‘Quando li mussi volarà, il Chievo salirà in A…e resterà sempre così, Verona in A e Chievo in B’. Sono passati undici anni da quando questo scherzoso detto in voga tra i tifosi dell’Hellas non ha più valore. Da allora è cambiato davvero tanto: il Chievo ci è arrivato eccome nella massima serie, calcando i suoi palcoscenici per ben dieci anni, retrocedendo una sola volta, ma solo dopo essersi tolto la soddisfazione di disputare i preliminari di Champions League e due edizioni della coppa UEFA (cosa impensabile cinque anni prima; Chievo rappresenta soltanto un quartiere che ospita tre/quattromila anime della città scaligera); per l’Hellas il passato più prossimo è stato indegno se paragonato ai fasti che videro i blu salire in cima al tetto d’Italia nel 1985: prima la Serie B, poi due stagioni in Lega Pro, un biennio in cadetteria e, finalmente, la Serie A, sfuggita proprio nell’anno della prima stracittadina nella massima serie.
Romanzesco l’assoluto debutto del derby della Scala in Serie A: era la serata di domenica 18 novembre 2001, tutta Verona riempì all’inverosimile il Marc’Antonio Bentegodi, nel quale erano stipati i sostenitori dell’Hellas in Curva Sud, ai quali si opposero i clivensi, mai così numerosi nella ‘North Side’. Alle 20.45 l’arbitro Trentalange fischiò, dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli disposto dall’allora sindaco Michela Sironi Mariotti, l’inizio di un rocambolesco match, che vide il Chievo dei Miracoli passare in doppio vantaggio con le reti di Eriberto e Corini, quest’ultima su rigore. Ma l’Hellas di Malesani non si arrese e ribaltò completamente il risultato, grazie ai gol di Oddo e Camoranesi, inframmezzati da un’autorete di Lanna. La gara di ritorno vide invece i blu passare in vantaggio con la rete di Adrian Mutu, rimontata dalla doppietta di Federico Cossato, che regalò i tre punti alla squadra di Delneri.
HELLAS, METTI LA SETTIMA! – I blu, sicuramente la sorpresa di questo inizio di campionato, sono i favoriti alla vittoria di questo emozionante confronto tra quartiere e città. La truppa di Mandorlini è una mina vagante dell’alta classifica, che al momento occupa la sesta posizione, subito dietro le ‘grandi’ del nostro torneo. Gli scaligeri conservano un record: sono l’unica squadra, assieme alla Juventus, ad aver sempre vinto in casa in questo avvio di stagione, diciotto punti su diciotto disponibili conquistati nelle prime sei gare. Per il derby il tecnico ravennate avrà a propria disposizione l’intera rosa, sicuramente tra le più solide e in forma del campionato, basata sul consueto 4-3-3, col tridente delle meraviglie Jankovic-Toni-Iturbe.
La potenziale settima vittoria casalinga consecutiva vede l’Hellas fronteggiare un avversario decisamente particolare, la squadra di quartiere schernita e anche un po’invidiata dai propri sostenitori, avversario non imbattibile, che potrebbe nascondere come unica insidia l’entusiasmo per il cambio di allenatore…soprattutto se in panchina c’è una vecchia conoscenza della stracittadina della Scala: Eugenio Corini.
CORINI RITROVA IL CHIEVO – Terminata l’era Sannino, esonerato dopo il pareggio a reti bianche col Milan, i clivensi si preparano al derby col loro nuovo tecnico: il Genio, centrocampista del Chievo durante le due sfide in massima serie e precedentemente dell’Hellas nei confronti in B, regista dall’immensa visione di gioco e tecnica fuori dal comune, è l’unico calciatore ad aver segnato nella stracittadina della Scala con entrambe le casacche. Il neoallenatore, che torna dopo la salvezza ottenuta l’anno scorso e dopo che essere stato a sua volta sostituito da Sannino, non potrà contare sul fondamentale apporto del bomber Sergio Pellissier, che deve ancora scontare due giornate di squalifica dopo l’espulsione rimediata contro il Milan, al suo posto giocherà Cyril Thereau. Ancora indisponibili Claiton e Bentivoglio.
I gialloblù non sono in un grandissimo stato di forma e occupano attualmente l’ultima posizione della graduatoria, avendo vinto una sola partita in dodici gare disputate (2-1 all’Udinese), segnando solamente sette gol (peggior attacco del torneo). A Corini il compito di risollevare i propri giocatori, che avranno di fronte un avversario sicuramente ostico, ma l’atmosfera del derby (sicuramente tra i meno violenti d’Italia, non si registra alcuno scontro tra le due tifoserie) potrebbe equilibrare i rapporti di forza.
Perfetta parità tra le due squadre se consideriamo le vittorie nei confronti diretti, quattro successi a testa e due pareggi nelle dieci sfide disputate tra Serie A e B. Il calciatore più presente è stato la bandiera clivense Lorenzo d’Anna (ben nove derby su dieci giocati), il capocannoniere Federico Cossato (tre sigilli in cinque partite, di cui 4 col Chievo e una con l’Hellas), mentre l’allenatore con più panchine è Alberto Malesani, con quattro gettoni con il Chievo e due con i blu. Nessun precedente tra le due formazioni in Coppa Italia.