Si ci avvicina passo passo al giro di boa e gli scontri salvezza di questo periodo, se non sono delle sentenze, comunque sono in grado di dare una direzione decisa all’orientamento della classifica. La sfida di oggi a Marassi tra Sampdoria e Catania, in programma alle 15 per la 15^ giornata del campionato di serie A, risponde ampiamente a questo requisito: da una parte chi sta rivedendo la luce, dall’altra parte chi invece versa nel buio più profondo.
I blucerchiati, accolto in panchina Sinisa Mihajlovic, hanno ritrovato fisionomia e compattezza, rilanciandosi con decisione nella corsa per la permanenza in serie A. Al serbo, dopo la beffa al 94’ contro la Lazio all’esordio e il “brodino” del pari a San Siro contro l’Inter, manca la prima vittoria in campionato ma non quella in gare ufficiali, trovata giovedì sera con il 4-1 inflitto al Verona in Coppa Italia.
Sia i risultati che le prestazioni dicono che il cambio di guida tecnica abbia giovato a Palombo e compagni, e in molti sono confrontati dal parallelismo tra la situazione attuale e quella proprio degli avversari di oggi esattamente quattro anni fa, risollevati e condotti brillantemente alla salvezza da Mihajlovic dopo un avvio preoccupante a livello di punti raccolti.
Accostamenti rilevati ed espressi anche dallo stesso ex difensore di Roma, Lazio e Inter oltreché dei blucerchiati nella conferenza stampa di ieri: «La prima vittoria in campionato? Stiamo lavorando per quello, non sarà facile perchè si chiudono per ripartire in contropiede. Rimane sempre una signora squadra ma se noi giochiamo come le ultime tre partite faremo molto bene. Io cerco di dare il messaggio ai ragazzi di non sottovalutare l'avversario e di non preoccuparsi del risultato mancano più di venti partite».
Se l’avvicinamento alla gara in casa Sampdoria è improntato all’ottimismo e alla determinazione a proseguire la striscia utile, non si possono usare termini simili in casa Catania. La pesante contestazione dei tifosi ai giocatori in occasione dell’allenamento a porte aperte di giovedì pomeriggio è la spia di un logorio del rapporto tra squadra e sostenitori, che rischia di essere aggravato dalle forme spinte che tale manifestazione ha avuto.
Luigi De Canio, almeno nella cornice pubblica della sala stampa per la conferenza pre-partita, minimizza questo rischio e mostra totale concentrazione sulla partita: «Abbiamo il massimo rispetto dei tifosi e delle loro opinioni, e non è mai mancato. Non riuscire a farli gioire è il nostro primo rammarico. Non saranno manifestazioni esterne a mutare le nostre manifestazioni, queste ci sono sempre state indipendentemente da ogni situazione, altrimenti avremmo mancato loro di rispetto».
Sampdoria e Catania si sono incrociate finora per 15 volte in Liguria per il campionato di serie A, il bilancio è ampiamente favorevole alla Samp con dieci successi, sono quattro i pareggi mentre gli etnei si sono imposti soltanto in un’occasione, nel lontano 27 dicembre 1964: 1-0 con gol di Facchin. Le ultime tre gare sono state contrassegnate dal segno “X”, nel novembre 2008 l’ultimo acuto della Doria: 3-0 con doppietta di Cassano e sigillo di Bellucci. Dirigerà l’incontro il signor Domenico Celi di Campobasso.
Quanto alle formazioni, Mihajlovic sembra avere le idee abbastanza chiare con sparuti dubbi nel 4-2-3-1, modulo preso a riferimento dalla Samp al suo arrivo. Come detto sopra Gastaldello è recuperato e partirà dal 1’ in coppia con Mustafi al centro della difesa, sulla trequarti Krsticic rientra dalla squalifica. In mediana ballottaggio Obiang-Maresca, con l’ex Siviglia e Olympiakos in svantaggio ma comunque pronto ad insidiare fino all’ultimo il giovane spagnolo. Nel Catania tattica improntata alla difesa ad oltranza per De Canio che nella rifinitura, privo degli squalificati Barrientos e Tachtsidis, ha provato il 5-4-1: con Andujar ancora titolare nonostante la candidatura di Frison a furor di popolo, Castro e Monzon esterni di centrocampo e Leto riferimento offensivo.