Deciso, come lo è sempre stato, puntando più alla sostanza che alla forma. E' Rino Gattuso, e quando parla lui lascia poco spazio alle interpretazioni. Inizia spezzando una lancia in favore di Adriano Galliani, rimasto in carica nonostante la tempesta della scorsa settimana: "Penso che uno come Galliani, per tutto ciò che ha fatto in questi anni e per come ha gestito la società, merita rispetto". In collegamento sulle frequenze di Radio Radio, Ringhio si lascia scappare anche una frecciatina, non troppo velata, a Barbara Berlusconi.
"Io, le donne nel calcio non le vedo molto bene. Mi dispiace, ma la penso così", il Gattuso-pensiero. Dritto al punto, lui sta con Galliani. Reduce dall'esonero dopo poche presenze sulla panchina del Palermo, Rino è attualmente 'disoccupato', ma vuole dire la sua sulla rivoluzione-non-rivoluzione che sta attraversando la sua ex-squadra. Non si limita a parlare solo di Milan, ma allarga lo sguardo anche al campionato: "Vedo ancora favorita la Juventus, nonostante la Roma stia facendo grandi cose. I bianconeri hanno però un gruppo straordinario, e anche nell'ultima contro l'Udinese mi ha sorpreso vedere che volessero segnare ad ogni costo. Anche la Roma a Bergamo ha fatto la stessa cosa, si vedeva che non ci stavano a perdere".
Nell'intervento di Gattuso c'è spazio anche per l'azzurro della Nazionale, della sua Nazionale campione del mondo. E come non citare l'artefice di quel successo, il ct Marcello Lippi, fresco vincitore della Champions League asiatica con il suo Guanzhou Evergrande. Di lui parla in questi termini:"Ci sono allenatori che sono più leader dei giocatori, Lippi è uno di quelli. Era in grado di ribaltarci, come fece ai Mondiali 2006 prima del match contro l'Australia; e noi che pensavamo volesse farci i complimenti per esserci allenati bene! Era veramente un leader, da lui non si passava".
C'era nel 2006, ci sarà nel 2014 in Brasile l'eterno Andrea Pirlo, suo compagno di squadra in maglia rossonera, che con Ringhio condivise i più grandi successi dell'era Ancelotti, oltre all'ultimo scudetto targato Allegri. "Lui non è come sembra, abbiamo giocato assieme per 14-15 anni. Sempre dietro a fare scherzi, a stuzzicare, fare battute, ed io lo prendevo a sberle. Lui e Nesta erano una gran coppia, mi facevano ridere".
Un Gattuso mai banale, che entra in tackle sulla 'delfina' di casa Berlusconi, il futuro della dirigenza rossonera; Rino che non ha mai nascosto il suo sogno di sedersi sulla panchina del Milan prima o poi, ma si sa, la diplomazia non è mai stata il suo punto forte. Ringhio è così, prendere o lasciare.