il serbo fu accolto con scetticismo. Ma il giovane attaccante sta dimostrando di essere una buona pedina nelle mani di Garcia, armando la Roma di un giocatore veloce e fantasioso, pronto a colpire in ogni momento. In più, il ritorno di Destro dall'infortunio (segnato dalle sue 3 reti su altrettante partite) e la grande ascesa di Florenzi come ala offensiva, ha permesso alla Curva Sud di dimenticare il passato e di soffermasi su un presente roseo e prolifico, fatto di 35 reti dopo 17 giornate.