La strana coppia. Joseph Blatter e Papa Francesco. Vederli insieme pare un po' strano a prima vista, se non fosse per la passione del Papa per il calcio. Sarebbe un po' come vedere Briatore ridere e scherzare con il Dalai Lama, per dirne una. Insolito anche perché da una parte, Blatter rappresenta il potere, è il padrone del calcio mondiale, presidente di una federazione che fattura miliardi ogni anno e che invece di innovarsi sembra sempre più volersene rimanere seduta sempre sugli stessi allori e dall'altra, invece, Papa Francesco, all'anagrafe Jorge Mario Bergoglio, che sta cercando di rivoluzionare e innovare la Chiesa spogliandola da quei poteri e pregiudizi secolari che la rivestono e che spesso l'hanno resa impotente verso le realtà più povere.
Blatter poi ha anche parlato di razzismo. "Il razzismo non dovrebbe esistere, è una cosa terribile, ma viene dalle nostra società e non dal mcalcio. Per i tifosi è solo un gioco? Uno sfottò? Sfortunatamente il razzismo non è un gioco, è realtà". Il numero uno della Fifa è passato poi a lodare l'iniziativa della Juventus che ha proposto ottenendo il via libera dalla FGIC nella persona di Abete di riempire lo stadio e in particolar modo le curve di bambini: "Credo sia una ottima idea far entrare i bambini allo stadio, specialmente per la Juventus che possiede l'unico stadio moderno in Italia, l'unico". In conclusione Blatter ha parlato dei prossimi attesissimi Mondiali in Brasile: "Le proteste durante la Confederations? Sono ottimista, vedrete che non fallirà l'occasione. Il Mondiale sarà un successo. Le morti bianche in Qatar? Stiamo vigilando, ma lo sapete che le imprese che lavorano lì per costruire gli impianti sono tutte europee?". Cristiano Ronaldo, comunque, al Mondiale ci sarà. Qui Blatter si irrigidisce e si arrampica sugli specchi: "Ho solo detto che è un calciatore eccezionale e un comandante in campo, poi ognuno ha il suo preferito nel proprio cuore...". Quello del presidente della Fifa non parla portoghese.
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