La Juventus torna a giocare la Coppa Italia dopo essere uscita, la scorsa primavera, in semifinale per mano della Lazio. Nella Juve targata Conte, la Tim Cup manca, nonostante i bianconeri ci siano andati vicino nella finale del 2012 contro il Napoli.
I PRECEDENTI - Juve - Avellino si gioca dopo 18 anni, ultima gara il 30 agosto del ‘95 quando finì 4 a 1 per i bianconeri. Sono sei i precedenti in Coppa Italia tra le due squadre, con cinque successi bianconeri e un pareggio, mentre la Juventus non ha mai perso una gara della competizione allo Juventus Stadium (quattro vittorie e due pareggi).
TURNOVER QUASI COMPLETO - Il tecnico bianconero manda in campo le seconde linee e chi non ha trovato abbastanza spazio finora in campionato. Gli unici big sono Marchisio, con la fascia di capitano, e Asamoah. In attacco tocca a Sebastian Giovinco e Fabio Quagliarella che, viste le super-prestazioni di Tevez e Llorente, partono spesso a gara in corso. In panchina due giocatori dal vivaio e il ritrovato Pepe. Vidal squalificato si accomoda in tribuna insieme ad Andrea Pirlo.
PRIMO TEMPO - L’Avellino parte con un po’ di soggezione psicologica e la Juventus ne approfitta subito. Dopo un minuto di gioco, la formica atomica viene servita da Quagliarella in area, ma perde il tempo della giocata e l'azione sfuma. Passano sei minuti e stavolta Giovinco non sbaglia: Togni perde palla al limite, Quagliarella serve il compagno che, con un destro a giro, infila la porta di Di Masi. Il numero 12 torna al goal dopo due mesi (l’ultimo in Juve-Milan di campionato). La Juventus controlla e non sbaglia, Asamoah è devastante in mezzo al campo, cerca spesso la formica atomica e infatti al 16’ è ancora la Juve in goal.
Caceres approfitta della difesa avellinese, rimasta immobile, e va in goal su punizione di Giovinco. La deviazione non è perfetta ma efficace. L’uruguagio va in scivolata, schiaccia e manda nell’angolino. Caceres va in goal in Coppa Italia per la terza volta, dopo la doppietta contro il Milan a San Siro nel febbraio 2012. I bianconeri non sbagliano un colpo, Conte si dimena in panchina e la Juve va ancora in goal al 35’ quando Quagliarella, su altra punizione di Giovinco, dalla sinistra, tocca di testa e Di Masi è sorpreso sul suo palo. 3-0 e, nonostante la gara sia ormai decisa, i tifosi dell’Avellino non smettono di incitare la squadra: sciarpe e bandiere verdi continuano a sventolare, e i supporters bianconeri non possono che applaudire.
SECONDO TEMPO - Si torna in campo e a farsi avanti sono gli uomini di Rastelli. Al 48’, la conclusione di Herrera di destro dal limite impegna Storari. Al 56’arriva la prima occasione per la Juve: ancora Giovinco, dalla bandierina, trova Quagliarella che stacca di testa ma non centra la porta. Dopo pochi minuti, è ancora il numero 27 a farsi vedere: sulla punizione conquistata da Padoin al limite, Quagliarella calcia sul palo del portiere, ma Di Masi è attento e fa suo il pallone in due tempi. Al 67’ il portiere campano si esalta con una parata su cross dalla bandierina di Giovinco. Motta stacca tutto solo, ma Di Masi salva la porta. Conte manda in campo anche Bouy al posto di Asamoah, mentre all’82’ torna sul terreno di gioco dello Juventus Stadium Simone Pepe, che prende il posto del protagonista Giovinco. E non manca la calda accoglienza di tutto lo stadio. Allo scadere, arriva vicino al goal anche Licthsteiner su palla di Marchisio. Lo svizzero prova un sinistro a giro di prima, ma la palla finisce a lato. La Juve –B chiude la pratica Avellino in meno di 45’ e la gara unica la manda ai quarti di finale, per sfidare la vincente di Roma-Sampdoria.